Un Lunedì mattina…

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E’ lunedì mattina quando arrivo in ufficio alla solita ora. Sono lì, i due furbastri, l’Indaista convinto ed il gobbo malefico, per una volta alleati in attesa della vittima sacrificale. Entro e, neanche il tempo di andare alla macchinetta per il caffè della mattina, mi assalgono. In due, come si fossero messi d’accordo (e forse l’hanno studiata per davvero) si danno il cambio per non lasciarmi nemmeno il modo di replicare. Una scena come, immagino, sarà capitata a tanti di Voi una volta arrivati al vostro posto di lavoro lunedì mattina.

“E’ vostro, è vostro” butta li il nerazzurro, col sogghigno di quello che la sa lunga, un po per esorcizzare le paure, un po in fondo è convinto che alla fine la spunteranno loro, un po pensa che la mia proverbiale scaramanzia me la faccia fare sotto… e che mi senta toccato dalle sue insinuazioni, “quest’anno è il vostro anno te lo avevo detto…” . Lo guardo, serafico ed aspetto l’attacco dell’altro che puntualmente arriva…
Si, si, è il vostro anno dice, lo vincete di sicuro e d’altra parte”, chiosa il gobbo, “in un anno in cui noi stiamo rivoluzionando squadra e società per iniziare un nuovo ciclo (??? Nuovo che ??? ndr) mentre l’Inter ha perso i due giocatori migliori e Conte in panca, nel grigiore generale di questo … calcetto… Italiano, non potevate che vincere Voi…”. Non li degno neppure di uno sguardo e senza nemmeno alzare gli occhi né proferire parola vado a prendermi il sospirato caffè. Li lascio lì come due stalattiti, senza emettere un fiato, ma lo sguardo dice tutto.

I due sono stronzetti ma, devo ammettere, quando non sono offuscati dal tifo, di calcio ne capirebbero pure. Non faccio in tempo a sedermi alla scrivania che il primo inizia, questa volta un poco più serio. “dai stavo scherzando, ma devo dire che giocate un buon calcio e che Pioli ha fatto davvero un buon lavoro” (e poi parte una sequenza di insulti  verso il fratello sbagliato di Inzaghi che non posso nemmeno ripetere per decenza). Replica il secondo “secondo me è merito di Ibra che con il suo carisma, la sua voglia, la sua determinazione (aggiungerei il timore reverenziale che sa incutere…) ha fatto crescere tutto lo spogliatoio facendo esplodere i giovani e galvanizzando tutti. E chi se aspettava che giocatori come Kalulu, Leao e Tonali crescessero così tanto. Che illustri sconosciuti come Tomori e Maignan potessero essere così forti, che tutti abbiano avuto un rendimento così tanto sopra le aspettative”.

Non replico, non avrebbe senso, prenderebbero la scusa per ritornare al perculo e sono in minoranza (ed oggi non me lo posso permettere, preferisco sedermi sulla sponda del fiume, ed aspettare i loro cadaveri, sportivamente parlando sia chiaro, come insegna il buon Confucio). Però, mentre faccio finta di aprire le mail ed iniziare la giornata lavorativa, non posso non rifletterci sopra…

Dopo aver rivisto Cagliari Milan e ripensato a come abbiamo affrontato tutta la stagione, trovo che, provocazione a parte, c’è anche del vero in quello che dicono. Pioli è riuscito a dare a questa squadra una sua ben precisa identità, un suo modo di giocare, di scendere in campo e, quando l’ha reputato il momento, utilizzare anche qualche variazione per scompigliare le carte all’allenatore avversario (vedi la posizione più “centrale” di Theo contro il Cagliari che gli ha permesso di tagliare il loro centrocampo a fettine, con Leao che avrebbe dovuto stare alto sulla fascia per costringerli ad aprirsi, anche se l’ha fatto solo a tratti). Inoltre, per quello che possiamo evincere dalle dichiarazioni (interviste, tweet etc…) è stato capace di motivare tutti anche quelli che, fatalmente, fanno più panchina che campo ed esser ascoltato, il che non è poco in un ambiente di “giovanotti viziati” come è quello del calcio dove credono tutti di essere novelli Van Basten, Pirlo o Baresi.

Credo sia altrettanto vero che avere Ibra in squadra da una parte dia stimoli e motivazioni da quell’altra incuta anche un certo timore se non dai il massimo. E’ probabilmente la sua ultima (o al massimo penultima) stagione e, se conosciamo un poco Ibra, non c’è cosa che gli piacerebbe di più che chiuderla con una vittoria squillante ed in buona parte inaspettata.

Considerazioni che hanno un senso ma secondo me c’è di più. Immagino che a Milanello oltre che al lavoro di Pioli, alla presenza di Ibra, al carisma di Maldini, alle capacità di Massara etc., si sia magicamente creato una sorta di ambiente ideale. Che per molti motivi, alcuni dei quali previsti e voluti, altri forse solo casuali, si viva in una sorta di magic moment. I giovani sanno che sono considerati, i vecchi, specie quelli che vogliono/devono rilanciarsi o perché verso fine carriera, sanno che un “trofeo” darebbe loro quel lustro che hanno perso, agli ultimi arrivati (vedi Maignan) l’incomparabile piacere di aver riportato una società gloriosa ad alti livelli. Mi sembra che, non tanto i risultati recenti, ma quanto ha fatto la squadra nella prima parte di campionato tra mille problemi, infortuni ed assenze varie (e senza contare certe decisioni arbitrali che…), dove tutti, nei limiti delle loro possibilità hanno dato sempre il loro massimo sia indicativo.

Ora, non si può prevedere come finirà il campionato, il vantaggio di tre punti nei confronti del Napoli (e dell’Inter nel peggiore dei casi) non dà garanzie e basta una partita sbagliata per mettere tutto nuovamente in discussione ma… Se per caso, ripeto per caso, vincessimo questo scudetto, pensando a gobbi e indaisti, come mi suggerisce Larry in chat che mi ha letteralmente rubato le parole dalla tastiera…

“Se vinciamo questo scudetto abbiamo il dovere di festeggiare come pazzi e menargliela per anni. Una lezione di cacio e di stile finora a queste m——e ed ai loro sodali nerazzurri che con Conte e Marotta per due anni hanno accarezzato il sogno inconfessabile di ESSERE COME LORO riuscendovi solo in una cosa: PERDERE UNA FINALE EUROPEA!”

Nel caso, sarà sempre un lunedì, e quel lunedì, faccio formale promessa… a costo di svegliarmi alle cinque di mattina, quando i miei due furbastri, che fanno tanto gli spiritosi, arriveranno, gli faccio trovare l’ufficio completamente rossonero e…  e non è detto che mi fermi lì… come dice LARRY…

FORZA MILAN

Axel

Puoi cambiare tutto nella vita. La fidanzata, la moglie, l'amante, la casa, il lavoro, la macchina, la moto e qualsiasi altra cosa che ti viene in mente. Solo una cosa non potrai mai cambiare. La passione per questi due colori. "il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari". Grazie mamma che mi hai fatto milanista, il resto sono dettagli.