Gödel e dintorni

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Devo confessare una cosa, ragazzi. Io sono un’orfana di Boban. Quindi mi risulta strano iniziare il pezzo con due parole che mai avrei pensato di poter non dico scrivere, ma neanche pensare. “ Forza Ivan!” E sono due parole che mi vengono dal cuore. Di fronte a problemi di salute io depongo le armi, ripongo le frecce nella faretra e faccio sinceri auguri di pronta guarigione. A torto o ragione non ho mai apprezzato appieno il lavoro di quello che chiamavo Gazzidis nostri. Non pretendo di aver ragione, per carità. Ma sono una che rimane affezionata alle proprie idee. La coerenza è la virtù degli imbecilli, dicono alcuni. Io non la penso proprio così. Anche se sono capace di ammettere di aver avuto torto, quando capisco di aver sbagliato. So che il calcio è il regno dell’opinabile. E ne ha ben donde. Il teorema di Gödel afferma che in ogni teoria matematica sufficientemente complessa esiste almeno una proposizione della quale non si può dire se sia vera o falsa. Figuriamoci se possono esistere verità nel calcio. Chi è sicuro di averle in tasca commette un errore grossolano. Tuttavia è bello discutere e tra le varie opinioni ciascuno fa una scrematura, considerandole più o meno dotate di una certa logica.

I primi due li abbiamo presi dal Chelsea. Il terzo mi sembra un’utopia.

C’è chi dice che abbiamo speso 60 milioni di euro, senza rinforzarci. Grazie al cappero, se prendi giocatori in prestito, poi devi scucire la grana per acquistarli. Parla con Mino aveva scientemente scelto di andarsene a zero. Qualcosa in più si poteva fare con Calha. Amen. Il riscatto di Tomori mi ha reso felicissima. Fikayo è un grande. Vale di più dell’importante esborso che ci è costato. E sono contenta pure per Tonali, anche se Sandro deve fare meglio. Certo, venisse aiutato, inserendolo in un contesto tattico che sarebbe favorevole anche a Pobega…. Già, Pobega. Non è l’amichevole con la Pro Sesto a far testo. Il ragazzo ha mostrato di essere forte sia a Pordenone che a La Spezia. Ha segnato più di Scamacca. Mi sono spiegata? Ma è una mezz’ala, ruolo che nel nostro modulo non è previsto. I moduli sono intoccabili, a prescindere dai giocatori che si hanno a disposizione? Che ne dici tu, Gödel? Mi piacerebbe sapere il tuo parere, visto che sei un maestro di logica. Si potesse arrivare a Ziyech, sarei felice, intendiamoci. Molto felice. Non credo, però, che un prestito con diritto di riscatto sia un’offerta che il Chelsea prenda in considerazione. Brahim? Buono il suo finale di stagione. Bellissime le sue parole verso di noi. Però…. Mi farebbe imbufalire un  4-2-3-1, che prevedesse lui trequartista titolare e Saele, che pure mi piace, e Casti, stendo un pietoso velo, uomini di fascia destra. Certo, arrivasse Ziyech….. Kaio Jorge? Non lo conosco. Non mi pare abbia uno score realizzativo importante. Il ragazzo è giovanissimo. Se credono in lui, mi sta bene che lo prendano. Giroud? Non è Mandzukic. Speriamo bene. Ibra? Anche per lui speriamo bene. Il timore che possa giocare poche partite è grande. Il guadagno che indubbiamente facciamo con Olivier rispetto a Marione è decurtato dalle aspettative inferiori allo scorso anno sulle condizioni di Zlatan.

Non conosco Ballo Touré. Mi piace che la riserva di Theo sia un terzino sinistro di ruolo. Kamara mi stuzzica più di Baka, che pure non disdegnerei. Luiz Alberto? Non ho gradito il suo comportamento. Firmi un contratto e poi fai le bizze? Ma dai. In ogni caso c’è lo scoglio Lotito. Un ostacolo insuperabile. Questo taglia la testa al toro. Leao? Il discorso è il solito. Io vedo le sue doti tecniche e fisiche. Però le sa mettere a frutto solo sporadicamente. E allora che facciamo? Arrivasse una buona offerta…. Hauge? Per me è una spina nel cuore. Io credo in lui. Pioli, invece, no. E la cosa mi infastidisce. Avrei voluto che gli venisse concessa fiducia, condizione indispensabile per la crescita di un ragazzo proiettato in una realtà tanto diversa e più grande di lui. Non è stato così. Colpa sua? Limiti suoi? Sono stata io a sopravvalutarlo? Bah! Dopo il quarto d’ora in cui ci ha regalato il pareggio con la Samp, non gli è più stato concesso nemmeno un minuto di campo. A me la scelta è parsa incomprensibile. Sta di fatto che non l’abbiamo valorizzato più di tanto. E ricavarne una buona plusvalenza è un’utopia. Svenderlo, come temo faremo, mi pare una pessima idea. Dovessi scegliere, punterei più su lui che su Leao. Ma io non sono l’allenatore del Milan.

Presidente, mio Presidente.Ora sono concentrata sul rinnovo di Kessie. Mamma mia, quanto lo desidero! Di Parla con Mino e di quell’altro non mi interesso più. Semplicemente non auguro loro cose belle. Ho chiuso con il passato. Il presente e il futuro per me hanno un nome: Franck. Certo che sono un bel tipo. So che si scrive Kessié. Ma mi rifiuto di farlo. Se si pronuncia “Kessì”, la e finale deve essere muta. Non accentata. Insomma, nel conflitto tra morfema e fonema io sto dalla parte del fonema. Nel conflitto che c’è nella mia anima tra speranza e paura, invece, preferisco mantenermi neutra. Qualcosa abbiamo fatto nel Mercato. Qualcosa dobbiamo fare. Staremo a vedere. Mento? Una sensazione in un senso o nell’altro la devo avere? No. Ma, se mento e dico che mento, mento o dico il vero? Questo è il famoso paradosso del Cretese che ci riporta a Gödel. Caro Kurt, mentre tu ti trastulli con i tuoi teoremi, noi cuori rossoneri siamo alle prese con i nostri pensieri, le nostre ansie, i nostri sogni. L’irrefrenabile voglia di avere un Milan forte ci erompe da ogni poro della pelle. Ma dobbiamo fare i conti con una realtà che non è tutta rose e viole. Se gli Orrendi, con tutti i loro debiti, acquistano Nandez, un tipetto che mi piace molto, io non la prendo bene. E neppure sarei contenta se il detestabile Leonardo, dopo aver generosamente inondato di denaro gente in difficoltà, togliesse le castagne dal fuoco ai Gobbi con lo scambio Icardi – Ronaldo. Chissà quali pagine ha in serbo per noi il libro del Mercato. Forza Ivan! Forza Milan!

Chiara

Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.