Roma-Milan presentazione

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Due partite, nessun gol subito dal Napoli, che ne aveva segnati 39 fino a questo momento in Serie A. Questo il dato più importante che ci viene restituito dal doppio confronto coi partenopei, che tanto – e giustamente – preoccupava i tifosi. Dopo una parte centrale della prima metà stagionale in cui il Milan non riusciva a non subire gol, ora si è trovato finalmente e una volta per tutte un equilibrio accettabile. Più delle buone prestazioni dei difensori e del portiere (comunque indispensabili per raggiungere una buona solidità) il protagonista di questo frangente di stagione è stato Bakayoko. Forza fisica, buona tecnica, presenza importante, ma soprattutto tanta voglia di far bene e di migliorare, consapevole di aver iniziato l’avventura al Milan in modo certo non brillante. È lui la vera grande sorpresa di questo periodo, che dà tanta tranquillità a un reparto, quello arretrato, che certo ne aveva bisogno.

E poi non può che essere il periodo anche di Piatek, il pistolero che nel giro di pochi mesi di è trovato catapultato dalla Polonia a Genova, e poi ancora a Milano, in un viaggio che è finito dove si è concluso quello del Pipita. Onestamente non mi attendevo un esordio bagnato da due reti così pesanti, ma ben vengano. Come si suol dire, a caval donato non si guarda in bocca. I movimenti del neo arrivato sono da bomber vero, da animale da gol, simili, magari anche solo per una suggestione che ha a che fare con le loro origini, a quelle del connazionale Lewandowski. È presto per fare di lui il nuovo idolo di San Siro: ha ancora molto da dimostrare, tanti gol ancora da segnare e partite da decidere. Certo è che c’è chi si è presentato peggio…

Momento quasi drammatico invece per i nostri prossimi avversari di oggi, la Roma di un Di Francesco che quasi incredibilmente è ancora al suo posto sulla panchina giallorossa, anche dopo l’umiliante 7-1 subito al Franchi dalla Fiorentina. Quinta in classifica in Serie A, con un punto in meno rispetto ai rossoneri, la Roma proverà a risollevare se stessa e il rapporto con i propri tifosi cercando di riprendersi quel quarto posto che vorrebbe dire, almeno momentaneamente, Champions League. Per farlo Di Francesco si affida alla miglior formazione possibile, tenendo considerato che mancheranno Under, Cristante e Nzonzi. A difesa dei pali Olsen, che sarà protetto dalla coppia di centrali consolidata, formata da Fazio e Manolas, e i due terzini, Karsdorp e Kolarov. A centrocampo la mobilità di Pellegrini e l’immobilità di De Rossi, ormai agli ultimi sgoccioli di carriera. Le tre mezzepunte alle spalle del finora deludente Dzeko saranno infine Florenzi, Zaniolo ed El Shaarawy. Una Roma che con Florenzi e senza Under guadagna un po’ più di solidità e dinamismo, ma perde molta fantasia e capacità di far male. (Sappiamo già allora che segneranno di sicuro De Rossi, Dzeko e Florenzi, visti i miei giudizi…)

Quanto al Milan, la formazione sarà di fatto quella tipo. Mi piacerebbe vedere Conti partire dal primo minuto, ma a quanto pare sarà ancora la volta di Calabria, che completerà il pacchetto difensivo a protezione di Donnarumma con Romagnoli, Musacchio e Rodriguez. A centrocampo sempre Kessiè, Bakayoko e Paquetà, mentre davanti Suso e Calhanoglu saranno le ali che scorteranno Piatek verso la porta. A oggi il Milan è nettamente più squadra dei giallorossi: questo va fatto pesare, nel corso dei 90 minuti. Come? Tenendo il polso del match, dettando il ritmo, imponendo la propria personalità, superiore di quella avversaria. Così si potranno conquistare i tre punti, necessari per consolidare una posizione di forza in ottica lotta Champions.

Fab

Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.