Torino-Milan presentazione

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Alla fine il Milan è rimasto fregato. Nel senso che la prima scelta assoluta di ogni big che prevedeva un cambio in panchina per la prossima stagione, Thiago Motta, è di fatto stato accalappiato da chi si è mosso prima e meglio di tutti, la Juventus. Ancora nulla di ufficiale, ma dopo l’esonero di Allegri sembra ormai scontato il futuro dell’ex Inter. Il Milan rimane invece ancora al palo: ha cincischiato ed è stato bruciato, come spesso capita in queste situazioni. Questo perché le idee non erano chiare sin dall’inizio. Sì, cambiamo Pioli, ma boh, vediamo, magari vince l’Europa League e allora lo teniamo. Non funziona così: o sei convinto, o non sei convinto. Un po’ come nel caso di Lopetegui: o sei sicuro della scelta e allora la segui a tutti i costi, o qualche dubbio ce l’hai, e se vedi che il dubbio lo hanno anche gli altri, allora va a finire che torni sui tuoi passi. Fatto sta che le idee chiare ancora non ci sono, e pur essendoci tutto il tempo per metterci una pezza non è certo il massimo della vita. Conte costa troppo, Fonseca e Conceicao piacciono ma evidentemente non convincono al 100%, Motta è andato, per De Zerbi va pagato il Brighton per liberarlo, Gallardo non è detto si riesca a liberare dall’Al-Ittihad e Xavi ancora non si sa che farà della sua vita. Personalmente gli ultimi tre nomi (tolto Motta) sono quelli che più stuzzicano la mia fantasia, ma vedremo in realtà le intenzioni della dirigenza.

Se non altro dal punto di vista della punta le idee sembrano più chiare: dopo la cotta per Zirkzee la società ha virato con decisione su Benjamin Sesko, attaccante sloveno 21enne del Lipsia. Sarebbe una gran bella presa: fisico importante, piedi buoni e killer instinct. Più bomber di Zirkzee, ma meno suggeritore. In realtà è dei gol della punta di cui abbiamo bisogno, quindi mi sembra una scelta ragionevole. Da vedere poi il resto dei movimenti volti a puntellare la squadra, che va appunto rifinita e non stravolta, andando a colmare quei vuoti lasciati dal mercato estivo dello scorso anno. Il tutto cercando poi di capire se qualche pezzo da 90 sarà davvero o meno in uscita. In fin dei conti la realtà è però una, almeno dal mio punto di vista: il vero gap con l’Inter è per il 20% sui singoli componenti della rosa, all’80% frutto di mentalità e attributi. E questo è ciò su cui fa la differenza soprattutto il mister.

Poco da dire sul match di oggi, trasferta a Torino contro i granata che non dirà nulla. I piemontesi sono ancora in lizza per la corsa verso l’Europa: con una vittoria possono scavalcare il Napoli e sperare nella vittoria di Atalanta o Fiorentina di Europa o Conference League per poi entrare in una delle due competizioni continentali. Insomma, affrontiamo una squadra con ancora qualche motivazione, al contrario di noi. In dubbio Buongiorno e Zapata acciaccati, si scaldano al loro posto Lovato e Pellegri. Attenzione a Lazaro apparso in grande spolvero nella vittoria di Verona. Probabile formazione (3412): Milinkovic-Savic; Vojvoda, Buongiorno, Rodriguez; Bellanova, Tameze, Ilic, Lazaro; Ricci; Sanabria, Zapata.

Nel Milan out Kjaer, Loftus e Chukwueze, in dubbio Theo. Out Leao e Giroud e confermato il 433. Sarebbe interessante vedere dal 1’ Terracciano almeno una volta in stagione, ma gli sarà preferito Kalulu (anche Calabria in panchina, insieme a Maignan). Probabile formazione (433): Sportiello; Kalulu, Thiaw, Tomori, Florenzi; Musah, Bennacer, Reijnders; Pulisic, Jovic, Okafor.

Fab

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Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.