
Che bello! Basta con le praterie, dove gli avversari erano liberi di scorazzare! Basta con gli “uno contro uno” a trenta metri dalla porta. Sono state sufficienti poche settimane di lavoro per Massimiliano Allegri per cominciare quell’opera di riedificazione tecnica e morale che ha permesso al Milan di posizionarsi dove vuole rimanere fino allo sprint finale di marzo. Là, su un campo base, a qualche metro dalla vetta del campionato, in attesa della scalata finale, appena la temperatura tiepida della primavera lo permetterà.
In linea di principio l’affermazione non è sbagliata, aldilà delle solite metafore gradasse che ormai divertono soltanto gli stolti; peccato però che questa affermazione arriva, come al solito, in colpevole ritardo, visto che lo scorso anno beatificava ed era munifico di aggettivi superlativi e assoluti nei confronti di ogni tecnico, componente societaria, dirigente e parvenu della squadra arrivata ottava in campionato a distanza siderale dalla prima, con l’aggravante dell’esclusione da ogni coppa. Ma si, adesso è tutto un “radulare” questo e quello per aver spezzato le reni al Lecce del pluriretrocesso Di Francesco e aver meritatamente battuto il Bologna in casa. Parliamo di due vittorie dopo una sconfitta casalinga con la neo promossa Cremonese.
Capo Cordata sarà il Messner Rossonero, quel Luka “Luce“ Modric abituato a scalare gli ottomila della Coppa dei Campioni. Di fianco a lui non certo degli sherpa, ma dei compagni di avventura sempre più protagonisti del Milan Allegriano. Non sono sorpreso del buon impatto di un campione come Nkunku, consigliato a tutti i fantallenatori. È piaciuto l’impatto di Samuele Ricci, entrato con personalità e sicurezza nel momento più caldo della partita di domenica sera. Matteo Gabbia è protetto dai compagni del centrocampo, come un Panda Gigante, perché il ruolo di difensore centrale, regista del reparto, sembra in via di estinzione a Milanello. “Gabbiano Reale” sta diventando l’efficace catalizzatore di ogni pallone vagante negli ultimi sedici metri. Insomma il Milan ha ormai sempre più la parvenza di una squadra compatta, attenta, organizzata. Presto per i peana, presto per gli epinici, ma è già importante che non salgano i battiti a ogni incursione degli attacchi avversari.
Meraviglioso…è presto per i peana e per gli epinici!
AHAHAHAHAHAHAHAHA E ME COJONI!
Cavalli, panda, gabbiani…è un Milan a trazione animale, ormai popolato da mammiferi presi allo zoo. Ma, ripeto, è presto per i peana. Ma si, giustamente intrattiene anche i Fantallenatori del suo giochino, tanto per ramazzare qualche euro qua e là, ma se dici che questa gente fa il milanista a stipendio…, apriti cielo. Se dici che non c’è un minimo di fiducia nelle loro teorie perchè sono da sempre poco obiettivi causa promiscuità con la società… Quale? Ma tutte, chiunque possieda il Milan o lo gestisca è un uomo illuminato, un dio sceso a portare il verbo attraverso loro, attraverso questi mammasantissima della sala stampa presenti da secoli a Milanello…non si sa a che titolo. Ma devono ossequiare, devono divinizzare il dirigente di turno per mantenere i loro privilegi, altrimenti non li invitano più. E’ chiaro questo passaggio?
Il lavoro di ricostruzione, voluto fortemente dagli uffici di New York con l’assunzione di un Direttore Sportivo esperto e preparato come Igli Tare, con l’arrivo in panchina di uno dei migliori allenatori europei, come Massimiliano Allegri, verrà continuato colmando la lacuna di un Club oggi molto debole politicamente a livello italiano e europeo. In questo senso sono giorni caldi e decisivi questi di fine settembre. In pole position, per scelta esclusiva di Gerry Cardinale, che pur a diecimila km di distanza si è reso ben conto della situazione, è la figura di Adriano Galliani, il MBAPPÉ dei dirigenti italiani e europei.
Qui la radula ha preso fuoco, ma lui è un anticipatore, lui fa capire a tutti quello che sarà, fa capire a Galliani che lui e i suoi compagnucci di merende lo aspettano a braccia aperte per rinverdire il vecchio Giannino che fu…o che è… Insomma presto ci sarà la
RESTAURAZIONE
Se dovesse veramente avverarsi il ritorno di Galliani…sarebbe l’apocalisse, la fine assoluta, il riemergere del sudiciume più assoluto con i festeggiamenti dei fan scatenati. In tutta sincerità il primo pensiero è di mollare tutto, mi dedicherei ad altro, a tutte le cose che ho messo in disparte per combattere ed ottenere un Milan migliore. Se è vero che i tifosi vogliono questo, se lo tengano. Io di questo schifo non ne posso veramente più. Poi però la rabbia prende il sopravvento e quell’animus pugnandi, non certo servandi…, che mi contraddistingue…prende ancora il sopravvento, anche se non so per quanto.
Gianclint
P.S. Stasera rivedrò, per l’ennesima volta, “Tutti gli uomini del presidente”, film in cui Robert Redford…impersona Bob Woodward che insieme a Carl Bernestein condusse l’inchiesta sullo Scandalo Watergate; si misero contro l’uomo più potente del mondo: il Presidente degli Stati Uniti. Me lo vedo per capire, semmai non l’avessi ancora capito, cosa fanno i veri giornalisti. Qui non si hanno nemmeno gli attributi per chiedere che fine ha fatto il presidente, o presunto tale, del Milan.
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