Bisogna saper perdere

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Sconfitta amara. Immeritata. Intendiamoci, il Napoli non ha rubato nulla a differenza dell’anno scorso. E’ forte, senza ombra di dubbio. Noi abbiamo pagato a caro prezzo i nostri errori e la dea Eupalla sembrava vestita d’azzurro. Certo, sono delusa. Non ce l’ho, però, con la squadra, alla quale rivolgo un applauso. Sull’ 1 a 1 mi sentivo penalizzata dal risultato. Ma non ero scontenta, perché un punto sarebbe stato prezioso. E gongolavo per l’azione davvero splendida del nostro gol. Poi, inutile nasconderlo, c’era la speranziella di farne un altro. Invece… Mario Rui troppo libero di crossare dalla trequarti. Simeone troppo libero di colpire di testa. E quella traversa di Kalulu da pochi passi me la sono sognata pure di notte. Peccato. Forse sono stata punita per la gioia incontenibile, perfida e malvagia con cui avevo accolto la débacle prima degli Orrendi e poi dei Gobbi. “ Bisogna saper perdere. Non sempre si può vincere come vuoi e quando vuoi” cantavano i Rokes. E’ vero. Quindi incasso questa battuta d’arresto e guardo avanti, con la consapevolezza che, pur con i nostri difetti, siamo forti.

Ci hanno privato di te, Rafa. E il modo ancor m’offende.

Ancora una sconfitta in casa con il Napoli. S. Gennaro è più potente di S. Siro. Speriamo di rifarci al ritorno, come è successo nelle ultime due occasioni. Ho poco da rimproverare ai ragazzi, autori di una buona prestazione. Qualche errore ci può stare, anche se prendere gol è, purtroppo, una costante per la nostra difesa. Indubbiamente qualcosa da registrare c’è. Inutile negarlo. Non me la prendo neppure con Pioli, anche se, come sempre, non capisco a priori la ratio di alcune sue scelte. Perchè Kjaer e non Kalulu, mi chiedo? Il Napoli ha un attacco di piccoletti sguscianti. Vale la pena di rinforzare la nostra contraerea, perdendo in velocità? Comunque Simon non è certo un Musacchio qualsiasi e quindi non mi arrabbio. Krunic al posto di Leao. Bah! Magari si vira verso un centrocampo a 3, cui darà una mano anche Saele. Così Deka può essere svincolato da pressanti compiti di copertura e pensare a far cantare la palla. Io, che, visto il recupero di Kjaer, sono affascinata dalla suggestione della difesa a 3, per non stravolgere troppo, avrei pensato a un alberello di ancelottiana memoria. Quanto ci manca Rafa. Il modo in cui ce l’hanno sottratto ancor m’offende. Certo, loro sono senza Osimhen. Ma hanno a disposizione le riserve. Noi…. Lasciamo perdere. Inutile e dannoso piangersi addosso. Sarà durissima. Non impossibile, però. In Champions abbiamo ottenuto la vittoria che ci serviva con la Dinamo Zagabria, disputando una partita più che discreta. Il gol , peraltro splendido di Orsic, viene ancora nostra fascia destra… E’ giusto, comunque, riconoscere i meriti degli avversari. Saele bomber di Champions. Sembra quasi una barzelletta. Per fortuna non lo è. Occhio che lì, sulla nostra destra, Domenica giocherà Kvara. Mi sono spiegata?

Tutto sommato sono relativamente tranquilla nel mio pre. La Relatività Generale insegna che le masse curvano lo spazio tempo, costringendo la luce a deviare dalla via retta. La cosa è conosciuta con il nome di lente gravitazionale. Ecco, avremo noi delle lenti gravitazionali capaci di incurvare il gioco del Napoli, mettendo il bavaglio alle loro fonti di gioco? Lo spero. Ma so che sarà difficile, perché i Partenopei sanno giocare a calcio. Probabilmente cercheranno di stare raccolti dietro, per poi farci male con le loro ripartenze. Noi tenteremo di inaridirli con il pressing. Giroud ce la farà a reggere l’ennesima partita ravvicinata? Ah, Leao. Scaccio i troppi pensieri. Dobbiamo farcela! L’imperativo è non perdere. Bisogna saper perdere, cari Rokes? Sì, ma è meglio vincere. O, quanto meno, pareggiare. Poi arriva un uragano di emozioni inebriante che mi porta una sbornia di felicità. Gli Orrendi ne beccano 3 a Udine. Sìììììììì!!!!!!!! La nostra vittoria sull’ottima Udinese ora viene rivalutata ai miei occhi. Mi sembra più pesante di quanto credessi. E non finisce qui! I Gobbi cadono a Monza. Scoppio letteralmente di gioia. Ora ci vorrebbe la ciliegina sulla torta. Stai calma, Chiara, mi dico. Non mettere il carro davanti ai buoi. Stasera sarà difficile con il Napoli. Cerco di tenere i piedi per terra. I sogni, però, mi mettono le ali. Sono travolta da un’ondata di entusiasmo. Dai, dai, dai! Forza Milan! Sono non ai sette ma ai mille cieli. L’Atalanta batte la Roma. La cosa non mi interessa. Ora sono concentrata solo su di noi.

