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Ci sono momenti in cui ….

4 dicembre 2017 | Di | Rispondi Di più

Siamo al ventesimo del secondo tempo. Stiamo vincendo 1 – 2 in quel di Benevento. Tutto dice che la porteremo a casa ma la sentenza arriva inoppugnabile quanto impietosa. Testuali parole. “Riusciamo a fare vedere che questi giocano a calcio e sono gli ultimi in classifica senza aver mai fatto un punto. E’ questo che mi sconvolge”. Le parole di Lady sono come uno schiaffone sui denti. So che ha ragione Lei anche se non riesco ad accettarlo. Poi quello che succede rende l’incubo un film horror nel quale facciamo la parte delle vittime sacrificali.

Flash back. Sono in attesa della partita e non nascondo una certa aspettativa. Dò per scontato che la vinciamo tanto quanto credo l’avremmo vinta ugualmente anche senza il cambio dell’allenatore. La differenza dei valori in campo è talmente evidente che, per quanto si possa giocar male e demotivati, non si potrà non vincerla. La mia curiosità non sta nemmeno nel quanto. Contro questa squadra che, pur con tutto il rispetto e la simpatia sembra essere in seria A solo per un capriccio del destino, anche una vittoria di larga misura non avrebbe particolari significati.

Non mi aspetto nemmeno chissà quali miglioramenti Ringhio è appena arrivato ed in una settimana nemmeno Gesù trasformerebbe un’accozzaglia di giocatori in una squadra. Quello che sto aspettando con così tanta aspettativa sono le differenze. Se ci saranno delle differenze. Mi accontento di piccoli segnali che mi diano almeno la speranza che qualcosa cambierà. Quel metro in più per aiutare il compagno pressato, uno sguardo cattivo qua e là, gli avversari marcati a 5 cm e non a 5 metri, una difesa che abbia un’identità, non a 3 e ¾ o a caso come vedevo prima. Ma forse chiedo troppo. In ogni caso mi aspetto una partita senza troppe sofferenze per poter pensare agli impegni futuri con meno ansia.

Inizia la partita. I primi 15 minuti li riassumerei con un banale “eppur si muove” ma poi piano piano il Benevento inizia a giocare, o noi lo lasciamo giocare. Nel peggior momento del Milan alla fine di un’azione confusionaria in area beneventina Bonaventura la mette. Il vantaggio non è meritato ed il fatto che lo segni Jack, lo ammetto, me lo rende ancora più amaro. Il secondo tempo facciamo anche peggio ed il secondo vantaggio mi sembra nuovamente piuttosto generoso. Poi il patatrac finale. L’espulsione di Romagnoli che non ci stava ma alla quale non ci si può attaccare per giustificare questa partitaccia e il pareggio a 1 minuto dalla fine subito dal portiere avversario. Un amico romanista mi disse tanti anni fa quando persero la finale di coppa campioni all’olimpico: “Fu come se mi avessero versato un bidone di merda in testa”. Ecco, adesso mi sento così anch’io.

Intendiamoci, il pari di Benevento di per sé non aggiunge né toglie nulla a questa stagione. In CL non saremmo arrivati comunque e la stagione dovrebbe essere utilizzata solo per programmare al meglio il futuro ma non posso nascondere che quello che prevedo si scatenerà nei prossimi giorni mi terrorizza.

Adesso parleranno tutti. I tifosi avversari ci perculeranno a morte, i media ci sotterreranno di guano e, d’altra parte, non aspettavano altro. Le vedove del Giannino grideranno allo scandalo chiedendo la testa di Mirafax ed invocando il ritorno del messia di Arcore e la sua corte di santi e beati. Naturalmente mi aspetto che lo stesso Messia parli. Ci elargisca la sua verità. Il cuore spaccato in 24 pezzi che sanguina per il suo Milan, il management che ha sbagliato tutto, i cinesi che non hanno accettato di lasciare la gestione operativa a lui ed al suo fido lacchè di giallo cravattato che certamente avrebbero saputo fare molto meglio di un dilettante allo sbaraglio ed un ex interista messo lì per caso. Mi preparo perché, sono pronto a scommettere, che ci aspettano giorni, se non settimane, in cui la società verrà attaccata su tutti i fronti. E zio Yongo di qui, e zio Yongo di la, che c’è, non c’è, non esiste e se esiste ha le pezze al culo. Il voluntary agreement sarà bocciato, falliremo presto, venderemo tutti quelli buoni e ripartiremo, se ripartiremo, dall’interregionale. Tra una interrogazione parlamentare e l’altra.

Gattuso sarà messo alla gogna e da domani Montella ridiventerà un grande allenatore con la sola colpa di essere stato al posto sbagliato nel momento sbagliato e questo mi spiacerà ancora di più perché Ringhio non se lo merita. Agli esegeti di Rino consiglierei di andarsi a vedere il percorso con la primavera dove nelle prime giornate ha raggranellato solo sconfitte salvo poi, una volta preso il timone della squadra ed aver inquadrato i giovani tangheri con cui aveva a che fare, passare ad una serie di vittorie tanto da renderlo papabile per la prima squadra in difficoltà. Non sto dicendo che accadrà, solo di lasciargli un po di tempo.

E per finire non poteva mancare la ciliegina sulla torta; l’Inter in testa al campionato dopo aver rifilato un sonoro 5 – 0 ai Clivensi. Se esiste un peggio non voglio neanche sapere cos’è perché tutto questo sarebbe già più che abbastanza per la mia capacità di sopportazione.

Ma succederà una cosa ancora più grave. Quello che faremo noi. Una tifoseria avvilita, spenta e delusa, attonita e senza parole che non saprà fare altro che sfogarsi in un tutti contro tutti insensato e deleterio al quale non riusciremo a sottrarci con l’unico risultato di fare sghignazzare tutti gli altri che assisteranno compiaciuti e soddisfatti festeggiando sulle nostre macerie. Quelle che lasceremo noi dopo l’ordalia di insulti, accuse e contumelie dando ragione a tutti coloro che, alla faccia nostra, ci vorrebbero morti e sepolti. Preferisco non dare loro questa soddisfazione ed oggi esco di casa con la sciarpa rossonera al collo con la quale me ne andrò in ufficio a testa alta come faccio sempre quando c’è di mezzo il Milan. Eppure penso che abbiamo appena vinto la battaglia per cacciare i mercanti dal tempio. Non mi illudo che l’abbiamo vinta noi da soli ma, nel nostro piccolo, abbiamo contribuito a fare opinione dando un, seppur piccolo, contributo. Ci sono momenti in cui la differenza la devono fare anche i tifosi. E’ stato così per gli ultimi dieci anni e dobbiamo continuare anche adesso. Se volevano farmi passare la voglia sappiano che non ci sono riusciti e adesso sono più pronto e incazzato che mai. Ai fatti nostri sappiamo pensarci da soli come abbiamo sempre dimostrato di saper fare. Avviso ai naviganti. tenete le vostre manacce lontano dai nostri colori.

FORZA MILAN

Axel

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Categoria: Mondo Milan

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Puoi cambiare tutto nella vita. La fidanzata, la moglie, l’amante, la casa, il lavoro, la macchina, la moto e qualsiasi altra cosa che ti viene in mente. Solo una cosa non potrai mai cambiare. La passione per questi due colori. “il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari”. Grazie mamma che mi hai fatto milanista, il resto sono dettagli.