Crisi Milan: sconfitta dignitosa che non cambia la realtà

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Come ho scritto nel titolo, è stata una sconfitta dignitosa, ma possiamo gioirne? Io no, ma se proprio devo essere coerente, almeno si è giocato a calcio, al punto da non meritare di perdere e con il loro portiere migliore in campo. Non c’è proprio nulla di cui godere, se non una flebile speranza che possa essere di buon auspicio per il futuro. Chiaramente l’andamento della partita ha dimostrato che le statistiche che inchiodano il nostro attacco come vomitevole…., sono straordinariamente veritiere. Noi non segnamo anche perchè i nostri attaccanti sono due morti in avanzato stato di decomposizione. La putrescina sembra ormai aver attanagliato Piatek, mentre Leao è sulla buona strada. Piatek si è mangiato un colpo di testa che un sessantenne con la cervicale avrebbe sbattuto in porta; ma pum pum ormai è un lontano ricordo,  e sinistre appaiono le statistiche che lo scorso anno lo vedevano in gol solo in maniera multipla e totalmente negato nell’arte dell’assist…, arte in cui Calabria è ormai un maestro. Di Leao si sono perse le  tracce in quell’unico gol (inutile) fatto alla Fiorentina. Chiaramente non lesina suole e tacchi, dimostrando anche lui che l’andamento della partita per lui è un mistero. Inutile infierire contro questi due, i numeri ahimè parlano per loro e inchiodano questa squadra ad una classifica inquietante. Anche Romagnoli conferma l’amore per la vaccata, amore che, a turno, pervade ogni nostro difensore e non da oggi.

Un Fangazzidis in versione calzolaio che prepara le suole e i tacchi per Leao…

A Pioli ho poco o nulla da rimproverare, se non la consueta gestione del cambio di Paquetà, il cui apporto ormai appare uno dei pochi punti fermi di questa banda di squinternati. Poteva anche essere stanco, ma che senso ha mettere in campo un Bonaventura che era appena uscito dal sarcofago e aveva ancora le bende di lino attaccate. Basta per favore, almeno mettiamoli vivi in campo. Krunic si è comportato bene (ma sempre Krunic è…) e ci possiamo permettere di lasciare Kessie a casa con questa classifica e con un impegno come quello contro la Juve? Lo porti in panchina e gli fai fare 20 minuti, sarà in grado di farli? Sarà meglio di quel cadavere ambulante di Bonaventura? Rispetto al GIAMMAESTRO, la squadra ha una logica e una dignità, aspetti con i quali ci possiamo soltanto pulire il culo. Questa compagine ha in se un virus di impotenza che la porta ad un atteggiamento sicuramente volitivo, ma che rimane fine a se stesso. Purtroppo le cose non si mettono bene ed un Napoli incazzato e disperato è il peggio che ci potesse capitare. Che il dio del calcio ci dia un segno, un tiro deviato (già avuto contro la Lazio), qualche espulsione (Genoa e Verona), qualche accadimento che ci possa far sperare in un’inversione di tendenza.

Non mancherà chi si batterà il cuore e giurerà furore, lacrime e sangue. Anzi hanno già cominciato. Riprendo il concetto espresso prima della Spal, chi va allo stadio dia tutto, sostenga questi colori, non serve a nulla insultare e fischiare i giocatori o vogliamo fare come a Napoli dove i giocatori erano intimiditi e impauriti? Serve tifare con tutto il cuore, occorre prendere le corde vocali e gettarle in campo per sospingere questi amorfi. Chi fischierà si assume un pizzico di responsabilità in un malaugurato risultato negativo. A partita finita si batteranno le mani o si fischierà chi non si è impegnato. Lo impongono i colori, il nostro prestigio, il nostro blasone e la nostra dignità.

Ho letto che molti ritengono questi giocatori molto superficiali,  al punto da pensare che non si siano resi conto della gravità della situazione. Posso essere d’accordo con voi, ma secondo voi questa dirigenza invece lo ha capito? Il Presidente Stadioni parla solo di stadio, un ossessionato a pieno titolo. L’altra parte della Milano calcistica non mi pare che rilasci dichiarazioni in materia con la stessa insopportabile ripetitività; forse perché hanno anche obiettivi calcistici e non solo meramente speculativi. E così rispondiamo anche al Muezzin del sabato mattina che fa un parallelo fra la Juve del 2010 ed il MIlan di oggi sulla questione stadio, trovando delle identità di pensiero nelle reazioni dei tifosi rossoneri che pensano alla squadra e non allo stadio, come gli juventini del tempo. Beh…c’è una lieve, ma sostanziale differenza, la Juve non vinceva da 7 anni (revoche a parte), abituati come erano a vincere con continuità, noi invece non vinciamo da 8, ma ormai non esistiamo più a livello europeo e in Italia non riusciamo più ad agguantare un misero quarto posto. Loro avevano una proprietà che, piaccia o meno, ci tiene a vincere…, noi invece non abbiamo un cazzo. Del resto capisco il riferimento del Muezzin al 2010, ci si preparava a partorire il Piano Marshall… Siamo in mano a dei prestatori di soldi in grande stile che si sono ripresi il pegno; non sanno niente di noi e di chi siamo. Leggo di festeggiamenti a dicembre per i 120 anni, ma se gli chiedi che vuol dire…non sanno nemmeno di che parliamo. Io, per motivi di gravità della situazione, sospenderei qualsiasi festeggiamento e li rimanderei a fine stagione. E invece dovrò sorbirmi settimane di stronzate che finiranno per gonfiarmi di latte le ginocchia che dovrà mungere ogni 4 ore. Io ve lo dico, mi dileguo e riapparirò quando la ragione sarà tornata, ammesso che torni.

Visto? Siamo sicuri che questi incapaci abbiano capito il momento? Io non leggo di allenamenti raddoppiati, non leggo di sforzi per riemergere, leggo solo invocazioni al passato, con la speranza che torni un giocatore di 39 anni che gioca in un campionato ridicolo per amore degli sponsor. Posso garantirvi che è sicuramente meglio di quei due cani di cui sopra, non ci vuole molto, ma se la soluzione di questa grave crisi è il ricorso al passato, allora andatevi a leggere la storia dei nostri ritorni e fate qualche ragionamento. O crediamo ancora a quelle sciocchezze sulla base della quale hai bisogno di un grande ex per riappropriarsi dei coglioni che non hanno mai avuto? Boban e Maldini dovevano assicurare questo, mentre invece mi pare che accada l’esatto contrario. E’ evidente che al Milan è in atto una lotta di potere che interessa anche la comunicazione; questa lotta presto li porterà all’autodistruzione (gli incompetenti della comunicazione) con mia infinita soddisfazione. Spero spariscano. Ora ci aspettano 15 giorni di litanie, con lo stadio in mezzo ai coglioni e con la prossima partita fatta di dichiarazioni inondate di miele. Rimane solo una certezza, degli attuali componenti…non ce n’è uno a cui stia veramente a cuore questa squadra e questi colori. Aiuto.

Gianclint

Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.