Paolo Maldini al timone, tutti a bordo! AIVAN Gazidis farà tornare i conti: il trofeo che vale una Champions. Marco Giampaolo gemma preziosa. Zvone riprendici di nuovo per mano!

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È un Milan che sta prendendo corpo, forma, che si sta concretizzando, materializzando. Stiano tutti belli schisci e calmi i guardiani del faro presenti su Twitter, sceriffi del web sempre pronti a criticare e centrifugare bene in lavatrice ciò che accade a Milanello o a Casa Milan.
Paolo Maldini non ha bisogno di presentazioni o di ufficialità, Paolo Maldini ha le chiavi di Casa Milan e di Milanello. Le ha ora e le ha sempre avute, le aveva quando chi c’era prima faceva il bello è il cattivo tempo, che né delegava né si affidava o fidava di altri, le decisioni venivano prese il lunedì a colazione in Brianza e andava tutto bene così madama la Marchesa. Per carità massimo del rispetto mancherebbe altro per Adriano Galliani e per il Presidente Silvio Berlusc(u)ni ma con Paolo Maldini sul ponte di comando ci sentiamo tutti con la maglia rossonera addosso.
AIVAN Gazidis ha proposto una posizione bella importante, forte, maiuscola a Paolo Maldini, dandogli autonomia ma sempre all’interno di una società forte che fa il volere della PRO-PRIE-TA’.
Elliott non specula, Elliott non spande ma Elliott spende e lo fa nel rispetto dei paletti dell’Uefa quasi come fosse uno slalom speciale di Ingemar Stenmark. Paletti stretti, paletti infidi, insidiosi quelli posti dalla UEFA nel rispetto del fair play finanziario.
Non lo potevamo dire e non lo potevamo scrivere ma negli ultimi anni del Presidente Silvio Berlusc(u)ni e nel faticosissimo anno “cinese” l’AC Milan sette volte campione d’Europa era a rischio iscrizione in campionato, ora no, ora si iscrive, partecipa, fa la voce grossa, il petto è in fuori ma dovrà per forza camminare da solo in perfetta autonomia e autosufficienza.
Leonardo lo si conosce e lo si conosceva ragazzi, Leonardo Nascimento De Araujo è questo, non accetta compromessi, non deroga, non si piega e non cambia, non cambierà mai. Ha dato il suo contributo, grazie mille per tutto è stato bello così. Il Milan non è un lavoro, il Milan è qualcosa che si ha nella carne, che si ha sottopelle. Non è arrivare belli freschi la mattina alle 10:30 e andarsene alle 13:50 come un direttore di banca qualunque. Il Milan è qualcosa di serio, di vero, di forte.
AIVAN Gazidis lo sa e lo sta scoprendo ora anche e soprattutto grazie a Paolo Maldini che invece lavora da mattino a sera, festivi e non come un ragazzo di bottega alle prime armi.
Chi pensa ci sia indecisione sbaglia di grosso, Zvonimir Boban arriverà perché di Paolo Maldini ci si può fidare e perché Zvonimir Boban vuole riprendere per mano quel Milan esattamente come prese per mano George Oppong Weah quel giorno a Torino sotto la nostra curva. Arriverà anche e soprattutto Marco Giampaolo da Giulianova. Il nativo di Bellinzona porterà il suo calcio guardioleggiante a San Siro signore e signori, lo farà se gli daremo tempo e fiducia, se lo tratteremo come una gemma preziosa quale è, se non gli faremo perdere quel colore e quella lucentezza che il suo volto gioviale e positivo fa trasparire sempre.
Siamo in buone mani ragazzi, dentro il nostro stadio, sotto il nostro cielo, ci sarà ancora l’Ac Milan sette volte campione d’Europa. Cambiano le PRO-PRIE-TA’, cambiano i presidenti e cambiano gli allenatori, ci sono solo due cose che non sono cambiate, non cambiano e non cambieranno mai: i nostri colori e chi il Milan ve lo racconta e ve lo racconterà. IO.

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