
13 punti in 6 giornate, 9 gol fatti, 3 gol subìti, 4 partite su 6 senza subire gol, unici gol subìti su azione alla prima giornata.
Parto dai freddi numeri, anche se poi così freddi non sono per noi milanisti, perché in fondo il cuore un po’ ce lo scaldano soprattutto per aver affrontato tre delle prime sette in classifica dimostrando come qualcosa di positivo stia nascendo da questo gruppo. E’ altresì vero che domenica sera al fischio finale c’era dell’amaro in bocca per l’occasione sprecata, figlia di una vera partita allegriana fin troppo dedita al non farsi male coprendo ogni spazio, amaro in bocca perché finalmente il nostro cuore batte per davvero dopo un lungo letargo tanto da farci credere come un pareggio fuori casa contro i gobbi sia quasi un risultato da buttare. Bentornata adrenalina.
Ovvio, come tifosi siamo ancora molto guardinghi con la squadra ma poco a poco qualcosa si sta smuovendo. Sappiamo di non avere una rosa da scudetto ed è proprio questa la dimostrazione che tutti quei sedicenti giornalisti secondo cui ormai siam pieni di tifosi da tastiera non hanno capito e non capiranno mai niente del tifoso pronto a tendere di nuovo la mano se la squadra rispecchia il “sudare e onorare la maglia” che è più di un semplice slogan.
Quando Modric ha detto di essere qui per vincere non lo ha fatto per ingraziarsi i tifosi o per una spacconata alla Ibra: lui da campione qual è crede fermamente nel lavoro e nei suoi frutti. Rabiot dal canto suo ha detto di essere arrabbiato e che domenica son stati due punti persi. Queste dichiarazioni non vengono da due calciatori a caso, ma da giocatori esperti oltre ad essere gli unici due titolari di valore del mercato estivo. Loro sono la rappresentazione più nitida di come nel calcio per alzare il livello della squadra, degli allenamenti e della fiducia occorra una componente essenziale che non può essere sacrificata sull’altare della rivendibilità e del player trading. Così se da una parte non si può nascondere una certa delusione per il risultato di domenica sera, dall’altra va ricordato come si sia arrivati alla sosta in crescendo perché totalizzare tredici punti nelle prime sei partite non era scontato né così prevedibile, ancor di più uscire imbattuti e con un solo gol subìto (su rigore) tra napoli e juventus. Son tutte cose che creano morale, autostima, sicurezza nei propri mezzi e soprattutto gruppo.
Guardando alla partita in sé credo che per Allegri arrivare alla sosta imbattuti così da non avere strascichi nella testa di giocatori e tifosi, sia stato preponderante rispetto all’andarci da primi in classifica. Ha fatto una scelta conservativa ben visibile dalla partita svolta dai vari Pulisic, Gimenez e lo stesso Rabiot assai meno propositivo a mio avviso più per scelta tattica che altro. La conferma a mio modo di vedere si è poi avuta con le sostituzioni del secondo tempo con Leao a prendere il posto dell’unica punta di ruolo e facendo entrare loftus-cheek per Fofana quando avrebbe potuto tenere il messicano per passare ad un attacco a tre con leao sull’esterno e rinforzando il centrocampo con Ricci per avere più impatto a centrocampo rispetto all’inglese. Così non è stato e la paura di Tudor del non prenderle ha indirizzato la partita grazie anche ai cambi peggiorativi del croato che togliendo Conceicao ha levato Bartesaghi dagli impicci. Al di là della grossa occasione finale di Leao, dopo i cambi la partita è stata davvero diventata soporifera e questa se vogliamo è stata la vera nota dolente. Modric come al solito ha fatto una grande prestazione, ma un Rabiot tenuto a freno e un Loftus-Cheek buono solo a fare qualche sgroppata hanno sgonfiato le nostre possibilità di supremazia netta a centrocampo.
Certo si poteva vincere lo stesso pensando al rigore e le due occasioni cestinate da Leao ma dovremmo anche chiederci cosa ci fa il portoghese nel ruolo di punta. Come trovo incomprensibile la fiducia riposta in loftus-cheek (chissà che jashari non gli tolga il posto) allo stesso modo trovo assurdo castrare un’ala togliendogli la sua caratteristica più preziosa. Devo anche dire che nelle due grandi occasioni avute ha anche fatto dei movimenti perfetti, ma un simile cambio di ruolo a 26 anni a me sembra un esercizio sterile. Leao va sfruttato per quello che è e può dare non per quello che non è e nemmeno può avere. Leao spalle alla porta è inutile, ma poi ce lo vedete a fare a botte coi difensori come una punta? Non è il suo. Se poi devo aggiungere un’altra considerazione non ha nemmeno il killer instinct della punta né quel tiro che spesso le contraddistingue, poi per carità potrà migliorare degli aspetti, ma il suo ruolo rimane sempre quello di ala, anche un po’ anarchica se vogliamo, ma ala. Credo che Allegri debba trovare altre soluzioni tattiche perché per come stiamo giocando il reietto Gimenez a questo punto mi pare imprescindibile nel suo calcio tanto quanto Rabiot per fare un esempio. Occorre uno sforzo mentale che vada oltre lo schema altrimenti non potrà fare altro che stabilire una gerarchia in qualche modo già anticipata dalle scelte fatte a Torino. Si vive lo stesso per carità, ma una certa sensazione di spreco del potenziale offensivo io la avverto.
Concludo con Milan-Como a Perth. Avevo già espresso il mio pensiero in imperthinenti e giusto per riagganciarci a quel post chissà che fine han fatto le famose “consultazioni con i tifosi” citate dalla UEFA per prendere la decisione definitiva. Boh, avranno interpellato i tifosi di altre squadre, non ho altre spiegazioni, visto che Milan e Como dovranno sobbarcarsi un volo pari a una giornata per giocare dall’altra parte del mondo nel pieno dell’estate australiana. Siamo sempre alle solite perché per qualche milioncino di euro la società rinuncia alla competitività in campionato e forse pure in Coppa Italia, già perché potrebbe esserci pure quella. Ricapitolando:
1 febbraio Bologna-Milan
8 febbraio Milan-Como
15 febbraio Pisa-Milan
Già così tra volo, fuso orario e riposo non so quanti giorni/ore rimarrebbero per preparare ad esempio la partita col Pisa perché voglio vedere fare in una settimana o giù di lì Milano-Perth-Milano con due jet-lag e per giunta temperature opposte…chissà poi cosa diranno i muscoli dei nostri e se non si spaccheranno rovinando magari una stagione promettente o addirittura il loro indispensabile quarto posto per qualche milioncino. Non è finita qui però perché se dovessimo passare il turno in Coppa Italia contro la Lazio toccherà affrontare il Bologna a Bologna (ci giochiamo già il primo di febbraio) il 4 o 11 febbraio! Ora mi spiegate come diamine sia possibile con un viaggio dall’altra parte del mondo? Qui la sensazione di sprecare una stagione per voler fare puro business senza alcuna logica sportiva diventa qualcosa di assai tangibile, non siamo a livello di sabotaggio del lavoro di squadra e tecnico ma rappresenta in maniera esaustiva la netta differenza tra chi vuol fare calcio e chi in fondo ha bisogno solo di un brand per tirar su moneta.
Andatevene
Seal
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