Tartaglia e dintorni

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Non facciamo scherzi, eh! Una viaggia sulle nuvole felice e beata e le capita tra capo e collo l’intervista di Paolo Maldini. Rapida discesa a terra. Caduta con ammaccature. Paolo dice quelle parole, perché è preoccupato. E, se è preoccupato lui, io lo sono ancora di più. Molti parlano di errori nella forma e nei tempi. Ma, se il dito che indica la luna è un po’ deforme, occorre comunque guardare la luna. E’ anomalo che chi deve gestire il Mercato non abbia a disposizione un budget per farlo e sia un precario con il contratto in scadenza tra un mese. Anomalo e inquietante. La cosa è naturale, visto l’imminente cambio di proprietà? Col cappero! Siamo a fine Maggio! Non a Novembre. E neanche a Febbraio. I giocatori mica aspettano i nostri comodi. Si accasano da altre parti. Quanto la tireremo ancora per le lunghe, Elliott? Giusto il tempo per non fare Mercato? Paolo nella sostanza ha ragione. Su tutto. Evitabile, magari, il riferimento a Gazidis. Non voglio nemmeno prendere in considerazione l’ipotesi che lui se ne vada. Non esiste! Se accadesse, significherebbe che l’uccello rosso è un uccello padulo.

La mia garanzia

Già mi pare strano che un fondo che mobilita 6 miliardi ne possa investire 1,3 per il Milan. Più 500 milioni se fosse concessa l’autorizzazione per costruire uno stadio, che poi dovrebbe pagare di tasca propria. Bah! Sinceramente, stento a credere. Come può valere un miliardo e tre una Società che quest’anno fatturerà circa 270 milioni e che come proprietà immobiliari possiede solo Milanello? Non so perché sia saltato Investcorp. Mubadala come Huarong. Non so chi siano questi di RedBird. So solo che non sono tranquilla e considero Paolo una garanzia per il futuro del Milan. Voglio la conferma delle tre M, che tanto bene hanno fatto con pochi soldi a disposizione. Voglio il rinnovo di Leao. Voglio investimenti ragionevoli. La conquista dello scudetto con la prima fascia in Champions li rende sostenibili e doverosi. Maldini, Massara, Moncada sono un triangolo bellissimo. Fa diventare possibile, se sostenuto da un budget accettabile, il sogno di un Milan competitivo anche in Europa. Mi piace paragonarlo al triangolo del Matematico Niccolò Tartaglia. Molti sanno calcolare il quadrato e il cubo di un binomio. Ma, se si deve combattere con potenze più elevate, di quarto, quinto, sesto grado, etc, si può vincere la battaglia solo affidandosi al triangolo di Tartaglia. Ecco, per scalare le vette della competitività, io mi affido al mio triangolo  MMM. Cappero, non devo rovinarmi lo splendido umore dopo questo fantastico scudetto. Mi impongo di avere fiducia e spero in una rapida e positiva soluzione della faccenda. Non fosse così….. impalerei qualcuno!

Complimenti, Carletto!

Complimenti a Carletto, re di Champions. Per fortuna che era bollito. A dire il vero, io non sempre condividevo le sue scelte. Il rombo all’inizio mi piaceva. Poi, però, l’avrei messo al forno. E pure l’alberello non mi entusiasmava. Siccome non sono una che ami lasciare le parole nel magma dell’inespresso, scrivevo spesso commenti non particolarmente apprezzati a Milan Channel. Sono una rompiscatole? Forse. Mio marito ne è sicuro. Lui, però, è interista e, quindi, non fa testo. Ha pure il coraggio di dire che sono una rompiscatole hors catégorie, il vil marrano orrendo! Poco male. Hors catégorie sono le montagne più impervie del Tour de France. Come il Puy de Dôme. Mi piace ricordarlo per Torricelli e Pascal. Pascal, infatti, proprio sulla vetta del Puy de Dôme inviò una persona con un barometro. Lì il livello della colonnina di mercurio risultò più basso di alcuni pollici rispetto alla pianura. Così venne confermata la teoria di Torricelli sulla pressione atmosferica. Fu, perciò, superata quella aristotelica dell’orrore del vuoto, con la quale si giustificava la risalita dell’acqua nei tubi. Ehi, Evangelista, mica sarai parente del Moreno che giocò nei Gobbi, eh! O lo sei magari della Eulalia da Forlì? Insomma, mi piace divagare e cazzeggiare. Un po’ per gli effetti della sbornia scudetto. Un po’ per scacciare le nuvole che cercano di invadere il mio cielo azzurrissimo. Forse anche un po’ perché sono matta. Tenderei a bocciare questa terza opzione.

