L’equazione dell’amore

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cliente difficile? niente paura...

Buon punto in Terra francese, ottenuto senza sudare troppo. Peccato per il pareggio subito piuttosto ingenuamente, mentre sembrava che potessimo controllare la partita. Pazienza. Abbiamo fatto un po’ di turnover, nonostante le assenze, fornendo una prestazione dignitosa. Tutto sommato, sono contenta. Io avrei lasciato a riposo anche Kjaer e Rebic, mettendo Duarte e Colombo…. E ho detto tutto. Nella testa ho la Fiorentina. Non credevo che lo Sparta strapazzasse il Celtic. Questo risultato può essere letto in modo sia positivo che negativo. Il primo posto non è ancora del tutto sfumato. Il secondo non è sicuro. Hai visto ‘sti Cechi? Dopo averli ammirati contro di noi, mi parevano ben poca cosa. Comunque pensiamo a battere gli Scozzesi e poi vediamo cosa succede a Lille. Mi spiace per il grosso errore fatto da Hauge nelle splendida ripartenza del primo tempo. Sembrava facile dare quella palla a Rebic solo in area. Avesse fatto quell’assist, probabilmente Jens Petter avrebbe vissuto una situazione psicologica diversa, capace di far lievitare il suo rendimento. Forza ragazzo! Le qualità le hai e io continuo ad essere perdutamente innamorata di te. Non buona neppure la partita di Tonali. Sandro, però, ha estratto dal cilindro lo splendido filtrante per Rebic, che ha portato al gol di Casti. Bene! Ma che giocatore è diventato Benna? Fantastico! Ricordiamoci dei suoi faticosi inizi, per favore.

Ciao, Diego.

Inutile dire che la scomparsa di Maradona ha colpito tutti quelli che amano il calcio. A prescindere dal tifo. A prescindere dai sentimenti di simpatia o antipatia che ognuno provasse per lui. Mando un abbraccio ai tifosi napoletani. Ricordate “ Per chi suona la campana?” Nessun uomo è un’isola. La morte di ogni uomo mi sminuisce, perché io sono parte dell’umanità. E quindi non chiederti mai per chi suona la campana: suona per te. Vengo presa dalla commozione. Se ne è andato un artista del pallone che ha fatto parte della mia vita di appassionata di calcio. L’uomo non è stato all’altezza del campione e si è bruciato a furia di eccessi? Chi sono io per giudicare? Forse anche per le sue debolezze, che lo facevano sentire vicino a lei, la sua gente lo ha tanto amato. L’equazione dell’amore ha soluzioni di dirompente impatto emotivo . Gli antichi Greci dicevano che gli dei fanno morire giovani coloro che amano, per consegnarli al mito. Non è stato così per Diego. L’abbiamo visto obeso e deformato. Ma niente gli ha impedito di entrare nella leggenda. Mi sento un po’ frastornata. Mi vengono in mente i poeti maledetti. Penso a Jim Morrison. Un paio di sue frasi rimbalzano tra i miei sensi. A volte un vincitore è solo un sognatore che non ha mai mollato. La felicità è fatta di un niente che, nel momento in cui lo viviamo, ci sembra tutto. Noi viviamo di Milan. Coltiviamo con una sorta di pudore il nostro sogno, perché sappiamo che la squadra è incompleta. Però finalmente è viva e gioca. E noi speriamo. L’equazione dell’amore che ci lega ai nostri colori è di quelle toste. Avvinghia ogni parte del nostro cuore e della nostra anima. Rimarremo per sempre avvinti a lei, a prescindere dai risultati in cui sfocerà sul campo. E le vittorie del Milan sono piccole cose che per noi rappresentano istanti di pura, immensa felicità. Quanto hai ragione, Jim.

Torno con i piedi per terra. Io amo Calha e voi lo sapete bene. Non mi è piaciuta la sua escursione torinese da Demiral. Non penso ci sia sotto chissà che con i Gobbi. Ma, con il problema delle zone rosse e la difficile situazione contrattuale, avrebbe dovuto starsene a casa nel suo giorno libero. Hakan, pure le foto su Faceboook hai messo. Scusami, ma non sei stato intelligente. Per carità, se trovi qualcuno che ti dà i tuoi 6 o 7 milioni, fai bene a cogliere la palla al balzo. Noi non te li daremo di certo. Cerca, però, di evitare comportamenti sbagliati. Il tonfo degli Orrendi mi provoca un piacere annacquato dalla tristezza per Maradona. Un tempo avrei fatto salti di gioia, se avessimo preso Conte. Adesso non lo vorrei vedere nemmeno in cartolina. Insomma, gli hanno allestito una squadra forte. Io, anche se il mio parere conta poco, l’ho giudicata la favorita per lo scudetto. E non credo sia ancora fuori gioco. Il buon Antonio non è mai contento. Dà sempre la colpa agli altri. L’espulsione di Vidal? L’arbitro poteva essere più intelligente. Il Real secondo me peggiore di tutti i tempi e falcidiato dagli infortuni? E’ di un’altra dimensione, secondo lui. Figuriamoci. Come si fa ad umiliare Eriksen, mandandolo in campo gli ultimi 5 minuti al posto di Lukaku? Se fossi una tifosa interista, lo impalerei. Ma, fortunatamente, non sono problemi nostri. Noi dobbiamo scendere in campo a Lille. Non riesco a concentrarmi sulla nostra partita. Io, che ho in testa la Fiorentina, lascerei a riposo anche Rebic e Kjaer. Finalmente vedo il mio Norvegesino! Spero tanto che faccia bene. E lo stesso vale per Tonali.

