Le firme

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Mentre scrivo siamo ancora tutti qui in attesa delle famigerate FIRME. Niente si muove, niente succede, solo un eterno stallo riempito dalle solite invenzioni di mercato. Perchè signora mia in qualche modo i siti bisogna riempirli di byte, i canili televisivi vanno alimentati e le rotative occorre farle girare tutte le notti.

Nulla accade e tutto il popolo rossonero, tra un Piolisonfire quando meno te lo aspetti e un Botman che si accasa a Geordie Shore dopo mesi di voci vocine vocette rumori boati, rimane in questa sorta di limbo. In sospensione tra il gusto dolcissimo dello scudetto di maggio e l’amaro che non smette di salire da QUELLA INTERVISTA alla Gazzetta del prode Paolo.

Nel frattempo c’è poco da raccontare a parte l’arrivo di Divock Origi, di cui parlerò a fine post. Talmente poco da parlare che gli influencer (qualsiasi cosa questa parola significhi realmente) rossoneri stanno ripetendo da un mese sempre le stesse cose invertendo ogni tanto l’ordine delle frasi e delle parole. E per una volta sto provando quasi empatia per la sofferenza e le arrampicate sugli specchi di questi personaggi verso cui nutro storicamente scarsa stima.

Condivido quasi tutto lo scenario tracciato ieri dal sempre ottimo Larry, inclusa la malagestio sia di contenuti sia di comunicazione, della diarchia Elliott – Red Bird in cui comunque non dimentichiamo che è il primo dei due a menare le danze. Non concordo però sul parallelo tra Milan e Olimpia: troppe differenze. Tra il mercato del basket (per farla breve basato sui free agent) e quello del calcio (per farla brevisima basato sui cartellini). Tra Armani e due fondi americani. Tra il posizionamento rispetto ai competitor dell’Olimpia (e della sua proprietà budget incluso) in ambito europeo ma soprattutto italiano e il posizionamento del Milan rispetto agli avversari nostrani e oltre confine.

E’ evidente che ci siano dei problemi e belli grossi, dopo così tante settimane buttare la polvere sotto il tappeto sarebbe ingenuo a dir poco. Anzi gli aggettivi miope e ridicolo sono quelli che meglio si adattano.

Ma con queste eteree proprietà di stampo finanziario diventa anche difficile indirizzare le critiche o le lamentele visto che nessuno parla, nessuno si esprime, nessuno comunica: è tuto una ridda di voci più o meno affidabili e più o meno di prima mano e che danno la sensazione globale che la maggior parte dei giornalisti in realtà non sappia sostanzialmente una mazza. Quindi tocca limitarci ad aspettare e vedere gli sviluppi di un modello di gestione che, ci piaccia o meno, dobbiamo ancora decifrare e che fatichiamo onestamente a capire fino in fondo.

Anche se tra ora (mercoledì 29) e la pubblicazione del post (giovedì 30, ultimo giorno dei contratti di Paolo e Frederic) dovessero arrivare le tanto agognate FIRME, il vulnus creato in questo infinito e nebuloso giugno sarebbe comunque importante e dovremo stare con le antenne belle dritte per capire quali siano le intenzioni della (o delle?) proprietà e quale sia la ‘mission’ affidata alla MMM. Se invece le firme non arrivassero proprio, beh in quel caso si aprirebbero scenari che al momento davvero non riesco a decifrare.

Nel frattempo almeno una cosa è certa a meno di sorprese dalle visite mediche (no dai vabbe’ non pensiamoci neanche e speriamo che la dentatura del ragazzo sia in ordine!): sbarcherà in rossonero Divock Origi a parametro zero. Come sanno nella chat di ‘redazione’, sono uno storico fan del puntero belga e credo che una acquisizione del genere a parametro zero sia un colpaccio per il campionato italiano e per la Champions League di medio livello che il Milan vorrebbe fare nella stramba stagione sportiva 2022/2023. Staremo a vedere come reagirà ad un ruolo che lo porterà a giocare molti minuti anzichè gli scampoli che gli sono stati concessi a Liverpool nelle ultime stagioni. Come diceva il poeta… lo scopriremo solo vivendo.

Comunque adesso sì ho un po’ paura perchè quest’avventura (indimenticabile emozionante spettacolare inaspettata fragorosa aggiungete tutti gli aggettivi che vi piacciono di più) dello Scudetto si sta trasformando in una torrida estate di incertezze, attese interminabili, timori e tentennamenti. E non è bello, non è bello per niente.

In ogni caso FORZA VECCHIO CUORE ROSSONERO

Raoul Duke

ps: non vedo l’ora di brindare con chi sarà sabato alla festona di Milan Night, perchè c’è sempre uno SCUDETTO da celebrare ma soprattutto un amore folle che ci unisce da tutta la vita e un luogo (questo sito) che mi ha fatto conoscere tante persone che adesso posso felicemente definire amici

Milanista dalla nascita, primo ricordo Milan-Steaua del 1989 e prima volta nella fu Curva Sud in occasione di un derby di Coppa Italia vinto 5-0. Affezionatissimo al Milan di Ancelotti nonostante tutto e fiero delle proprie scorribande in Italia e in Europa al seguito della squadra fino al 2005, anno in cui tutto è cambiato. DAI NAVIGLI ALLA MARTESANA, DA LORETO A TICINESE, TRADIZIONE ROSSONERA, TRADIZIONE MILANESE!