Pagelle Roma Milan 1-2 del primo settembre 2023

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Innanzitutto ben ritrovati a tutti.

Parto con una doverosa premessa, l’ultima volta che ci siamo visti su questi schermi avevo sparato a zero sulla proprietà e sulla dirigenza, profondamente deluso e amareggiato per la cacciata di Maldini e la vendita a sangue freddo di Tonali; a tutto ciò avevo aggiunto il carico da 90 di una totale sfiducia nei confronti dell’allenatore, da me ritenuto inadeguato e da cacciare fin dallo scorso gennaio.

Beh, non faccio fatica ad ammettere che non avevo capito un cazzo.

E forse dovrebbero farlo anche alcuni di voi, invece di rimanere affezionatamente abbarbicati alle proprie opinioni negando l’evidenza, il clima generale del blog ne trarrebbe sicuramente giovamento.

Perché la nuova proprietà si sta dimostrando solida e determinata come quella precedente (ammesso che ci sia differenza tra una e l’altra), avendo reinvestito totalmente sul mercato i proventi della cessione di Sandro, mentre la dirigenza sembra aver costruito una rosa equilibrata ricca di giocatori di gamba e di talento (e pazienza per il passaggio a vuoto finale sul centravanti di scorta, ma chissà che alla fine non si riveli un bene anche quello).

E il tanto vituperato Pioli, il “coach” ribattezzato qui dentro con un’infinità di nomignoli ed aggettivi sempre simpatici, sta dimostrando di non essere affatto quel mentecatto che volevamo dipingere: non sono sicuro che abbia scelto tutti i giocatori in prima persona, ma sicuramente ha dimostrato grande capacità nel saperli assemblare in quattro e quattr’otto, partendo a razzo quando il timore (fondato) di tutti noi era che ci fosse invece bisogno di tempo, stante la necessità di ricostruire il centrocampo dalle fondamenta.

E’ tutto oro quel che luccica, siamo perfetti? Sicuramente no.

Siamo i migliori? Probabilmente sì, anche se è meglio attendere verifiche più probanti.

Perché dopo la sosta inizierà il primo tour de force della stagione, con 7 partite in 22 giorni condite da un girone di Champions “non propriamente agevole”, sarà importante dosare le energie del gruppo con rotazioni intelligenti, visto che la rosa più profonda di quest’anno sembra permetterlo.

Sulla partita di questa sera non vale nemmeno la pena di spendere troppe parole, stante il dominio messo in mostra per oltre un’ora sotto tutti i profili, tecnico-tattico-atletico-mentale.

Dopo la sciagurata espulsione di Tomori siamo rimasti comunque in controllo agevole per altri 25 minuti, soffrendo il minimo sindacale soltanto nei concitati momenti finali dell’extra time.

Se il buon giorno si vede dal mattino, attendiamo con fiducia quello che ci riserverà il pomeriggio del 16 settembre.

Maignan: 6,5 Qualcosina in meno per l’uscita a vuoto nel finale da brividi lungo la schiena, per il resto la solita sicurezza nell’area piccola e la solita autorevolezza nella prima impostazione

Calabria: 6+ L’allenatore gli chiede di accentrarsi in fase di costruzione e lui esegue in maniera diligente, quando torna sulla fascia scodella la palla che Leao trasforma in un gol memorabile, troppo titubante nella chiusura su Spinazzola in occasione del gol giallorosso

Thiaw: 7 Un’autentica “bestia” dal punto di vista fisico e della concentrazione, con piedi nemmeno tanto grezzi che sfornano un paio di aperture illuminanti, e poi di testa le prende veramente tutte lui

Tomori: 4,5 Si narra che a scuola andasse molto bene, probabilmente studiava molto perché l’intelligenza gli fa difetto anche in questa circostanza, troppo irruento e troppo nervoso, mette la squadra in difficoltà con una sciocca espulsione per somma di ammonizioni e in più sarà costretto a saltare il derby, serata da dimenticare in fretta (anche se in realtà farebbe bene a ricordarsela per il futuro, è ora che si dia una bella calmata)

Theo Hernandez: 7 Fa un paio di accelerazioni sulla fascia che da sole valgono il prezzo del biglietto, lasciando sul posto difensori attoniti, per il resto si limita a controllare con intelligenza dosando con raziocinio il giro palla da giocatore maturo

Loftus-Cheeck: 7 Dire che abbiamo trovato il sostituto di Kessie sarebbe riduttivo, questo è fisicamente dominante come l’ivoriano ma molto più tecnico e più intelligente, confermo quel che pensai al suo acquisto, in serie A è fuori categoria

Kalulu: 6 Pierino mette a referto il suo 22esimo autogol, ma oggettivamente nella circostanza ci vedo soltanto sfortuna, bene che abbia ritrovato il profumo dell’erba perché tra due settimane il suo contributo sarà determinante

Krunic: 6,5 Il buon Rade conosce i suoi limiti e quindi si limita a giocare facile, lasciando ad altri il compito di impostare per dedicarsi a ciò che meglio sa fare, chiudere tutte le linee avversarie e randellare a destra e a manca in maniera scientifica

Reijnders: 6,5 Appena un gradino sotto le prime due scintillanti prestazioni ma comunque tanta roba, in termini di corsa, inserimento e geometrie, deve acquisire un pizzico di cattiveria e lucidità in più sotto porta

Pulisic: 6,5 Giocatore di classe e di sostanza, a cui non sarà facile togliere la titolarità sulla fascia destra, fa le cose in maniera essenziale senza l’affanno di dover dimostrare la caratura che gli appartiene

Chukwueze: SV

Giroud: 7 Giocatore eterno dal carisma infinito, il vero erede di Ibra nella rosa per classe e personalità, nel momento migliore della partita si cala nel ruolo di trequartista aprendo spazi ai compagni come in occasione dell’azione che porta al rigore, poi trasformato con freddezza; quando invece c’è da fare legna per aiutare la squadra nel momento del bisogno, si sacrifica con umiltà sporcando la prima impostazione giallorossa

Pobega: 6 Entra per aiutare la squadra in inferiorità numerica e svolge il compito con diligenza senza strafare

Leao: 7,5 (il migliore) Non gli do 8 solo perché da un giocatore della sua classe pretendo che finalizzi in maniera più efficace le sue sgasate, però quando se ne va in progressione è sostanzialmente immarcabile ed il gol in rovesciata da terra è da cineteca

Okafor: 6,5 Entra bene lottando su ogni pallone e guadagnando due o tre punizioni che fanno rifiatare la squadra al momento opportuno, bene così

 

Pioli: 7 Mezzo punto in meno per la sostituzione ritardata di quell’attimo fatale, ma lì la colpa è stata solo quella di dare troppa fiducia a chi era poco lucido per meritarsela, per il resto ho già detto tutto in premessa

 

Max

 

Il mio primo nitido ricordo del Milan risale all'8 aprile 1973, compleanno della buonanima di mio papà: sono sulle sue spalle a Marassi, e' il Milan allenato dal Paron e da Cesare Maldini, vinciamo 4-1 e lui mi indica la 10 di Gianni Rivera... Da allora tutta una vita accanto ai nostri colori, vivendo con la stessa passione gioie e delusioni, cadute e rinascite, disfatte e grandi trionfi, fino alla foto a fianco...ecco, il mio Milan è finito lì, dopo è iniziata l'era del Giannino....ma adesso, forse, si ricomincia.