Non c’è niente da fare. La gara con il Lille non mi cattura. I miei pensieri vanno da altre parti. Convergono sull’equazione dell’amore. Soggetti romantici hanno chiamato così un’equazione di Dirac. Qui non la scrivo, perché, pigra come sono, non ho voglia di andare alla ricerca di caratteri speciali. Se la volete vedere, la trovate nella foto. Insomma, due particelle sono state in contatto e poi si sono allontanate. A distanze siderali, eh! Ebbene, se una cambia il sua stato quantistico, questa variazione viene immediatamente recepita dall’altra. La faccenda si chiama Entanglement quantistico, a livello scientifico. L’equazione di Dirac che lo codifica ha lasciato suggestioni tali da farla identificare come equazione dell’amore. Ma quale Entanglement o non Entanglement! Qui dobbiamo giocare contro chi ci ha rifilato una scoppola con i fiocchi. Concentriamoci, su. Il fatto è che a volte, nei miei momenti di turbamento o di noia, i pensieri mi scappano via. Prendono stranissimi percorsi. Vanno alla deriva per conto loro. E poi mi risulta difficile imbrigliarli e portarli nel loro alveo. Prendo la questione di petto e ce la faccio a tornare sulla partita. La formazione? Va bene, dai, anche se tremo per Rebic e Kjaer. Mancassero loro contro la Fiore…. Romagnoli ha ancora problemi fisici? Forza Jens Petter! Forza Sandro!

Forza Jens Petter!

Si comincia. Calha lancia Theo. Cross dalla sinistra! Rebic impatta male la palla. L’azione ricorda molto quella di Napoli. Tonali si fa rubare palla da dietro vicino alla nostra area. Yazici, proprio lui, va al tiro. A lato. Hauge scatta in contropiede sulla destra! Ha tutto il tempo per darla al liberissimo Rebic, smarcatosi all’altezza del dischetto. Cincischia e si fa contrare il passaggio. Nooooooo!!!!!!! Che occasione clamorosa! Cosa ti sei mangiato, Jens Petter. Va bene. Ti perdono. Tu sei il mio prediletto. Non abbatterti, ragazzo. Gli errori fanno parte dei percorsi di crescita. Poi sale un po’ il Lille. Crea un paio di occasioni abbastanza pericolose, sventate in scioltezza da Gigio. Finisce il primo tempo. Non male, dai. Io vado a mangiare qualcosa durante l’intervallo.

Si ricomincia e…..splendido filtrante di Tonali per Rebic! Tira, Ante! Lui, invece, la dà benissimo al centro per Casti. Goooolllllll!!!!!!! Sìììììì!!!!!!!! Hauge per Calha. Hakan tira fuori da posizione troppo defilata. Entrano Brahim e Colombo per Calha e Rebic. Toh, si vede pure Soumaré. Splendida giocata di Brahim! Fa a fette il centrocampo francese e la dà a Jens Petter. Tira, ragazzo! Lui tenta di passarla e un difensore sbroglia. Mannaggia….. Regaliamo banalmente una rimessa laterale, sulla quale la palla viene lanciata in area. Noi dormiamo un po’ e Bamba ci castiga. Ancora mannaggia…. Poi la partita fila via piuttosto soporifera e noi ci portiamo a casa il nostro pareggio. Rimpianti? Qualcuno, visto che eravamo in vantaggio. Ma mi sta bene anche così.

Forza Sandro!

E adesso? C’è la Fiorentina. Dobbiamo vincere! Ma non sarà certo facile. Comincio già ad essere in tensione. Al Celtic penseremo dopo. Lo battiamo e poi andiamo a prenderci una qualificazione che ci permetterà di confrontarci niente po’ po’ di meno che con gli Orrendi. Società, sai anche tu che non siamo attrezzati per affrontare tre competizioni. Svegliati a Gennaio, per favore. L’equazione dell’amore che ci lega al Milan ha bisogno di una soluzione numerica molto semplice per Domenica : 1. Jens Petter, non lasciarti abbattere dall’occasione persa. Io resto innamorata di te. Sandro, mi attendo di più. Ti aspetto con fiducia. Calha, lo sai che ti voglio bene. Non approfittartene. Fa’ le tue scelte, ma vedi di rendere in campo fino a che indosserai la nostra maglia. Ed evita certe situazioni imbarazzanti, comportandoti con intelligenza. Il sogno continua. Ciao, Diego. Forza Milan!

Chiara

Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.