Milan: guarda al centro d’Italia per la difesa

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Il letterato e scrittore dell’Antica Roma Marco Terenzio Varrone, sosteneva che nell’agro reatino, suo luogo di origine, si trovasse l’Ombelico d’Italia, ovvero il centro della Penisola. Il lago di Paterno, a pochi chilometri da Rieti, al quale i Sabini davano un alto valore religioso, veniva considerato il vero l’Ombelicus Italiae. Pertanto, Rieti, a pochi chilometri di distanza, viene considerata ancora oggi, il centro d’Italia.
Nel 1996, proprio a Rieti nasce un bambino di nome Kevin, un nome poco laziale ma che ricorda subito uno dei tanti tormentoni di Carlo Verdone. Il nascituro di cognome fa Bonifazi e da lì a pochi anni comincerà a muovere i primi passi sul campo di calcio del Tor Tre Teste. A 13 anni, fisicamente non sembra molto adatto, è un pò piccolo di altezza e, soprattutto, è in sovrappeso, nessuno immagina possa essere un ragazzino di “prospettiva” ma come a volte capita nel calcio, l’interesse della società è rivolto al fratello maggiore molto più tecnico e dotato, quindi si tenta una sorta di 2×1 per avere le prestazione del Bonifazi più “quotato” e mettendo in rosa anche il fratellino.
In un paio d’anni, Kevin, sorprendendo tutti, sboccia come un fiore e sviluppa una grinta in campo senza eguali, oltre ad una crescita tecnica e fisica costante. Grazie a queste doti, riesce a farsi notare dal Siena, che decide di acquistarlo per portarlo nelle sue giovanili e formarlo come “calciatore vero”. Arriva fino alla Berretti dei bianconeri, dove la sua crescita fisica continua e i suoi evidenti miglioramenti lo aiutano a far parlare di sè, tanto da cominciare a fargli respirare l’atmosfera della nazionale Under 17.
Nell’agosto del 2014 il Torino decide di investire circa 75mila euro per acquistare per la sua squadra Primavera questo ragazzo, che viene riconosciuto come un tenace difensore centrale che abbina anche una buona tecnica al suo fisico, ormai pienamente sviluppato, ora è alto 1,87cm e pesa 75kg. Una volta a Torino, ha due grandi fortune. La prima è quella di essere riuscito ad entrare in uno dei settori giovanili più famosi ed organizzati d’Italia. La seconda è quella di avere incontrato come allenatore dell’allora Prima Squadra, Giampiero Ventura (pre-disfatta e polemiche con la Nazionale Maggiore), uno che nelle squadre di club, con i giovani, ha sempre avuto un’occhio particolare seguendone la crescita.
Durante il suo anno nella Primavera granata, non mancano le occasioni per farsi vedere e per dimostrare il suo valore. Proprio in una partita amichevole tra Primavera e Prima Squadra granata si narra di un episodio particolare. Bonifazi deve marcare Amauri. Durante la gara gli scontri tra i due si susseguono, si mette in scena un duello senza tregua tra l’ex piccolo e cicciottello Kevin, e l’attaccante italo-brasiliano dall’altrettanto imponente stazza con il suo 1.86 di altezza e oltre 80 chili di peso. La partita di allenamento finisce e le “botte” tra i due non sono mancate, tanto da obbligare lo staff tecnico a richiamare entrambi più volte, per l’eccessivo vigore nelle entrate. A questo punto, Amauri, prima di andare verso gli spogliatoi, si dirige con l’indice puntato e con fare minaccioso verso il ragazzo di Rieti, che un pò intimorito teme un rimprovero per il suo gioco troppo “energico” per un’amichevole in famiglia. Ormai preparato al peggio, sorprendentemente Amauri lo spiazza con “Diventerai un grande difensore”, una frase importante da far inorgoglire e da far gonfiare il petto quando sei appena maggiorenne. Parte così la sua avventura nel calcio dei grandi, che, successivamente, lo vede vestire in prestito, le maglie di Benevento e Casertana in Lega Pro. Due avventure complicate in un campionato duro e molto competitivo, da gennaio a giugno 2016, colleziona 13 presenze e 1 gol ma più delle presenze riesce ad accumulare tanta esperienza in “provincia” in modo da forgiare il suo carattere.
