L’estate, la storia, le speranze. Primo colpo?

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Sta arrivando il caldo. Da qualche parte ancora imperversa qualche classico temporale di inizio stagione ma, ormai, la rovente estate è alle porte. Rovente – assai – anche per il Milan. Inutile stare qui ad angosciarsi oltremodo – anche se non è mai abbastanza – su tutte le vicissitudini affrontate dal Diavolo e dagli innumerevoli errori che, ancora oggi, ci lasciano sbigottiti. Piuttosto questa è la fase della ‘falsa calma’, dove si riassestano gli equilibri dopo le ufficialità dei nuovi allenatori (a parte il nostro) e si inizia a caricare il fucile a pompa per l’arrivo della guerra del calciomercato. Già le chiacchiere sono ad un notevole livello; figurarsi quando inizieranno a piombare sulla scena gli esperti di mercato, le fonti, gli insider, i pagellisti dei trasferimenti, i super live mozzafiato e compagnia cantante. Ribadisco: inutile angosciarsi, tanto ci sarà presto motivo per farlo. Piuttosto vale la pena pensare a cosa aspettarsi, seppur in una centrifuga di sensazioni contrastanti e segnali ambivalenti.

Tutte le strade portano a Fonseca. Nonostante qualche irriducibile insider tiri fuori ancora nomi a sorpresa, così come qualche giornalista provi a buttare carne sul fuoco con ipotesi fantasiose, pare che si possa dire serenamente che il portoghese ex Lille e Roma sarà il nuovo tecnico del Milan. Farà bene? Farà male? Benissimo? Una schifezza? Diamogli il beneficio del dubbio, anche se non impediteci di rimanere leggerissimamente distaccati. Almeno nelle fasi iniziali. Volevamo un grande nome, era necessario. Ennesima scommessa, magari sta a vedere che ci beccano. (Magari). Provo ad aggrapparmi a deliri mentali legati alla ‘tradizione’. Nella storia recente – o meno recente -, bene o male, dopo dolorosi successi dei cugini, abbiamo rivisto la luce e un successo. Nel 2006 gli danno lo scudetto a tavolino, nel 2007 vinciamo la Champions. Nel 2010 fanno il Triplete, nel 2011 viene Zlatan da noi e vinciamo lo scudetto contro di loro. Nel 2021 vincono lo scudetto con Conte, nel 2022 lo vinciamo con Pioli. Sì, lo so. Fatta eccezione del recente Tricolore, parliamo di periodi estremamente diversi, con una fisionomia completamente differente proprio a livello di club. Ma ve l’ho detto: sono deliri mentali. Speranze da botta di caldo.

Intanto, il chiacchiericcio, butta fuori quello che potrebbe essere il primo colpo del Milan. Di mercato, ma non solo. Un colpo, un segnale. Un avvertimento a dire che ci sei, che sei vivo. Una prova che quel rumore del silenzio – e non mi riferisco solo a quello della Curva Sud – ha stancato anche la proprietà. Sto ovviamente parlando di Joshua Zrikzee, il centravanti del Bologna reduce da una stagione di grandi colpi e buoni numeri realizzativi da 12 e gol 7 assist in 37 partite tra campionato e Coppa Italia. Uno dei principali artefici del miracolo di Thiago Motta e della qualificazione alla prossima Champions League, tra l’altro la prima storica con il nuovo “super format” a 36 squadre. Secondo più testate, il Milan sarebbe pronto a pagare i 40 milioni della clausola rescissoria – anche se è arrivata qualche smentita – e bypassare totalmente la trattativa con i felsinei. Così fosse, a questo punto, si tratterebbe di trovare l’accordo con il calciatore e, soprattutto, con chi lo rappresenta: il mitologico Kia Joorabchian. Se ne sentiva la mancanza.

Secondo le indiscrezioni, il procuratore anglo-iraniano, avrebbe chiesto 10 milioni di euro di commissione. Ma niente paura, perché sempre secondo gli ‘esperti di mercato’, il club rossonero sarebbe ben disposto a versarli pur di chiudere l’operazione e regalare al suo nuovo allenatore un 9 come si deve. Qualcuno nutre dei dubbi sul fatto che Zirkzee possa in breve tempo diventare subito un bomber da 15-20 gol ma, personalmente, credo che sarebbe un ottimo colpo. Il talento c’è, il fisico pure, l’età anche (23 anni). Se Fonseca riesce a mettere su un buon gioco, e magari non arriva solo Zirkzee dal mercato (E magari non ci vendiamo i migliori), allora l’olandese può diventare davvero determinante in un campionato dove, a conti fatti, andrebbe a disputare la quarta stagione. Non parleremmo dell’André Silva o del De Ketelaere di turno che arriva in uno scenario tattico completamento diverso a com’era abituato. Speriamo lo chiudano. Speriamo che si sia mosso qualcosa anche al di là dell’affare Zirkzee. Speriamo che sia scattato qualcosa, quella scintilla che ti porta a dire: “Ora voglio vincere, ora voglio costruire qualcosa“. Ci attacchiamo a quello perché, onestamente, quello che abbiamo visto finora ci è bastato ed avanzato. Forza Milan.

Joker

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Un bisbiglio, un nuovo gioco. Una poesia da imparare, due colori che inebriano la mente ancor prima della vista. Uno spettro di emozioni da cui imparare a essere uomo. Questo è stato il Milan nella mia vita: il silenzio più profondo della passione, l'urlo più solenne e selvaggio dell'anima.