Godiamocela

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Ce la siamo meritata questa festa, questo scudetto e questa cavalcata. Troppe emozioni in questi giorni, un anno di autentica rinascita con la ciliegina sulla torta di aver visto crescere nel tempo una squadra giovane che si è fatta le ossa. Difficile riassumere cosa significhi, ma ci abbiamo provato:

Seal – Non esiste un modo per descrivere pienamente quel che provo, scommetto che a mente fredda questo scudetto ce lo ricorderemo per un pezzo per ciò che è stato fatto. Abbiamo perso Maignan per un mese, Kjaer a dicembre, Ibra praticamente ha smesso di giocare a gennaio, a Roma ci siamo presentati con la squadra rabberciata tra infortuni e Coppa d’Africa eppure questi ragazzi non hanno mai mollato. Mai. E’ uno scudetto di testa, di cuore come Tonali, di forza, di pazzia come Theo, di sorriso come Leao e di tutti quei gregari che han fatto la differenza quando meno te l’aspetti come Tata nel derby, Maldini con lo Spezia o Krunic sempre. Ricorderemo per molto tempo questa impresa, un’emozione pazzesca.

Axel – Non ci credo ancora ma l’abbiamo vinto. Contro tutto e contro tutti. Contro un mercato che non capivo, contro un non mercato di riparazione, contro il mio/nostro stesso scetticismo (e faccio le scuse a tutti coloro che ci credevano, al nostro Max per primo che nella chat di redazione non ha mai mollato un millimetro), contro le sfortune, contro infortuni a raffica, contro sconfitte che avrebbero abbattuto un elefante. Ma questa società, questa squadra, ci ha sempre creduto e non ha mai mollato tenendo la schiena dritta anche nei momenti più difficili, vincendo e dando a tutti una lezione di gestione tecnica, finanziaria, di gioco, di classe e di stile e vedere Massara ridere a Sassuolo non ha prezzo. Questo scudo promette di essere l’inizio di qualcosa di grande e lo ricorderò per sempre. FVCR

Harlock – Dedicato a chi c’era a Bergamo nel 5-0 e non ha mai smesso di essere fedele. Dedicato a chi ha saputo resistere allo scempio del Giannino. Dedicato a tutti quei tifosi che si sono fatti i km sacrificando la famiglia e il lavoro. Dedicato a chi ha subito le umiliazioni e le prese in giro per Mister Bee e Yong Hong Li. Dedicato a chi ha subito il gol di Brignoli a Benevento e si è preso le prese in giro da Perisic. Dedicato a chi pensava che questo Milan perché non ha fatto spese folli e quindi non valeva. Dedicato a tutti i Casciavit che non hanno mollato di un cm e ti hanno sempre sostenuto nel bene nel male.

Peshku – Non so se è lo scudetto più bello, ma personalmente è stato quello più sofferto. Ho cominciato ad esultare soltanto intorno al 75esimo. Troppi anni di mediocrità mi avevano tolto la fiducia, facendomi dimenticare che questa volta la proprietà è una proprietà seria, anche se tutti avremmo voluto piu investimenti, rappresentata in maniera splendida da Gazidis, che l’allenatore è una persona umile e preparata e con tanta fame di vincere che lo dimostra in campo e non facendo il pagliaccio, che i giocatori erano convinti di potercela fare con quella sana pazzia che contraddistingue i giovani forti, che c’era un certo Zlatan a dare sicurezza e soprattutto che a capo delle sezione sportiva, fatta di gente che sa fare il proprio lavoro con umiltà, dedizione e qualità c’è LUI, PAOLO MALDINI, la leggenda vivente, per me l’uomo che più di tutti ha contribuito a questa rinascita con la solita classe che lo contradistingue. Tremate tutti, il Milan è tornato!

