Il vaso di Pandora

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Buon Consent Award a tutti! Non può essere buona una faccenda che ci esclude da una Coppa europea come dei mentecatti qualsiasi? Capisco l’obiezione. Tanto più dopo quell’abominevole comunicato in cui l’Uefa esprime tutta la sua perfida soddisfazione. Dei giudici che si permettono di rallegrarsi per un lodo che il Tas ha semplicemente ratificato sono l’immagine di una schifezza. La cosa mi ha fatto imbestialire. Avrei tanto voluto che quei maledetti venissero sbranati dagli avvocati belva. Cosi come in tempi non lontani avrei tanto desiderato sentire il ruggito di Huarong. Niente da fare. Resto sempre con le mie pive nel sacco. Fossi un avvocato belva, mi darei da fare per scoperchiare il vaso di Pandora delle sponsorizzazioni false, delle plusvalenze fittizie . Gli altri sistemano in questo modo i bilanci, facendosi beffe del FPF. Il Genoa paga fior di milioni per fenomeni del calibro di Sturaro e Pinamonti. La Roma scambia Luca Pellegrini con Spinazzola e mette pure un conguaglio di 10 milioni. Chi vogliono prendere per fessi? Noi poveri tifosi rossoneri. Ci sono reti di compiacenze che lasciano inevitabili dubbi anche sul modo in cui poi vengono affrontate le partite tra club amici. E pure sugli arbitraggi. I parrucconi dell’Uefa e della Figc rimangono imperturbabili. Chiudono un occhio con alcuni. Anzi, tutti e due. Con altri sono implacabili e pure irridenti. A dire il vero la Figc si è mossa sulla questione plusvalenze. Ha inflitto tre punti di penalizzazione al derelitto Chievo. Darei il mio sangue, per aprire il vaso di Pandora di questo marciume. E per buttare all’aria questo abominio di FPF. Signore Iddio, perché non mi hai fatto avvocato belva, che sbranavo qualcuno? Perchè non mi hai fatto Huarong, che ruggivo alla grande?

Ecco il mio ruggito!

Ciò detto, i colpevoli della nostra miserevole situazione hanno due nomi e due cognomi. Si tratta di gente che ora si balocca con il Monza. Zio Yongho neanche lo prendo in considerazione. A proposito, che fine ha fatto? Elliott? Boh! Un fondo speculativo è un advisor, d’accordo. In proprio o per conto di qualcuno. Se uno speculatore si ritrova con un appartamento in periferia, gli dà una sbiancata e poco altro. Sa che, data la posizione, non può contare su un target di compratori di alta disponibilità economica. Quindi non investe un gran che nella ristrutturazione. C’è pure il rischio che, alla fine, decida di vendersi i mobili, per recuperare qualcosa. Se l’appartamento, però, è in centro e l’ha comprato a buon prezzo, allora la prospettiva cambia. Vale la pena di ristrutturarlo, combattendo magari anche contro vincoli paesaggistici. Faccio questi ragionamenti tra me e me e poi mi dico: “ Boh!” Il mio è un momento boh, tendente a un pessimismo, che cerco in tutti i modi di scacciare.

Voglio credere che l’esclusione dalla Uefa League abbia avuto la contropartita di vedere sanata la nostra tremenda posizione debitoria del triennio 2015-18. Deve per forza essere così, anche se le nostre vicende non sono mai chiare. Mai! Altrimenti che accordo del cappero avremmo raggiunto? Suvvia, non possiamo essere dei perfetti imbecilli. La nostra Società ci lascia soli. E noi avremmo tanto bisogno di qualche parola di sostegno, di speranza, di chiarezza. Al massimo ci troviamo una dichiarazione scritta che spiega ben poco. Il nostro capo della comunicazione ha un soprannome: Thomas, il muto. Meglio stare zitti e non mettere in evidenza un accordo in realtà favorevole e lasciare ai parrucconi la soddisfazione di fare i ganassa, per compiacere formalmente il loro smisurato ego? Bah! Quelli che contano sono i fatti? Vero. Analizziamoli. Quadri dirigenziali allestiti senza badare a spese, i cui stipendi appesantiscono un bilancio disastrato. Sponsorizzazioni da piccolo club. Estromessi dalla Uefa League. Nessuna plusvalenza, né reale né fittizia. Allenatore incompetente tenuto pervicacemente in panchina fino a quando, fallito l’obiettivo quarto posto, se ne è andato, sembra, per volontà sua. Nuovo tecnico ascrivibile alla categoria scommesse. Io non lo disdegno e farò un tifo sfrenato per lui. Forza, Giampa! Acquisto di Krunic e, quasi, di Theo Hernandez. Consideravo buona una squadra che aveva come asse portante Donnarumma, Romagnoli, Baka e Piatek. Ora mi ritrovo senza Tiémoué, e, probabilmente, senza Gigio… E anche su Alessio non ho certezze, vista l’aria che tira. E’ possibile stare tranquilli in questo clima, mentre Gobbi e Orrendi fanno il bello e il cattivo tempo e il Napoli tiene i bilanci a posto e si rinforza?

