
Sabato sera il nostro Johnson ha introdotto la “live” su YuoTube con queste parole: “sosta delle nazionali; uno dei momenti più tristi del calcio…”
Concordo naturalmente, ma quantomeno, relativamente distanti dalla contingenza del campionato e con il calciomercato definitivamente (si spera almeno) chiuso, possiamo fare il punto della situazione o almeno provarci.
Premetto che la vittoria in trasferta a Lecce, che tra parentesi è stata più sudata di quanto non direbbe il risultato, non ha cancellato nessuna delle perplessità (uso questo termine per non scendere nel trivio…) che abbiamo più e più volte espresso durante la campagna acquisti elevate poi al cubo dopo l’inopinata sconfitta in casa alla 1° contro la Cremonese.
Dunque vediamo… Dopo aver preso finalmente un DS ed un allenatore, che può piacere o meno ma ha almeno il diritto di fregiarsi di tale appellativo, si poteva sperare in una campagna acquisti/cessioni, magari non scintillante vista la mancanza di fondi grazie sopra tutto alla mancata partecipazione alla champions, ma che seguisse una logica, razionalizzasse e riducesse una rosa strapiena di elementi inutili e ponesse una base il più solida possibile. Tenendo quei giocatori che avevano dimostrato di meritare questa maglia (ogni riferimento a TJ è puramente voluto…) integrandoli con pochi ma ben scelti acquisti che garantissero l’inizio della risalita. Magari anche un paio di giovani scommesse a basso costo, perché no, una volta soddisfatte le necessità basilari.
Invece…
La razionalizzazione ci sarebbe pure stata, le vendite sono state copiose e remunerative (alcune almeno), peccato che nelle vendite non si siano fatti figli e figliastri. L’unica ratio è stata la valutazione finanziaria. Il risultato è stato che tra i tanti che, giustamente, erano da dar via (tra vendite, non rinnovo dei prestiti, dei contratti etc…) ci sono caduti anche alcuni tra i migliori come Reijnders o tra i meno peggio come Thiaw. Fatto salvo Leao (immagino solo per evitare la rivolta popolare ma temo se ne riparlerà nel mercato invernale o al più tardi la prossima estate), chiunque abbia avuto una richiesta giudicata “profittevole” è stato sacrificato. Di contro gli acquisti sono stati all’insegna delle “migliori occasioni” che offriva il mercato, senza troppo guardare alle reali necessità tecniche della squadra. Siamo diventati un poco come i vecchietti con la pensione minima che aspettano le offerte di fine mese alla LIDL per riempire il frigorifero… Campagna nella quale l’acquisto più oneroso, Jashari, sarà un caso, si è infortunato alla prima e ne avrà per due mesi e mezzo e dove le chiavi del centrocampo sono state date in mano ad un giocatore, Modric, sulla cui classe non discuto ma che a 40 anni suonati mi chiedo con quale continuità potrà giocare e per quanto tempo per partita riuscirà ad essere efficace. Personalmente gli concedo tra i 35 ed i 40 minuti, dopo i quali saremo nelle mani di nostro Signore.
Il risultato finanziario è di tutto rispetto. Ringrazio gli amici della chat “Always Milan; ma che cazzo vuol dire” che mi hanno fornito i dati pubblicati da calcio e finanza secondo i quali l’impatto a bilancio di questa campagna acquisti è stato di +90.634.333 Euro (altri dicono 78.000.000 ma non cambia lo scenario) “All toghether” calcolando vendite e acquisti considerando anche i relativi ammortamenti ed i costi degli stipendi. Vado a naso, un margine sufficiente per coprire il buco da mancanza di partecipazione alle coppe più un discreto utile.
E dal punto di vista tecnico?
non vado nel dettaglio dei singoli giocatori ma bastano i numeri, una rosa di 23 giocatori (22 se il trasferimento di Adli sarà definito ma così pare) di cui 3 portieri. Di fatto 10 teorici titolari nei ruoli di movimento con 9 sostituti. D’accordo che non dobbiamo giocare le coppe ma, al di là del valore dei singoli giocatori, mi chiedo, anche solo da un punto di vista numerico, che alternative avrà Allegri per cambiare l’assetto della squadra quando serve rimettere in pista una partita che sta andando male o per cambiare la tattica di partita in partita o per dare una scossa se le cose non si mettessero bene.
Per attitudine naturale non parto mai prevenuto ed in quanto credente, seppure a spot, non metto limiti alla divina provvidenza. Sarà poi il campo a dare le relative sentenze ma, se come diceva un vecchio slogan un tempo molto in voga, “l’ottimismo è il profumo della vita”, sarà che ho il raffreddore perenne, ma questo profumo non riesco proprio a sentirlo. Le prossime due in campionato saranno contro Bologna ed Udinese e non saranno passeggiate di salute e, subito dopo… Napoli e Juve. Il rischio che il nostro campionato sia già finito dopo le prime sei partite lo avverto chiaramente.
Spero di sbagliarmi
Forza Milan
Axel
Seguiteci anche su