Secondo bilancio d’autunno

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E’ passato un mese abbondante dall’ultima sosta per le nazionali, quando concepii l’idea (geniale anzichenò) del primo bilancio autunnale sul nostro Milan. In preda alla pigrizia più invincibile ho deciso di riproporre esattamente lo stessa tema il giorno dopo il pareggio dell’Italia contro la Svizzera. Giusto per la cronaca la nazionale si giocherà l’accesso diretto al Mondiale qatariota lunedì prossimo in Irlanda del Nord.

Per sottopormi alla minor fatica possibile ho deciso di riciclare anche l’immagine principale del post. Come dite? E’ troppo? Vabbè contate che per digitare questi ispirati pensieri su Milan Night non ricevo alcuna prebenda o beneficio materiale, quindi accontatevi di quello che passa il convento e, se vi va, leggetevi queste quattro sciocchezzuole.

Ecco quindi i PIU’ e i MENO di questo secondo scorcio di campionato (meglio detto segmentino, citando un ex amministratore delegato scarsocrinito, attualmente in forza a una società di serie B con sede nella ridente Brianza).

PIU’: ad ottobre in questa categoria citai Maignan per primo . Come non nominare quindi Tatarusanu, l’uomo ragno dei Carpazi, l’ipnotizzatore di argentini, l’eroe della Transilvania? Col procedere delle partite il portiere romeno sta acquisendo sempre più fiducia, fino a rendere (quasi) indolore l’assenza di Magic Mike. Certo, su 7 partite c’è stato solo un clean sheet (contro il Torino in casa, ovviamente con ottima parata del Tata) ma il capolavoro dacio sul rigore di Lautaro Martinez è stato un gesto iconico che corona una crescita costante e promettente

MENO: tocca ancora una volta citare gli infortuni da una parte e i recuperi lentissimi dall’altra. La ricaduta di Messias, lo stiramento di Castillejo alla seconda partita giocata in stagione (…), le tre settimana di Ante in infermeria (quanto ci sei mancato Ante nostro, quanto!). Aggiungiamo anche i vari Florenzi, Romagnoli, Ibrahimovic tornato non da molto, il covid di Theo e Diaz e chi più ne ha più ne metta. Insomma la solita sfilza di assenze che, oltre ad essere pesanti di per sé stesse, hanno appesantito ancora di più le gambe e le menti di chi ha dovuto tirare la carretta senza sosta. Vedi alla voce Leao e Saelemakers giusto per citarne due a caso. Dato che ci apprestiamo a vivere la volata finale del 2021 con 9 partite in poche settimane, speriamo che la sorte smetta di perseguitarci. E sì, siete autorizzati a gesti apotropaici di vario tipo.

PIU’: Lasciatemi essere materialista e concreto. Avere 32 punti dopo 12 partite, con 7 punti di distacco sull’inter e 14 sulla juventus è una situazione per cui non solo avremmo firmato col sangue qualche settimana fa, ma che addirittura andava al di là delle nostre più rosee aspettative. La classifica in campionato parla chiarissimo a favore del lavoro fatto a Milanello e in via Aldo Rossi, nonostante le mille vicissitudini in infermeria e dintorni. Sembra davvero, al netto della cautela e della scaramanzia, che questa squadra possa arrivare ai mesi decisivi pronta a mirare il bersaglio grosso. E qui mi fermo.

MENO: Anche qui devo essere, purtroppo, ripetitivo rispetto a un mese fa. Un punto in 4 partite nel girone di Champions League è davvero troppo troppo poco. Una tenue fiammella di speranza è ancora viva, anche se legata a un incastro di risultati arzigogolato assai. Ma l’impressione è che, al netto degli episodi arbitrali a dir poco sfavorevoli, la squadra abbia un pochino staccato la spina dal post Cakir, che sia meno concentrata, meno focalizzata e meno sul pezzo rispetto al campionato. Ovviamente il livello delle avversarie influisce ma non può essere l’unica spiegazione. Adesso andiamo a giocarci le residue chance di passaggio del turno o di declassamento in Europa League (ipotesi per molti nefasta), ma lo zeitgeist rossonero sia tra i tifosi sia, inconsciamente, in seno alla squadra sembra essere quello di essere più orientati a tentare il jackpot in campionato.

Quali sono i vostri più e meno tra la sosta di ottobre e quella che stiamo vivendo attualmente? Vi lancio un argomento di discussione: RINNOVO KJAER vs STALLO KESSIE. Che ne dite?

FORZA VECCHIO CUORE ROSSONERO

Raoul Duke

Milanista dalla nascita, primo ricordo Milan-Steaua del 1989 e prima volta nella fu Curva Sud in occasione di un derby di Coppa Italia vinto 5-0. Affezionatissimo al Milan di Ancelotti nonostante tutto e fiero delle proprie scorribande in Italia e in Europa al seguito della squadra fino al 2005, anno in cui tutto è cambiato. DAI NAVIGLI ALLA MARTESANA, DA LORETO A TICINESE, TRADIZIONE ROSSONERA, TRADIZIONE MILANESE!