Nel mercato estivo torna alla base granata, che gli cerca una sistemazione per completare il suo processo di crescita e l’occasione arriva con una neo promossa dalla Lega Pro alla Serie B, la SPAL. L’ambiente e la città di Ferrara sembrano proprio essere l’ideale per un ragazzo che studia da “grande”. L’inizio è un pò difficile, ambientarsi in una categoria e in una squadra nuova è difficile, inoltre, l’allenatore vuole conoscerlo meglio e ha una rosa di giocatori ben rodata dalla stagione precedente sulla quale puntare. Ad ottobre fa il suo esordio in campo contro il Carpi, solo 5 minuti che però gli danno la possibilità di vivere la realtà della Serie B. Ancora qualche settimana di panchina ed un mese dopo comincia a giocare tutti i 90 minuti in casa contro il Latina. La settimana successiva arriva il primo gol in B contro il Cittadella con un colpo di testa su calcio d’angolo, due giornate dopo un altro gol, questa volta di destro in mischia nella sconfitta per 3-1 a Vercelli. Le prestazioni continuano a migliorare e non esce più dall’undici titolare, il suo contributo in difesa si vede subito. La SPAL gioca bene e in difesa la grinta e il fisico di Bonifazi si fanno sentire, tanto da portare la squadra biancoazzurra in testa alla classifica di Serie B.
Le buone prestazioni lo portano anche in Nazionale Maggiore per uno stage a febbraio, unico giocatore di movimento non della Serie A.
Dopo la promozione in A con la SPAL conquistata da protagonista e da colonna della difesa ferrarese, ritorna a “casa” in quel di Torino. Nonostante il ritorno al Filadelfia con tante aspettative, il ragazzo non trova mai spazio. Lo scarso feeling con Mihajlovic, gli infortuni che non lo aiutano ad entrare in condizione e la situazione del Toro che cambia anche allenatore in corsa non lo aiutano, chiude la stagione con la miseria di 7 presenze. Dopo poche settimane dall’inizio della nuova stagione, i granata decidono di rimandarlo a Ferrara, di nuovo in prestito. Il giocatore è una richiesta specifica del mister spallino Semplici che lo vede come una possibile colonna della propria difesa per poter reggere l’urto nella massima serie per il secondo anno consecutivo. Dopo un inizio stentato, complice un problema all’inguine, inizia a riprendere confidenza con il campo a metà ottobre e, alla prima da titolare, lascia subito il segno con un gol nella trasferta vittoriosa di Roma contro i giallorossi. Da lì in poi non si ferma più e colleziona alla fine della stagione altre 26 presenze e un altro gol. Rete decisiva in un derby personale contro la Juventus a coronamento di una stagione giocata a buon livello. Questa volta ritorna da prestito sicuro dei propri mezzi e pronto a giocarsi una maglia da titolare. Mazzarri che lo aveva conosciuto un paio di anni prima proprio nei granata, lo lancia subito nella mischia. Nelle prime 3 giornate comincia sempre da titolare e riesce anche siglare un gol a Bergamo, nella trasferta vittoriosa della SPAL. Da lì, il buoi. La sua esperienza in granata finisce bruscamente. Esce totalmente dalle rotazioni, più di una volta non si accomoda neanche in panchina e successivamente si infortuna al piede. Come capitato in passato, c’è solo una soluzione per fare in modo che si possa recuperare il ragazzo. Il ritorno a Ferrara. Questa volta, però, la situazione in Emilia non è come nelle stagioni precedenti, anzi, la strada per la serie B sembra spianata da tempo, nonostante 14 presenze e 1 gol, non riesce a dare il suo contributo per salvare gli spallini.
Ora il mercato si sta avvicinando e la SPAL sarà costretta a riscattarlo a fine agosto, visti gli accordi presi con i granata, ma non è escluso un altro prestito, questa volta a direzione opposta. A questo punto, magari, vista la trattativa inoltrata per Rodriguez al Toro, si potrebbe provare a metterci il becco e provare a piazzare la scommessa. In un ruolo che ha pochi ricambi, potremmo aspettarcelo nel prossimo futuro al centro della difesa insieme ad Alessio Romagnoli, un altro laziale che ha faticato non poco ad imporsi. Molto più adatto alla difesa a 3 sa però anche giocare come terzino destro, il suo fisico gli permette di essere pericoloso anche in area avversaria e a Ferrara spesso cominciava ad impostare l’azione essendo un difensore dal piede educato.
Bonifazi ha come idolo ha Sergio Ramos, anche se sarà difficile ripercorrere la carriera dello spagnolo, sembra deciso a volerne seguire le orme.  E’ un ragazzo da copertina come Ramos, ha anche avuto una relazione con una Miss Italia nel 2015, è un difensore centrale di carattere e temperamento che arriva da Rieti, il centro dell’Italia. Sembrerebbe una storia già scritta, questa volta però non da Marco Terenzio Varrone ma la può completare solo Kevin Bonifazi.

FORZA MILAN

Johnson

P.S. Mi dispiace sig.Gasperini, questa sera io non tiferò la sua Nazionale.

"...In questo momento l'arbitro dà il segnale di chiusura dell'incontro, vi lasciamo immaginare fra la gioia dei giocatori della formazione rossonera che si stanno abbracciando..." la voce di Enrico Ameri chiude la radiocronaca dal San Paolo di Napoli. Napoli-Milan 2-3, 1 maggio 1988. Per me, il lungo viaggio è cominciato da lì, sempre e solo con il Milan nel cuore.