Eccoci con la seconda ed ultima parte. Dite la verità, stavate fremendo davanti alla pasta al forno di zia Assunta aspettando la notifica del nuovo post!
RICAVI E COSTI – Come scritto all’inizio, il bilancio ha fatto segnare un attivo di 6 mln con un fatturato di 405 mln (record) e costi per 390 mln (record). I motivi dell’aumento di fatturato credo siano oramai noti (sponsor, percorso champions, botteghino), meno immediati quelli dell’aumento dei costi che da alcuni anni erano ormai stabili e sono aumentati di oltre il 10% in una sola stagione.
Come detto l’affidamento della gestione dell’e-commerce a terze parti ha portato a bilancio non solo ricavi ma anche costi (ipotizzabili sui 10 mln) a cui si è aggiunto un sostanzioso aumento dei costi per consulenze e collaborazioni (sia di tipo tecnico-sportivo che legali/notarili/fiscali ecc.) passate nel loro complesso da 14 mln a quasi 27 mln, quasi raddoppiate. Il resto delle “voci grosse” sono rappresentate dalle spese per il percorso in champions e le spese pubblicitarie, per farla breve i giocatori non hanno impattato a riguardo, anzi.
DEBITI – Non ci sono particolari criticità, né obbligazioni o debiti verso soci e/o banche. Giusto per dare uno spunto alla discussione, in merito alla liquidità si può aggiungere come sia stata effettuata ricapitalizzazioni per 40 milioni di Euro, finalizzate a dotare la Capogruppo A.C. Milan S.p.A. dei fondi necessari per coprire le spese per la realizzazione del nuovo stadio.
LA BILANCIA DEL MERCATO – Per il secondo anno consecutivo il disavanzo tra quanto da incassare e quanto da versare alle varie società torna a crescere attestandosi a 59 mln. Non stiamo parlando di cifre enormi, ma come per il bilancio precedente il motivo di questo aumento non è da ricercarsi in spese folli, ma a crediti modestissimi (13 mln). A differenza di quanto visto nella passata stagione possiamo dire che il Milan è già corso ai ripari con la cessione di Tonali (60-65 mln secondo la stampa inglese) e la possibile cessione di De Ketelaere (circa 25 mln) per tornare a valori decisimente inferiori.
AMMORTAMENTI – Parlando di calciatori, l’ammortamento è il costo del cartellino suddiviso per gli anni di contratto. La loro somma è una delle voci dei costi a bilancio o se volete delle spese. Nonostante l’anno post scudetto potesse far pensare a maggiori investimenti della società in nuovi calciatori così non è stato come dimostra la cifra degli ammortamenti che tra giocatori partiti e nuovi arrivi è passata da 62 a soli 51 mln, il valore più basso di tempi di yongo ad esempio. Dal prossimo bilancio questo dato tornerà a cresce anche se verosimilmente si attesterà su quello 2021/22.
STIPENDI – Anche nell’anno post scudetto gli stipendi dei calciatori sono rimasti pressoché stabili, anzi sono leggermente diminuti per via di premi più bassi passando da 125 a 122 mln.
Guardando invece la voce generale riguardante gli stipendi del personale (tutto) c’è stato un leggero aumento passando da 170 a 174 mln.
IL COSTO DELLA ROSA – Volendo vedere quanto impattano i giocatori (stipendi+ammortamenti) sul fatturato, ci accorgiamo che anche nell’anno post scudetto, quello in cui si sarebbe potuto pensare a maggiori investimenti visto il risultato finale, il Milan ha ridotto nuovamente questa voce passando da quasi 188 a 173 mln facendo registrare anche qui il valore più basso dai tempi di yongo.
Se l’ultimo bilancio con la credenza portava a un costo rosa che assorbiva il 77% del fatturato e l’ultimo bilancio di Elliott abbassava tale valore al 63%, con Red Bird questo indice è crollato fino al 43%. Credo che questo valore e il trend siano fondamentali per inquadrare la politica societaria.
UN BILANCIO IN CONTINUITA’ – Ed eccoci alle conclusioni. Anche con Red Bird il Milan prosegue sul solco tracciato da Elliott con acquisti e stipendi contenuti rispetto al fatturato e se ricordate lo stesso Cardinale disse di voler proseguire in continuità con la precedente proprietà. Volenti o nolenti ciò significa che ci affideremo principalmente a giovani di qualità (si spera) a costi non elevati oltre a qualche buon (si spera) calciatore di esperienza. Non vedo altre lune in giro perché fino ad oggi se c’è un dato che non è cambiato nonostante la crescita del fatturato è il costo della rosa: il fatturato è il più alto mai fatto registrare (ben 36% in più rispetto al bilancio 20/21) mentre il costo della rosa è addirittura calato diventando il più basso dai tempi di yongo. Credo che questo parallelismo già dica molto.
Come scritto in precedenza, nonostante il vertiginoso aumento degli incassi tv dovuto alle semifinali di champions, la società grazie ai tifosi (botteghino) e agli “sponsor” è riuscita a limitarne l’incidenza rendendo il club meno dipendente da essi. Dai questi grafici è evidente come la società sia riuscita a ridurne l’impatto che andava ben oltre il 50% perché adesso sono “sponsor” e botteghino a prendersi più di metà della torta.
Ciò detto la fetta dei diritti tv rimane cospicua e in tal senso possiamo dire che la società si è già premunita in caso di uscita ai gironi. Facendo due calcoli molto rapidi, possiamo dire che il mancato passaggio agli ottavi di champions e il mancato ingresso alla fase ad eliminazione dell’europa league potrebbe costare circa 60 mln rispetto alla passata stagione (compreso di botteghino). La società però dovrebbe introitare come plusvalenza da Tonali una cifra vicina ai 50 mln e i rinnovi di Puma ed Emirates (rilanciati dai giornali per cifre vicine ai 60 mln totali) dovrebbero a loro volta portare un aumento dei ricavi di altri 30 mln. Come potrete ben capire la società i suoi calcoli se li è già belli che fatti ed è coperta.
E per il futuro? Beh, come scritto direi che abbiamo poco da fantasticare proprio per la politica societaria. Il Milan quest’anno poteva permettersi qualche investimento più oneroso ma non lo ha fatto, dubito che lo faccia nel mercato invernale a meno che non stiano aspettando il passaggio o meno agli ottavi di champions o la situazione in classifica dovesse precipitare. Riassumendo, ai miei occhi appare come una politica di piccolo cabotaggio, poi vedete voi se ciò debba ascriversi a puro calcolo, eccessiva prudenza o altro. Quel che intanto si può dire è che sulla base delle stime di cartellini e stipendi fatte dai mass media sui nuovi calciatori, il prossimo bilancio del Milan ad oggi avrebbe un monte ingaggi del tutto simile a quello 2022/23, mentre tornerebbe ad aumentare la voce degli ammortamenti attestandosi però sulle cifre della stagione 21/22 che tanto per essere chiari erano i più bassi dall’era yongo prima dei dati relativi al bilancio 2022/23.
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