Sandrooooooo!!!!!!!

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Sandrooooooo!!!!!!! Sandrissimo! Carne della nostra carne. Cuore del nostro cuore. Anima della nostra anima. Ci hai fatto ridere e piangere. Ci hai fatto lacerare di gioia. Ci hai regalato brandelli di infinito. E proprio una strana proprietà dell’Infinito matematico va a pennello con il caso nostro. Quale? Be’, in un insieme infinito una parte può essere grande come il tutto. Galileo lo spiegò, sottolineando come ogni numero naturale possa essere messo in relazione con il suo quadrato. Tanti prendiamo degli uni, altrettanti degli altri. I numeri sono più numerosi dei loro quadrati? Sì, ma ognuno di loro ha il suo corrispondente. Quindi i due insiemi sono equipotenti. La parte come il tutto. E tu sei il Milan, Sandro. Perchè fai parte dell’Infinito. Dell’infinito amore che tu, cuore rossonero, nutri per la nostra maglia. Dell’infinito amore che noi, anime rossonere, proviamo per te. E, passando dalla Matematica a Leopardi, il naufragar c’è dolce in questo mare. Sono in estasi, ragazzi. So bene che i favoriti restano gli Orrendi, per carità. Però lasciatemi gustare la mia dirompente tempesta emotiva. Lasciatemi crogiolare nella mia felicità.

Come si può annullare un gol così?

Sandrooooooo!!!!!!! La mia è una settimana difficile. Derby di Coppa Italia. Non voglio vincerlo a tutti i costi. Mica sono un’esosa, io. Mi accontento di un pareggio condito da gol, che sono il sale dello spettacolo. Figuriamoci. Pronti, via e segna Lautaro. Temo la disfatta. Invece ci riprendiamo e andiamo più volte vicini al pareggio. Ma non riusciamo mai a buttarla dentro. Così Lautaro fa doppietta. Noooooo!!!!! Mannaggia, due gol bellissimi, a dire il vero. Due errori di Tomori. Fik, comunque, per me rimane un campione. Sono delusa. Mortificata. Non adirata. La rabbia belluina, incontenibile arriva con l’annullamento del gol di Benna. Pierre si era tirato da parte. Non impallava il portiere. Loro protestavano per un inesistente tocco di mano di Tomori. Niente da fare. Il Var è implacabile. Richiama Mariani e questo pusillanime annulla. Ennesimo torto arbitrale a noi. Ennesimo favore agli Orrendi. Mi viene voglia di non guardare più il calcio. Come si fa a non pensare alla malafede di fronte a una sequenza di eventi del genere? Qual è stato il merito di Mariani per meritarsi una inusuale, bizzarra designazione dopo la partita d’andata? Facile rispondere. Non averci concesso il rigore per “l’incravattamento” di Skriniar su Giroud e non aver espulso Lautaro per la proditoria e cattivissima tacchettata sul polso di Maignan. Sono furibonda. Il resto della partita non mi interessa più.

L’impersonificazione dell’antipatia

Sandrooooooo!!!!!!! Il tenero idillio tra Aia e Orrendi viene confermato il giorno successivo. I vertici arbitrali emettono un comunicato ufficiale. Giusto annullare il gol. Però anche la convalida non sarebbe stata un errore. Vado fuori dalle grazie di Dio. Ancor di più sentendo le perle di quel gentiluomo di Simone Inzaghi. Sì, proprio l’esagitato che voleva catapultarsi su Mariani, quando costui stava rivedendo le immagini. L’ipocrita che continua a parlare a sproposito del non fallo di Giroud su Sanchez. L’uomo più falso, antipatico, antisportivo della Terra. Giusto sia approdato nella banda degli onesti, un ambiente in perfetta sintonia con lui. Costui dice con signorilità che torti e favori si compensano e che i nostri arbitri sono bravissimi. Ti credo, sepolcro imbiancato. Il tuo miglior giocatore è Marotta…. Ma questo sarebbe ancora nulla. La vera chicca è un’altra. Purtroppo devono recuperare la partita con il Bologna in un momento delicato. Loro avrebbero voluto giocarla subito. Capito? Nessuno gli ha fatto notare che si è corso il rischio di giocare a Ferragosto per i continui ricorsi della sportivissima banda degli onesti, che voleva il 3 a 0 a tavolino. Pazzesco! Hanno la faccia non dico come, perché sono una signora.

Il gatto e la volpe

Sandrooooooo!!!!!!! E’ inutile dirmi di non farmi il sangue cattivo. Non ne posso più! Comunque bisogna guardare avanti e cercare di vincere con la Lazio. Spero che il derby perso in quel modo non abbia brutte ripercussioni sui nostri ragazzi. La Roma potrà farci un piacere? Dubito. Una speranziella, però…. Come non detto. Mou osserva con fine eleganza la sua squadra buscarle placidamente. Non si alza una volta dalla panchina. Solo uno in malafede può non dire che è un signore. E nel post partita, poi, si supera in garbo e gentilezza, caratteristiche che lo contraddistinguono da sempre. L’Inter è una squadra fortissima e sarà felice di vederla vincere lo scudetto. Sentimenti delicati senz’altro condivisi con Gravina, amabilmente seduto in tribuna vicino a Marotta. Chi siamo noi per turbare il tenero idillio tra Orrendi e Figc? Questi ormai sono tanto tracotanti da non cercare neanche di salvare le apparenze.