Areola lascialo là!

Trovo offensiva la proposta del Psg di Areola e 20 milioni per Donnarumma. Vaffa, caro Leo. Il cappio al collo ora si dovrebbe essere un po’ allentato a causa del Consent Award. E, in effetti, non abbiamo fatto plusvalenze entro il 30 Giugno, evitando strozzinaggi. Quindi niente cavolate, Società. A torto o a ragione, ritengo Gigio un fuoriclasse. Perderlo mi farebbe male. Malissimo. Dire di puntare sui giovani e poi privarsi di quello più bravo non è il massimo. Cederlo per 50 milioni, sia pure tutti in contanti, sarebbe infliggermi una coltellata. Ne voglio almeno 80, come fosse un Kepa qualsiasi. Due anni di contratto? Stipendio alto? Perchè Areola ce l’ha basso? E a noi hanno chiesto 35 milioni per un Sensi in scadenza l’anno prossimo. Suvvia, Società, non farmi imbestialire. E stendo un velo pietoso sul fatto che chi punta sui giovani abbia una Primavera retrocessa in serie B. Theo Hernandez? Non lo conosco. Dicono abbia una testa matta. Speriamo rinsavisca. Io vorrei un terzino sinistro di gamba. Non è, però, che ne possiamo tenere 4 in rosa. Quando sento che Laxalt, pur sempre un nazionale uruguagio, vale 8 milioni, mi adombro. Brutta stagione la sua? Con Gattuso l’hanno avuta in molti. Proprio per questo me la prendevo tanto con Rino. Certo che a scendere in campo sono i giocatori e nessuno fa miracoli con una materia prima scarsa. Ma il loro rendimento dipende anche dal modo in cui sono schierati. Dalla maniera in cui vengono inseriti in un canovaccio tattico , in sintonia con le loro caratteristiche. Io credo che l’allenatore sia più importante di quel che pensano in molti. Esattamente come il portiere. Forza, Giampa!

Cerco di convincermi che sì, non stiamo bene come vorremmo. Però neanche male come vorrebbero gli altri. Ce la metto tutta, ma è dura. Vediamo se mi allestiscono una rosa sensata. Se sanno vendere, ancor prima che comprare. So che non posso ambire a uno squadrone. Ma voglio vedere una squadra capace di giocare al calcio. Se non ci metti troppo, io sarò sempre qui ad aspettarti, Milan mio. La pazienza non è una mia virtù, lo confesso. Di più. Per me la pazienza è una virtù minore che serve ai mediocri per ottenere piccoli successi. Il quarto posto, comunque, sarebbe un piccolo successo di quelli grandi. Hai voglia. Terrebbe a freno la naturale evoluzione della pazienza in vaffa. Cosa già avvenuta spesso, del resto. Sono tornata al punto in cui mi è difficilissimo sognare, anche se non ritengo la nostra esclusione dalla Coppetta una tragedia. Danno di immagine? Sicuramente. Ma a questi danni ormai abbiamo fatto dolorosamente il callo. Si intravede una possibilità di ripartire correttamente? E’ questo il punto. Senza il fardello di centinaia di milioni di debito con cui confrontarsi nel FPF, sarebbe forse anche possibile. Altri hanno i bilanci formalmente a posto, ma sono pesantemente esposti verso le banche. Noi, grazie alla “ generosità” di Zio Yongho, di debiti non ne abbiamo, nonostante le voragini nei conti. E allora è possibile lavorare di immaginazione e non tarpare le ali alla speranza? No. Non sapendo bene a cosa attaccarmi, mi rifugio in un pensiero che ha gli inquietanti contorni dell’utopia. La realtà è più imprevedibile della fantasia. La fantasia si deve attenere al probabile. La realtà no. E allora stiamo a vedere cosa accadrà. Due maledetti hanno scoperchiato il vaso di Pandora da cui sono usciti tutti i mali del Milan. Esiodo, mi fai un baffo con il tuo mito. Noi sì, che siamo nella mel..ma.Ma deve esserci il modo di uscirne, maledizione al secchio! Forza Milan!

Chiara

Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.