Grazie, Milan!

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E’ questo il blog campione d’Italia? Sì? Ma allora tanti complimenti! Complimenti ai redattori. Complimenti agli utenti. Complimenti agli ottimisti. Complimenti ai pessimisti. Complimenti a tutti i cuori che hanno trepidato e sofferto per la loro squadra. E andiamo! Che libidine! Troppo bello! Troppo bello! Troppo bello! Ora il fantastico popolo rossonero si gode il suo momento di felicità perfetta. Il Paradiso è qui! Il Paradiso è adesso! Noi, che abbiamo colorato la nostra vita con due splendidi colori, voliamo ebbri di gioia sulle ali di un meraviglioso sogno chiamato Milan. Sììììììììììììììììì!!!!!!!!!!!!!! Il mondo è nostro! Il mondo è bellissimo! Undici lunghi anni di sofferenze. Ne abbiamo passate di tutti i colori. Ma non ci siamo arresi mai. Il Giannino ci ha distrutto. Devastato. Poi le illusioni cinesi o simil tali. Io ero un’ingenua che sperava nel ruggito di Huarong… Infine Elliott. Urlavamo, imprecavamo, dicevamo di voler abbandonare per disperazione, per preservare il nostro fegato. Però non l’abbiamo fatto. Perchè il Milan è passione. Perchè il Milan è amore. Perchè il Milan è un luogo dell’anima indissolubilmente legato alla nostra vita. Io non credevo a questo scudetto. Il Mercato non mi aveva soddisfatto. A Settembre pensavo alla zona Champions. Poi l’ottima partenza ha fatto nascere qualche timida speranziella. Ma la solita catastrofe degli infortuni aveva spento i miei fuochi. Quanto rancore ho provato per il nostro staff atletico e medico.

Arriva Gennaio. I Gobbi Vlahovic, il mio sogno proibito insieme a Milinkovic Savic. Gli Orrendi Gosens. Noi…. Lazetic. Non ci ho più visto dalla rabbia. Pensavo fosse in serio pericolo anche la zona Champions. Scrissi un pezzo, in cui l’ironia del titolo “ Sursum corda” era sottolineata dalla contrapposizione con la foto di un disco di Masini. So come mandare la gente in quel posto per interposta persona…. Ero incattivita e distrutta a Gennaio. Neanche ho guardato per protesta e spregio il derby di ritorno. Invece…. Mamma mia! Mamma mia! Mamma mia! Questo per me è lo scudetto più bello. Perchè inaspettato. Perchè sottratto agli Orrendi, che se lo sentivano già in tasca. Perchè vinto contro tutto e contro tutti. Mamma mia, quanti fegati spappolati ci sono in giro. E noi godiamo. Delirio. Apoteosi. Catarsi. Grazie, Milan! Quanto ti amo. Quanto ti ama il tuo popolo che ha invaso Roma, Verona e Reggio Emilia. Già, Reggio Emilia. La città in cui è nato il Tricolore ci ha regalato il Tricolore. Meravigliosa suggestione. Fantastico Leao! Fantastici tutti. Sì, avevo paura. Ero molto tesa. Sarebbe stato devastante cadere proprio all’ultimo. Come Dorando Petri. Mi infastidivano giornaloni e televisioni che andavano a pungolare quelli del Sassuolo e ce la tiravano, continuando a riproporre precedenti nefasti. Pure un Ericksson che ha invocato la pioggia a Reggio sono andati a scovare.

Poi il nostro magnifico primo tempo ha spazzato via tutto. Palle gol create in quantità industriale. Tre assist formato cioccolatino di un immenso Leao. Due stoccate di Giroud. Una dell’ex presidente. Quell’anelito di infinito che è presente in ciascuno di noi è diventato un impulso appagante che ci ha storditi di gioia. Ed è partita la festa! A Reggio Emilia. E poi a Milano in un tripudio rossonero che ha accompagnato i nostri ragazzi. Siamo scesi in piazza tutti nelle nostre città e nei nostri paesi. Ci siamo riversati nelle piazze e nelle strade, ebbri di una felicità senza limiti. Ora non è il momento di fare analisi, di pensare al passato o al futuro. Godiamoci per un po’ questo fantastico presente. Anneghiamoci nella nostra estasi. Naufraghiamo dolcemente in un mare di Milan. Tutti insieme appassionatamente. Poi torneremo a discutere, magari ad azzuffarci, perché abbiamo caratteri diversi. Visioni differenti. Ma adesso tutti siamo semplicemente pazzi di gioia. Mi viene in mente Alfredo. Lui, a differenza mia, ha sempre creduto in questo scudetto. Anche quando eravamo, o meglio pensavamo di essere, un punto dietro e avevamo davanti un calendario complicatissimo. Diceva di sentire nell’aria qualcosa di gradevole e di speciale. Grande Alfredo! Viva Sansone e tutti i Filistei! Grazie, ragazzi. Grazie, Stefano. Grazie, Società. Io vi ho criticato anche aspramente, ma, se oggi mi illumino di immenso, è per merito vostro. A voi e a tutto il meraviglioso popolo rossonero dedico questa poesia. Grazie Milan!

                               Grazie, Milan!

Sei arrivata, fantastica notte

di magia, di delirio, passione.

Pur le dighe del pianto son rotte

per il Milan tornato campione.

Qui si ride, si piange, si canta.

Qui c’è un popolo pieno d’amore,

che di luce e di gioia si ammanta,

inebriandosi del tricolore.

Qui il gol vien chiamato golao,

qui i sogni hanno messo le ali,

in onore di Rafa Leao,

per amore di Sandro Tonali.

Qui si alzano in alto dei cori,

occhi e braccia rivolti all’insù,

per Theo, Pierre Kalulu, Tomori.

E per l’uomo del derby, Giroud.

Magic Mike è il nostro profeta,

un grand’uomo, un vero campione.

Lui sa spingere verso la meta,

lui regala incanto, emozione.

E la parte del cuore che vibra

per Messias, per Isma, per Ante,

fibrilla davanti al suo Ibra

e lo guarda con sguardo adorante.

Davidino con Rade guardingo

sparge intorno dolcezza di miele.

Poi c’è Simon, superbo vichingo,

che si tiene per mano Saele.

E tu, Tata, hai parato un rigore

a un Lautaro per molti da sballo.

E tu, Samu, ci hai messo del cuore,

non so dire di Baka e di Ballo.

Ed Alessio, che alza il trofeo

nel tripudio dei sacri colori,

se la gode e non pensa a quel neo

di potersi sentire già fuori.

Le ciliegie hanno i picciòli

e si legan con essi alla pianta.

Noi abbiamo Stefano Pioli.

Is on fire con febbre a 90.

Lode eterna a Paolo Maldini.

Bravi pure Moncada e Massara.

Gazidis, che mandavo a porcini,

ora è entrato nel cuore di Chiara.

Chiara

Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.