Una mano galeotta

Sandrooooooo!!!!!!! Mi avvicino alla nostra gara con il mio carico di rabbia e frustrazione. Pure l’indisponibilità di Isma mi devo beccare. Piove sempre sul bagnato…. Sinceramente non credo che ce la faremo a vincere. E la vittoria è l’unico risultato che abbiamo a disposizione. Faccio un tifo sfrenato per Salernitana e Genoa. Il motivo è chiaro. Voglio che Cagliari e Samp rimangano inguaiate fino alla fine nella lotta per la salvezza. Per i Campani, però, c’è anche un’altra ragione. Lotito o non Lotito, mi piacciono tanto i cacciatori di sogni impossibili. Come il nostro. I risultati mi sorridono. Com’è la faccenda? Non c’è due senza tre. Speriamo, dai. Torno presto sulla Terra. La formazione non mi piace. Ancora Brahim, Stefano? Ma allora sei proprio di coccio! E pure con Messias. Giusto per farci infilare. Dopo, con la nostra macchina da gol, sarà facile ribaltare il risultato. Rebic ha i suoi difetti caratteriali. Inutile negarlo. Soglia del dolore molto bassa? Può darsi. E’ uno che ha bisogno di avvertire fiducia intorno a sé. Di sentirsi coinvolto nel progetto, per dare il meglio. Tu, quando era disponibile, l’hai tenuto perennemente in panchina. Così lo perdiamo e avremmo, invece, un gran bisogno di lui. Io l’avrei messo all’inizio al posto di Giroud. Sono nervosissima. Meravigliosi i nostri tifosi che hanno invaso l’Olimpico. Non mi va Internet e perdo il gol di Immobile. Cappero, tre pappine nel derby e adesso questa pera in apertura. Ma non potremmo approcciare un po’ meglio le partite, maledizione al secchio? Poi ci riprendiamo. Non giochiamo neanche male. Strakosha para in bella presa fuori dall’area. Solo giallo. Dicono sia giusto perché la palla stava andando verso l’esterno. Ma, se l’ultimo uomo è il portiere e la porta rimane quindi incustodita, non si tratta, comunque, di chiara occasione da gol? Bah! Luis Alberto la tocca di mano! Rigore! Figuriamoci. Var? Muto, naturalmente. Grrrr!!!!!! Creiamo delle occasioni. Però non la buttiamo dentro. Un dejà vu, purtroppo. Leao fa 30 e non 31? E’ vero. Ma, se non avessimo lui a creare un po’ di pericoli….

Il milanvallo trova una donna delusa. Si rianima subito ad inizio ripresa con il gol di Giroud. Davvero splendida l’azione e l’imbeccata di Leao. Grande Rafa! Stai giocando una signora partita. Dai, che la vinciamo! Le occasioni fioccano. Non va dentro. Ibra e Rebic sostituiscono Giroud e Brahim. Qui mi arrabbio. Va bene Ante per il solito, evanescente Brahim. Ma perché togliere Olivier? Zlatan, recuperato in extremis, non può essere al meglio. La Lazio non ci crea problemi dietro. Solo il tiro del gol ha fatto. Noi non riusciamo a sfondare. Palle che escono di poco, parate di Stakosha, rimpalli in area. Non vuole entrare la maledetta. Mi fai uscire il miglior Messias della stagione, Stefano? Bah! Anche lo splendido Leao mi togli? Guarda che dobbiamo segnare! Va’ a da’ via i ciapp! Davvero bello il tiro di Theo, che sfiora il palo con Strakosha immobile. Certo che a noi non ne va bene mai una, eh! Meritiamo questa vittoria! Poi… Rebic recupera palla su Marusic. Acerbi rinvia male di testa. Zuccata di Ibra Tonali! Goooooooooolllllll Sììììììììììì!!!!!!!!!!!! Sandrooooo!!!!!!! Rido e piango contemporaneamente. Tre parole per definire il mio stato d’animo. Delirio. Apoteosi. Catarsi. Ho anche una certa paura che quelli del Var si impegnino per trovare qualcosa che non va nella nostra azione. Magari un’alitata di Zlatan. Questa è la fiducia che ripongo nella correttezza dell’operato di certi signori. Fila tutto liscio e il triplice fischio sancisce il nostro trionfo.

Sandrooooooo!!!!!!! Mamma mia! Mamma mia! Mamma mia! Che brividi a fior di pelle. Stefano, te ne ho dette un po’, eh. Abbiamo vinto e quindi hai avuto ragione tu. Benissimo! Mi frulla per la testa il pensiero che la vittoria sia stata raggiunta nonostante te e non grazie a te. Lo scaccio subito in malo modo. Questo non è certo il momento dei sofismi e delle polemiche. Sono troppo felice. Ti prego, Stefano. Smettila di schierarmi Brahim dall’inizio e di fare continuamente accentrare Theo. D’accordo? E adesso? Calma. La possibilità di vincere lo scudetto non dipende solo da noi. Quella di continuare a sognare, invece, sì. Vorrei dire due parole al Bologna. Prima di tutto una cosa. Non ho sentito notizie su Miha. Mi appello al detto: “ Nessuna nuova, buona nuova.” Forza Sinisa! Ehi, ragazzi rossoblù, ve le ricordate le 6 pere che vi hanno rifilato all’andata, vero? E la gara di ritorno non avete potuto disputarla a tempo debito per i continui ricorsi degli Orrendi. Volevano il 3 a 0 a tavolino, poverini. Che fulgido esempio di sportività. Se c’è un Dio del calcio, questo sarà al vostro fianco per una questione di giustizia superiore. Voi tirate fuori l’orgoglio e mettetecela tutta. Poi, se andrà male, pazienza. Ma, vi prego, non fate i tappetini di quelli là. Sandro, ti voglio bene. Forza Bologna! Forza Milan!

Chiara

Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.