Sei riuscito a deviarla sulla traversa, purtroppo.

Arriva la partita. Non sto più nella pelle. Sta’ calma. L’avversario è ostico. E noi siamo senza Leao. Senza Rebic. Senza Origi. L’unica punta disponibile è il vecchio Giroud. Loro hanno Simeone e Raspadori per sostituire Osimhen. Il primo tempo ci vede in pieno controllo della partita. Loro soffrono e non si rendono mai pericolosi. Noi creiamo qualche occasione. Perfino, udite udite, una da corner, con il colpo di testa di Krunic parato da Meret. La più ghiotta è il tiro ravvicinato di Giroud, che Meret riesce a deviare sulla traversa. Mannaggia. Abbiamo giocato decisamente meglio, ma non siamo riusciti a segnare. Non vorrei che nella ripresa pagassimo il grande dispendio energetico.

Com’ero felice in quel momento!

Ci ripresentiamo in campo con Dest e Kalulu al posto di Calabria e Kjaer. Sostituiti i due ammoniti. Mi pare strano. Uno va bene. Due mi sembrano troppi. Ok per Pierre. Sergino, però, è un terzino offensivo. E avrà di fronte Kvara, mica un tipetto qualunque, eh! Non mi accorgo dell’intervento da rigore. La palla cambia direzione e penso l’abbia presa Dest. Invece lui ha calciato il piede di Kvara. L’arbitro viene richiamato al Var. Rigore. Ineccepibile. Tira Politano. La palla sfila sotto il corpo di Mike, lanciato in tuffo. Mi sembra il segno beffardo di un destino avverso. Entrano Messias e Brahim per Saele e Krunic. Meno male che non mi hai tolto Deka, Stefano. Altrimenti sai bene dove ti avrei mandato. Charles al bacio per Junior. Meret devia in angolo. Poi la splendida azione del gol. Mi fa impazzire. Qui c’è un nostro pregio ma pure un nostro limite. Noi, per segnare, dobbiamo sempre fare qualcosa di bello, fuori dall’ordinario. Mai che facciamo gol su rimpalli o sviluppi da calci piazzati. A questo punto spero nella vittoria. Ancor di più dopo il sinistro appena alto di Giroud su una palla accomodatagli al limite da Deka. Invece la doccia fredda. Gelata. Sono tramortita. Mi rivitalizzo sullo splendido servizio di Theo per Kalulu, che si trova a pochi metri dalla porta sguarnita. Sto già per schizzare dalla poltrona. Traversa! Nooooo!!!!!! Non me la prendo certo con Pierre, che si è fatto 70 metri di corsa dopo aver dato inizio all’azione. Capisco che non c’è più niente da fare. S. Gennaro ce l’ha proprio con S. Siro, maledizione al secchio.

Al triplice fischio applaudo i miei ragazzi, ai quali mi sento particolarmente vicina. Non toccatemi il mio Charles, perché divento cattiva. Lui deve giocare, perché ha potenzialità superiori agli altri. Sento che Pioli ha sostituito Calabria non per il giallo ma per un affaticamento muscolare. Ah, ecco. Allora, però, non potevi lasciare Kjaer e mettere Pierre a destra, Stefano? Purtroppo Dest ha giocato davvero male. Non solo in fase difensiva, cosa che si poteva temere. Anche in fase di spinta. E questo non me lo aspettavo. Va bene, dai. Nulla è perduto. La squadra ha dimostrato di essere forte. Non fortissima. Forte. Stefano, io ti chiedo di pensare a qualche modifica. Con tante mezze ali in rosa, ripristina il ruolo a discapito di quello di esterno alto destro. Gli ottimi Benna e Tonali non possono correre sempre a perdifiato. Purtroppo è molto brutto perdere prima della sosta. Non potrebbe fregarmene meno della Nations League. Sono molto preoccupata per il problema all’adduttore di Theo, rimandato a casa dalla Nazionale. E non sono tranquilla, pensando all’affaticamento muscolare di Calabria. Quando potremo recuperare almeno uno tra Rebic e Origi? Bah. Milan hai perso. E non ho pianto. Milan passione. Milan tormento. Milan ti amo, tu non sai quanto. Milan, sei grande, sussurro al vento. Bisogna saper perdere, ragazzi. L’importante è rialzarsi, dopo una sconfitta dolorosa e immeritata, e riprendere il cammino. Le strade del calcio e della vita sono piene di buche. Quando non si riesce ad evitarle, si deve uscirne, moltiplicando sforzi ed attenzione, per scongiurare una ricaduta. Io credo che possiamo farcela, se non verremo massacrati dalla, purtroppo solita, falcidie di infortuni. Forza Milan!

Chiara

Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.