Sprint finale

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Finalmente archiviata la noiosissima e dannosa sosta per le Nazionali, si ricomincia a mettere la testa e le gambe sulle ultime 10 giornate di campionato. Ripartiamo domani a pranzo, giusto per non farsi mancare nulla, visto che molti giocatori torneranno dalle nazionali con poco tempo per recuperare il viaggio e tutte le conseguenze. Come sempre, stiamo zitti, è il nostro stile ma io vedo che quando c’è da fottere qualcuno, poi in prima fila ci siamo sempre noi. Calcolando che i cartonati tamponati, dopo aver saltato con tutta calma la partita contro il Sassuolo, potranno anche giocare un bel posticipo in panciolle, con tanto di rientri dal post covid. Vabbè, mi perdonerete questo sfogo ma ogni tanto qualcosa bisogna anche dirla.

Dicevamo che rimangono 10 giornate per chiudere il campionato e per farlo in modo importante serve che si sfruttino al massimo le ultime energie rimaste (in alcuni) e le nuove energie per coloro che rientrano dalle lunghe degenze. Questa seconda componente è sicuramente la più importante, visto che ci porterebbe linfa nuova e, soprattutto, gente che ci è mancata tremendamente in alcuni momenti decisivi della stagione. Su tutti Bennacer ma anche Mandzukic in attacco, è necessario che porti un qualcosa a questa squadra, visto che dopo averlo riesumato, lo stiamo strapagando per 6 mesi. Sono mesi importanti proprio per sondare anche la personalità di molti di questi ragazzi, perchè la prima cosa fondamentale che deve entrare in testa è che nulla è stato assegnato, pertanto vanno giocate tutte le partite con l’unico obiettivo di trovare questa qualificazione alla CL che manca da troppo tempo.

Se ci sei, batti un colpo

Durante questi mesi, ci saranno situazioni che dovranno saper gestire tutti, sia all’interno che all’esterno del campo. Come si dice, quando il gioco si fa duro…, perchè l’aria che tira si è capita, quest’anno nessuno può e vuole permettersi di stare fuori dalla torta della Champions, pertanto qualcuno alla fine rimarrà con il cerino in mano e per difendere lo status quo, entreranno in gioco molti fattori, come dicevo, interni ed esterni. La questione rinnovi, per buona pace di Donnarumma, Calhanoglu e tutti coloro che stanno battendo cassa, deve passare in secondo piano. Tutto rimandato alla fine, per come la vedo io. La società deve stare sul pezzo e non perdere tempo alle provocazioni di uno a altro procuratore, i giocatori allo stesso tempo che pensino a dimostrare il loro valore in campo fino alla fine, visto che per vari motivi, i due citati prima, stanno andando con le marce decisamente basse.

Le prime quattro giornate post nazionali sono importanti per accumulare punti contro avversari che non ci sono superiori. Vincere aiuta a vincere, ma oltre a questo mette pressione a tutti, sia chi ti sta davanti, ma soprattutto chi ti sta dietro perchè è costretto a non fare mai passi falsi, pertanto la pressione diventa un altro fattore determinante. Mantenere la barra a dritta è decisivo perchè il fattore pressione potrà fare danni in qualsiasi latitudine e le ultime giornate sono, in questo senso, molto importanti per noi. Arrivarci con più tranqullità e con vantaggio può essere un enorme vantaggio, non solo in classifica. Già da domani servirà correre e riprendere il discorso interrotto a Firenze. Srà dura perchè chi è partito ha giocato tanto, oltre alle trasferte ma serve partire subito bene, come si disse all’inizio di campionato a settembre. Ora i punti valgono molto e i passi falsi altrettanto, il tempo per recuperare sarà poco, quindi l’impegno andrà affrontato senza risparmio.

Lo sprint finale va condotto e non subito, il traguardo è ancora lontano ma non irraggiungibile, serve un ultimo sforzo per consolidare la posizione e, chissà, magari anche per dare un occhio a chi ci sta davanti.

FORZA MILAN

Johnson

"...In questo momento l'arbitro dà il segnale di chiusura dell'incontro, vi lasciamo immaginare fra la gioia dei giocatori della formazione rossonera che si stanno abbracciando..." la voce di Enrico Ameri chiude la radiocronaca dal San Paolo di Napoli. Napoli-Milan 2-3, 1 maggio 1988. Per me, il lungo viaggio è cominciato da lì, sempre e solo con il Milan nel cuore.