Inter-Milan presentazione

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La tentazione di tornare a postare le ricette è alta, ma aspettiamo ancora qualche settimana prima di svaccare. Non che il Milan in campo non abbia già ampiamente svaccato, eh… I cinque gol subiti in casa dal Sassuolo sono stati un’umiliazione tra le prime dieci degli ultimi anni, compresi quelli bui di fine epoca berlusconiana. Ciò che lascia davvero atterriti più di qualsiasi altra cosa, almeno personalmente, è la debolezza psicologica di questo gruppo una volta solido. È come se a tutta la squadra, per uno strano incantesimo, fosse stato assegnato il carattere di De Ketelaere. Non per infierire su un ragazzino in evidente difficoltà, per carità, ma il belga è a mio avviso la perfetta fotografia di questo Milan: con potenziale e classe, ma senza la minima idea di cosa debba fare in campo, senza anima né palle, senza un briciolo di cattiveria e in condizioni fisiche rivedibili. Il Milan è così: come abbia fatto a infilarsi in questo tunnel non si spiega (non crediamo però alla favoletta che è bastato il 2-2 di Abraham), ma a ogni sconfitta diventa sempre più difficile pensare di poterci uscire.

A peggiorare la situazione in campo è quella degli infortunati. Onestamente devo fare un grandissimo sforzo di autocontrollo per parlare di questo tema senza spaccare qualcosa. Come sia possibile che anno dopo anno il Milan sia una delle squadre più martoriate da questo punto di vista è un mistero. O forse no: semplicemente dovremmo cambiare lo staff atletico. A Tomori in settimana si è aggiunto anche Bennacer indisponibile, la ciliegina sulla torta. E Maignan manca dal 18 settembre 2022… in pratica in questa stagione è stato Tatarusanu il titolare in porta. Su questo tema l’allenatore e lo staff atletico dovrebbero dare delle spiegazioni più concrete, perché gli infortuni costano punti, e i punti costano trofei. Non stiamo parlando di cavolate.

I nostri avversari passano da un Derby dominato a una sconfitta in casa con l’Empoli, da una vittoria rocambolesca a Cremona dopo essere stati sotto a una vittoria convincente contro l’Atalanta. Sono tuttavia in una forma psicofisica decorosa, al nostro confronto, e pienamente favoriti per la vittoria odierna. Skriniar tornerà titolare dopo l’annuncio che lascerà l’Inter in estate: bisognerà vedere se in qualche modo sarà distratto dalla situazione. Per il resto, in difesa Onana e Acerbi hanno ormai definitivamente scalzato Handanovic e de Vrij, esattamente come sta per fare Darmian con Dumfries. Probabile formazione (352): Onana; Skriniar, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Brozovic, Calhanoglu, Dimarco; Lautaro, Dzeko.

Nel Milan spazio al 433 provato da Pioli per rinforzare un po’ il centrocampo. Può essere una soluzione interessante, ma anche un disastro di proporzioni bibliche. Al momento si sta pensando a un Messias mezzala destra e Krunic mezzala sinistra, con Tonali regista. Ho i miei dubbi che questo centrocampo, per la prima volta schierato in questo modo, possa reggere con i tre interni nerazzurri, ma vedremo… In questa conformazione tattica più attacco a tre con il solito Giroud, Leao a destra e Saelemaekers a sinistra. Probabile formazione (433): Tatarusanu; Calabria, Kjaer, Kalulu, Theo; Messias, Tonali, Krunic; Saelemaekers, Giroud, Leao.

Tralasciando la diplomazia, stasera può essere una vera mattanza. Se un anno fa leggere la formazione del Milan mi dava sicurezza, oggi il contrario. È obiettivamente assurdo che il Milan punti ancora su Giroud titolare fisso, è assurdo che Kjaer 34enne e post crociato sia la prima scelta dopo i titolari, è inammissibile che dietro il portiere titolare ci sia Tatarusanu, è pazzesco che Messias sia così centrale nel progetto tecnico del Milan. E in ultimo, è purtroppo giusto giocare una partita tanto delicata con tutti questi nervi scoperti contemporaneamente: se andrà bene, allora a maggior ragione si è trovato il modo di reagire pur nelle difficoltà, ma se andrà male saranno evidenti una volta di più le lacune del mercato, ma anche la gravissima reticenza del tecnico sul lavorare con ciò che gli è stato dato, poco o tanto che sia. Mettiamoci l’elmetto per stasera, va’.

Fab

Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.