Il mio sogno impossibile

Il Monza viene in Serie A. Sarà contenta la Monaca. Magari anche la Foca Monaca. Io no. Mi sta ancora enormemente sullo stomaco il Giannino. Silvio, ti ringrazio per averci portato sul tetto del mondo. Come potrei non farlo? E ti amavo. Ma non riesco a perdonarti la distruzione tecnica ed economica del Milan. Neanche si poteva dire: “ E vissero infelici e scontenti perché costava meno.” No! Devastazione del parco giocatori con l’acquisto di pippe e cariatidi profumatamente retribuite e conti in profondo rosso. Galliani? Lasciamo perdere….Non c’è niente da fare. Non digerisco proprio il Giannino, causa di tutte la nostre disgrazie. E anche la “vendita” a zio Yongo, Silvio…. Mamma mia, quanti lunghi anni di sofferenza ho passato. Sì, mi merito proprio questo meraviglioso scudetto. E’ un risarcimento che mi spettava per i danni biologici subiti. E adesso voglio che le cose vengano fatte per bene, perché il futuro ci possa sorridere. Finiamola di tirarla per le lunghe con la vendita. Confermiamo la M3, così è contento anche Tartaglia, e tuffiamoci sul Mercato. Dico a te, Uccello Rosso. E al tuo capo, che non è Papa, per carità. Ma Cardinale è già molto. Ci vuole un budget di un centinaio di milioni. Poi lasciamo fare a Paolo. Chi desidererei io? Milinkovic Savic. Ne partono 70 solo per lui? Be’, poi prendo Dybala e Origi a parametro zero e gioco finalmente con un bel 4-3-1-2, che agogno da una vita. Lo desideravo a tal punto da essere contenta dell’arrivo di Giampaolo. Si diceva giocasse solo con quel modulo… Il mio pensiero? Semplice. Suso fuori dalle scatole. Calha trequartista. E andiamo! Il Signore mi perdoni. Sappiamo tutti come è andata. A proposito di Calha, questo scudetto è stata una goduria immensa anche pensando a lui. Ciao, Ciao, Hakan. Guarda che non hai delle belle orecchie. Lo avevo notato da subito. Ma, nonostante questo, ti ho voluto bene. Come non detto.

Troppo costoso arrivare a Milinkovic, il mio sogno da sempre? Va bene. Mi accontento di Renatone. Dybala non rientra nei nostri parametri? Ok. Allora giochiamo senza trequartista e prendiamoci un bell’esterno alto. A me stuzzica anche Berardi, utile pure per le liste. De Katelaere? Magara. Botman? Va bene. Io preferirei Bremer. Però… Ubi Paulus, Clara cessat. Ma voglio uno staff atletico e medico all’altezza, eh! Ci siamo capiti? E bisogna lavorare alacremente sulle palle inattive. C’è un’enorme lacuna da colmare sotto questo aspetto. Davvero impressionante Ibra. Ha tirato avanti con un legamento rotto. Adesso l’operazione. Non si può far altro che amarlo. Zlatan è immenso. I ragazzi potevano evitare di esporre quello striscione di ambrosiniana memoria? Sì. Ma farne un caso di esecrazione nazionale e aprire addirittura un’indagine federale è ridicolo e grottesco. Una roba da sepolcri imbiancati. Una roba da ipocriti rosiconi. Tanti fegati si sono spappolati. Presto vorrei riuscire a farli spappolare ancora di più. Niccolò, Evangelista, Blaise, vi ha fatto piacere che vi abbia citato? Sì? Bene. Allora arruolo anche voi nelle fila del fantastico popolo rossonero. Forza Milan!

Chiara

Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.