Milan – Tottenham presentazione

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E venne il giorno. Torniamo agli ottavi di finale di champions dopo un’assenza di quasi nove lunghissimi anni e questo descrive bene il baratro in cui eravamo finiti. All’epoca la rivale che ci eliminò e ci affrontò a San Siro nella prima delle due sfide era l’Atletico Madrid di Diego Costa, Arda Turan, Koke, Godin e Courtois tanto per ricordare la forza di quella squadra, il nostro Milan beh…lasciamo perdere, basti ricordare la linea difensiva composta da De Sciglio, Rami, Bonera e Emanuelson.
Ne è passata di acqua, o scarichi reflui se volete, sotto i ponti da quel 19 febbraio con una serie di stagioni vergognose, ma finalmente adesso siamo di nuovo qui. Dico finalmente perché se vuoi crescere come squadra, come giocatori e come mentalità certe sfide non possono che essere viste come un’enorme occasione per l’autostima perché alla fine se vincere aiuta a vincere io rimango ancor più convinto che perdere aiuta a perdere.

Il Milan arriva maluccio a questa sfida complice un’involuzione tattica e atletica assai evidente, ma l’ultima partita ha portato un minimo di sereno perché i tre punti servivano come acqua nel deserto e per una volta non si è subìto gol. E’ poco, pochissimo a dire il vero, ma se vincere aiuta a vincere chissà che psicologicamente non si possa sbloccare qualcosa e se quel qualcosa è una fetta della torta il resto saranno la condizione atletica e la tattica. Già la tattica, perché andiamo ad affrontare un allenatore che del 352 (ora 3421) fa il proprio credo e lo conosce a memoria, chissà se lo schierarsi a specchio o quasi sia una buona idea. Fatto sta che non più tardi di sabato Conte ha perso contro una squadra che come noi attraversa una brutta stagione complice infortuni a raffica di durata infinita, un mercato largamente insufficiente, un portiere non sostituito e una proprietà quasi assente… quante strane analogie. Beh, ma la sconfitta come è arrivata? Gli si è opposto un Leicester corto, schierato con il 4231/451 con un fraseggio fatto di triangolazioni strette e recupero palla grazie all’attacco dei centrocampisti avversari e immediate ripartenze riportandomi alla mente il Milan che fu. Alla fine gli Spurs han perso 4-1 e sarebbero stati 5 se non avessero annullato un gol per un fuorigioco di un centimetro.
Il Tottenham era concentrato sulla coppa e ha sottovalutato un Leicester disastrato in lotta per non retrocedere? Può essere, ma va anche detto che se il Milan è in profonda crisi o in rianimazione, gli spurs quantomeno sono raffreddati a mio avviso perché in premier da inizio anno hanno accumulato 3 vittorie e 4 sconfitte con 9 gol fatti e 12 subìti. Certo hanno affrontato avversari tostissimi, ma i freddi numeri dicono questo.
Gli Spurs come il nostro Milan si presenteranno con una serie di defezioni importanti perché mancherà il portiere Lloris oltre a quelli che potremmo definire i mediani titolari tra infortuni (Bentancur, Bissouma) e squalificati (Hojbjerg). Avessimo dei centrocampisti in forma questa notizia sarebbe vera manna dal cielo, ma vista la fatica fatta da Tonali e Krunic contro Adopo e uno sconosciuto lituano il vantaggio teorico appare assai limitato se non nullo. Già, perché basta l’assenza di Bennacer a mostrare tutta l’approssimazione nelle scelte di mercato e del mister. Non aver ingaggiato un centrale di centrocampo fatto e finito equivale ad essere in emergenza anche con un solo infortunato di ruolo (!) perché Vranckx e Bakayoko non sono in lista e Pobega e Krunic sono due giocatori chiaramente adattati ed uno sarà titolare mentre l’altro l’unico cambio a disposizione.
Tornando indietro alla partita contro il Leicester, il vantaggio del recupero palla a centrocampo è stato ben sfruttato grazie alla velocità di Barnes sulla sinistra e al piede da trequartista di Maddison ossia gli unici due elementi di valore nella rosa delle foxes. Certo Barnes era fronteggiato da Tanganga, giocatore per me scarsissimo, ma questo dovrebbe comunque farci capire che un Leao tirato a lucido e non ciondolante potrebbe affettarli se Diaz (probabile titolare) non si incaponisse tenendo palla oltre il dovuto.

Guardando la cabala il Milan su quattro sfide non ha mai battuto il Tottenham (due pareggi e due sconfitte) mentre dall’altra parte Conte in champions è riuscito ad approdare ai quarti solo in un’occasione, insomma numeri molto particolari.
Dando uno sguardo alla possibile formazione, dovremmo rivedere in difesa Tomori al posto di Thiaw a quanto pare mentre nella posizione di Perisic dovrebbe agire Calabria.
E’ una sfida durissima per noi perché al netto delle assenze degli Spurs non siamo apparsi brillanti atleticamente contro il Torino, però giochiamo in casa ed il pubblico farà la sua parte eccome, sta a giocatori e mister dimostrare di crederci almeno quanto i presenti sugli spalti. Crediamoci, sono queste serate ad emozionarci.

Seal

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Ricordo Baresi entrare in scivolata e poi l'ovazione del pubblico, da quel momento ho capito che fare il difensore era la cosa più bella del mondo. Ancora mi esalto quando vedo il mio idolo Alessandro Nesta incenerire Ferrara sulla linea di porta mentre credeva di essere a un passo dalla gloria. Se la parola arte fosse compresa appieno le scivolate del n.13 sarebbero ammirate in loop al MoMA di New York.