Quello che non mi sarei mai aspettato

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Quando a Giugno era stato ufficializzato il ritorno di Allegri sulla nostra panchina, tutto mi sarei aspettato tranne le prestazioni che sono arrivate nelle ultime tre partite giocate.

Complice anche un mercato che ha sostanzialmente lasciato sguarnita la squadra a sinistra e probabilmente in attacco (Nkunku non sembra essere il prototipo dell’attaccante preferito da Max, anche se i minuti finora giocati dal francese fanno solo ben sperare) mi sarei aspettato una stagione fatta di alti (pochi) e bassi (tanti).

L’esordio shock contro la Cremonese non aveva fatto che acuire questa sensazione di catastrofe annunciata.

A questo si deve aggiungere anche la considerazione che avevo di Rabiot (ho sempre pensato fosse un sopravvalutato lavativo) e l’idea che Modric fosse venuto a Milano a svernare e solo per non perdere il Mondiale dell’anno prossimo.

Non serve nemmeno ricordare l’esordio negativo di Estupinan e l’idea che si fosse sostituito Theo con uno forse più scarso di Emerson Royal (che si sta facendo “apprezzare” anche in Brasile).

Passa la sosta delle Nazionali e contro il Bologna giochiamo quella che sembra la classica partita sporca delle squadre di Allegri. Poco gioco, pochi rischi e un gollettino per vincerla di corto muso. Vabbè, l’abbiamo sfangata e magari ne porteremo a casa parecchie quest’anno così, giocando male e affidandoci alla giocata estemporanea del campione. Però, la partita contro il Bologna segna anche l’esordio di Rabiot che appena arrivato dalle parti di Milanello fa una partita di sostanza e soprattutto nel secondo tempo inizia a mostrare qualche segnale di ripresa dell’ECG da parte di Estupinan; niente di eclatante, intendiamoci, però il calciatore sembra essersi scrollato di dosso un po’ di paura di uno stadio come San Siro.

Arriva la partita contro l’Udinese. Prevedo una partita rognosa, quasi pallosa, tra due team che probabilmente cercheranno di portarla a casa con un 1-0 sparagnigno. Manca Maignan e Terracciano non è che ispiri tutta ‘sta fiducia. Decido quindi di accettare un invito a cena e di non guardarla, tanto cosa vuoi che facciamo con quell’allenatore in panchina. Per sicurezza, anche se non ci spero più di tanto, porto dietro il telefono perchè magari una sbirciatina al risultato tra una chiacchera e l’altra riesco a darla.

E invece, la squadra sfodera un’ottima prestazione, dominando partita e avversario, segnando 3 reti senza subirne nemmeno una (e siamo a 3 gare con il portiere spettatore non pagante) ma soprattutto vediamo un Modric sempre più padrone delle chiavi del centrocampo ed un Rabiot che giganteggia in mezzo al campo quasi giocasse con noi da anni. Su Pulisic evito di scrivere, l’hanno già fatto in molti e molti altri lo faranno. Semplicemente il miglior calciatore arrivato al Milan negli ultimi anni, aggiungerei forse l’unico CAMPIONE (tolto ovviamente Luka).

Ovviamente ad ogni messaggio nella chat della redazione e di altri gruppi che condivido con amici milanisti mi sarei voluto mangiare le mani per essere stato così stupido da aver accettato l’invito a cena quando il Milan stava giocando una signora partita. Signora partita perchè oltre ad essere padroni del campo sembra che Allegri sia riuscito ad aggiornarsi e portare in campo anche il famoso gioco che è sempre stato l’assente per eccellenza nelle sue esperienze in Italia.

Contro il Lecce abbiamo avuto la strada in discesa per l’espulsione di Siebert. Quello che però stupisce è come la squadra sia sempre presente in campo e concentrata sull’obiettivo. Queste partite l’anno scorso le avremmo sofferte tantissimo e probabilmente avremmo anche concesso qualche goal agli avversari, frutto della distrazione\confusione che ha spesso contraddistinto il reparto arretrato. Sono arrivati i goal di Nkunku e Gimenez, ma ragazzi, che palla ha messo Adrien sul primo goal?

Un altro dato che stupisce è la quantità di legni che stiamo colpendo. Saremo arrivati forse a 10 pali in 3 partite.

A questo punto, inizio a ricredermi su Allegri, Rabiot e qualche altro arrivo del mercato estivo, ma adesso arrivano le gare serie. Gare che ci diranno a che punto siamo della nostra crescita. Non mi illudo, per ora, che il Milan possa giocarsi lo scudetto. Quello lo sapremo solo a Marzo inoltrato. Mi illudo però che tra due settimane, a Torino, Allegri e Rabiot vogliano togliersi qualche sassolino dalla scarpa e chissà che finalmente si riesca a tornare a godere come si deve per una partita giocata bene e perchè no, vinta meritatamente.

E’ notizia di questi giorni che con il ritorno di Allegri a Milanello siano arrivate alcune regole abbastanza ferree che spiegherebbero anche come il gruppo si mostri molto coeso con tutti che remano nella stessa direzione. Insomma, i prodromi per una bella stagione sembrano esserci tutti e penso che anche eventuali dèblacle nella prossima partita debbano essere messe in conto come tappa di questo percorso di rinascita.

In tutto questo ricredersi, mi sovviene un pensiero: ma non è che poco poco avendo tenuto Theo ci saremmo ritrovati in questo contesto e con questo allenatore con un calciatore devastante che finalmente avrebbe potuto esprimere al massimo il proprio potenziale?

Purtroppo non potremo mai saperlo, così come non potremo mai sapere cosa sarebbe stato questo centrocampo con un Reijnders in più.

E la colpa di questi “dilemmi” sapete già di chi è. Di qualcuno che gioca a fare il deus ex machina senza averne l’esperienza, le competenze e lo spessore. Non parlo di non essere all’altezza perchè sarebbe gioco facile, quasi come sparare sulla croce rossa.

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Ho scoperto il calcio e il Milan forse un po' troppo tardi rispetto alla media dei miei coetanei, ma questo non mi ha impedito di vedere fior fiori di campioni indossare la nostra maglia e di godermi le vittorie, in Italia e nel Mondo, del nostro amato Milan.