Finalmente

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La partenza di Andrè Silva con la regia di Mendes è solo il primo tassello del mosaico degli attaccanti rossoneri: in entrata Correa è ad un passo, in uscita Cutrone è finito nel mirino del Wolverhampton, una delle colonie del procuratore star. Patrick avrebbe espresso le sue perplessità per la partenza, ma già altri due club della Premier e della Bundesliga sono pronti a fare follie per lui. Ad un mese all’inizio del campionato, il mercato del Milan è finalmente entrato nel vivo.

Fonte Gazzetta dello Sport

Benaccer all’arrivo a Casa Milan

Non vivo né di sogni e né di speranze, vivo di quello che accade e finalmente, appunto, è accaduto qualcosa. Oltre all’arrivo dell’algerino nei suoi abiti tradizionali, ma sembrava un fantino, adesso, non solo abbiamo sbolognato Silva, ma si è andati a pescare questo Correa che ha caratteristiche tecniche interessanti. Di questa nuova filosofia societaria apprezzo la coerenza nel volere giocatori giovani, ma quello che almeno mi fa “sperare” e che sia tutta gente veloce che non mi faccia annoiare. Rimango sempre negativo sul discorso Elliott per tutto quello che ci siamo detti, ma che almeno si prenda una strada e la si percorra. Si vogliono prendere tutti under 25? Si vuole una squadra di talenti giovani pronti a fare qualcosa di innovativo? Benissimo, io mi adeguo e ne divento sostenitore, ma che non si parli di quarto posto o altro, perché con i giovani non si può mai sapere. Si può partire come delle furie o schiantarsi fin da subito come il Milan di Montella Ridolini.

Di certo il tecnico avrà fatto delle richieste e mi sembra che gli acquisti vadano nella sua direzione. Il tentativo poi di liberarsi anche di Suso ne è la prova evidente. Qui a Roma si parla di Nzonzi come contropartita; non scherziamo nemmeno, giocatore indegno, bradipo, sopravvalutato e poco professionista…e non aggiungo altro. Sarebbe un corpo estraneo, ma si dice piaccia a Massara. Non voglio crederlo, accadesse…sarebbe un pessimo biglietto da visita. Cedere Silva e guadagnarci non era cosa semplice e infatti è dovuto intervenire Mendes a cavarci le castagne dal fuoco. Purtroppo questo è il mercato, le cose sono veramente capovolte rispetto al passato. Anche se giungono notizie che il portoghese non avrebbe superato le visite mediche e forse è una scusa del Monaco che ci avrebbe ripensato. Come dargli torto.

Secondo quanto appreso da MilanNews.it, Giuseppe Riso, noto agente, ha appena fatto il suo ingresso a Casa Milan per incontrarsi con la dirigenza rossonera. 

Come riporta l’inviato di Milannews.it, a Casa Milan è appena arrivato Alessandro Lucci, agente, tra gli altri, di Suso: si continua a lavorare sempre alla cessione dell’attaccante esterno spagnolo. 

Fonte Milan News

Possiamo dire che finalmente la sede del Milan è tornata il centro delle trattative dopo che, per decenni, si svaccava da Giannino, ingozzandosi fino all’implosione dell’esofago e insudiciando i sacri colori con una condotta godereccia e gastronomica e con i servi della stampa che aspettavano il lancio dei resti? Per la verità anche con il duo Fassone/Mirabelli la sede era tornata il centro delle trattative, ma poi subentrava il teatro delle presentazioni. Teatro all’epoca anche gradito, ma che a posteriori posso solo classificare nella categoria: “pagliacciate”.

Correa rinforzerebbe la rosa a disposizione del tecnico Giampaolo, aumentando il tasso tecnico della squadra. C’è ancora distanza, però, tra la richiesta dell’Atletico e l’offerta che il Milan è disposto a mettere sul piatto: il club madrileno vuole 50 milioni per il cartellino del giocatori, troppi per i rossoneri, si può chiudere per 40 più bonus.
Fonte Gazzetta dello Sport
Inizialmente il prezzo mi ha spaventato, ma non sono soldi miei, ergo se è forte, con i prezzi che circolano, è giusto pagarlo. A me di questa operazione piace il rischio. Fino ad oggi la dirigenza è andata di conserva, con operazioni di piccolo cabotaggio. Anche se Bennacer promette di essere un grande acquisto, ma aspettiamo. Tornando a Correa, Maldini e Boban corrono un gran rischio, ma finalmente si vede quello che vogliono fare; poi, come sempre, sarà il campo a decidere la bontà dell’operazione. E sul campo molto dipenderà dal GIAMMAESTRO e ve lo dico prima: visto che è arrivato con giudizi che nemmeno i grandi del calcio, quelli veri, hanno mai avuto, allora ce lo dimostri. Non cominciamo con la tiritera che non ha i giocatori adatti; se ha accettato di allenare se ne assuma i rischi. A lui vanno bene? Perfetto, se non si lamenta prima vuol dire che vanno bene. Lo dico ai futuri talebani, quelli duri e puri che poi, quando si arriva all’epilogo, spariscono. Io quando sbaglio lo ammetto. Iniziamo a farlo tutti.
In conclusione sono leggermente più ottimista rispetto alla settimana scorsa, le novità portano sempre un minimo di interesse, anche se poi è sempre il campo a fare la differenza. Quello che chiedevo, e chiedo, a questa dirigenza è di darci un segnale di voler fare cose importanti, anche perchè non dimentico che Elliott è advisor di se stesso e non potrà certo investire capitali enormi…con la paura di non rientrare mai dell’investimento. Forse però hanno capito che trattasi, il MIlan, di un investimento a lunghissimo termine e il discorso stadio si inserisce perfettamente in questo ragionamento. Resto sempre in attesa, ma guardo con favore agli accadimenti. Adesso serve cedere più di qualche cadavere, impresa ardua.
Gianclint

 

 

 

Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.