Deadoc3 – Il vero punto di svolta, per un ottimistone di natura come me, è stato l’ingresso di Maldini in società. Da quel momento ho avuto come la sensazione che saremmo tornati a vincere, senza però sapere quando. La delusione per la scelta del GIAMMAESTRO è stata cocente, come è stato cocente il percorso intrapreso fino al 5-0 di Bergamo. In quella partita abbiamo toccato il fondo e ci meritiamo questo titolo anche per quello. Ancora non sono pienamente consapevole di quanto successo, questo scudetto sarà da assaporare nelle prossime settimane. E’ uno scudetto che ripaga di anni e anni di qualsiasi orrore sportivo possa attanagliare una società di calcio come il Milan, ma soprattutto è la legittimazione del fatto che lavoro, sacrificio, competenza e abnegazione prima o poi ti ripagano. Il lavoro e il sacrificio di chi va in campo e di chi sta dietro una scrivania, ma anche e soprattutto i sacrifici di noi tifosi, costretti a ingoiare rospi su rospi per 11 lunghi anni. Ecco, questo scudetto è sostanzialmente un premio tutto per noi tifosi, un premio che rinforza quel fuoco del tifo rossonero rimasto troppo tempo sopito sotto la cenere.

Raoul Duke – Sono quasi 12 anni che faccio parte, da ‘redattore’, della famiglia di Milan Night. E sono stati anni, al netto del primo, di grande sofferenza, di disavventure, di sofferenze e di battaglie. Battaglie in gran parte giuste, alcune sbagliate ma tutte dettate solo ed esclusivamente dall’amore per il Milan. Questo scudetto, che nella mia vita di tifoso scalza quello del 1999 al primo posto, è un sogno per chi ha questa squadra come prima passione e che pensa a questi colori 23 ore al giorno. E’ stato bellissimo vivere la giornata di ieri a Reggio Emilia con gli amici Johnson e Larry, che idealmente rappresentavano tutti i ragazzi/e di Milan Night conosciuti durante questi anni. Una menzione finale per Zlatan, il cui addio fu per me una ferita dolorosissima: senza di lui e senza il suo ritorno oggi non saremmo qui a godere. FORZA VECCHIO CUORE ROSSONERO

MattLeTiss – Penso si possa dire che se non il più bello questo è uno tra gli scudetti vinti più belli. Bello perché venivamo da un decennio buio, bello perché lo abbiamo vinto con un gruppo di ragazzi sano e unito e bello perché l’artefice principale è Stefano Pioli che ha gestito emotivamente gli alti e bassi con la consueta calma e con lo stile Milan. La sua esultanza fine, dolce e raffinata a Reggio Emilia lo testimonia e l’affetto che noi proviamo per lui è smisurato. Grazie Milan.

Gianclint – Buonasera fratelli rossoneri, scrivo qualche pensiero in anticipo visto che dopodomani sarò di turno con il mio sermone. Per me è uno scudetto meraviglioso al pari di quello sacchiano. Poi sicuramente viene quello del 1999. E’ un trionfo strameritato e inatteso che tutti ci riconoscono, almeno quelli dotati di un minimo di buon senso; una vittoria che assaporo appieno in ogni suo aspetto e sfaccettatura e che mi riconcilia definitivamente con il calcio. Già quello del 2011 con Allegri non mi aveva entusiasmato quasi per nulla, mi stava già sui coglioni il Giannino e tutto il suo folklore ai limiti del sudiciume. Per non parlare dell’allenatore Hapra dell’epoca! Oggi è tutto bello, tutto perfetto, non c’è un solo aspetto che non mi rappresenti, anzi le difficoltà ed i punti deboli sono le cose che ho amato di più (Baiokko a parte…). E’ un successo fantastico che condivido con tutti voi, con la società, la dirigenza e tutta la rosa, niente di più desiderabile. Per me va già bene così. Concludo con un pensiero: i campionati mi piace vincerli così, senza tiki minkia, ma come la partita di ieri: IL MIO CALCIO! Grazie Mister, ti dobbiamo molto, tutto. E se arriva Emerson? Ahahahahahahahaha

 

Community rossonera, da sempre in prima linea contro l'AC Giannino 1986. Sempre all'attacco. Un sito di curvaioli (La Repubblica). Un buco nero del web (Mauro Suma)