Davide & Golia

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Chi ha la bontà di leggermi sa che ho la passione per le vecchie favole. Oggi, scartabellando in mezzo ai libri alla ricerca di qualcosa d’interessante, ne trovo una che non ricordavo, nemmeno sapevo di averla. S’intitola così: Davide & Golia. Che sia il famoso passo della bibbia?  Preso dalla curiosità comincio a leggere…

La vicenda inizia con il protagonista, il nostro Davidino, con i coglioni che frullano a nastro. Di famiglia umile, il piccolino, va a scuola da anni vestito di stracci, con le canoniche pezze al culo. I genitori non gli comprano mai un gioco, un vestito nuovo, una felpa firmata e nella schiscetta si ritrova immancabilmente il pane raffermo del giorno prima con qualche avanzo della cena. Sapete com’è, i bimbi, nella loro innocenza, sono crudeli e vuoi perché è poverello, vuoi perché e gracile e minuto è oggetto di scherno da parte di tutti i compagni. Il ragazzino ne avrebbe piene le scatole di essere considerato l’ultimo coglione della classe, se non dell’intera scuola, ed un giorno, all’ennesimo lazzo, reagisce malamente. Il compagno non è dei più tosti ma il nostro, preso dalla rabbia, gli rifila quattro pappine e lo manda a casa col naso sanguinante.  La storia inizia così…

“ma allora proprio l’ultimo pirla non sono”, pensa Davidino, “sarò anche poverello e gracilino, ma se mi fanno girare il prepuzio e mi scatta l’ignoranza so farmi rispettare anch’io”. In quel momento realizza e decide che non si farà più mettere i piedi in testa da nessuno senza combattere.

La cosa però, di per sè, pare non fare notizia. Il compagno randellato non era certo tra i forzuti della banda e Davidino continua a non essere considerato. Lui però ha preso coscienza… Passa un giorno, ne passa un altro, lo scontro successivo arriva e Davide ne esce un’altra volta vincitore, tra lo stupore di tutti, nonostante lo scetticismo generale. L’avversario stavolta era più impegnativo ma pure a quello ha rifilato due leccamuffi e l’ha rispedito a casa piangente. E così via, la storia si ripete ed il piccolino, ora un pochino più considerato, ne ciondola uno via l’altro fino a quando si trova al cospetto dello smargiasso della scuola, tale Golia. Costui, che chiamano il gigante, oltre ad essere grande e grosso è pure figlio dei notabili della città, una famiglia di allevatori di ovini con possedimenti in tutta la regione ed immanicata in tutte le mafie e mafiette della zona, ricchissima e paraculata anche se, fuori dai confini cittadini, ha preso randellate nei denti ogni volta che ha provato ad infilarsi in affari più grandi di Lei. Consapevole che preside, professori, e bidelli non farebbero mai uno sgarbo alla potente famiglia e del fisico preponderante, Golia ha imperversato per anni nella scuola randellando a piacimento senza conseguenze. Quando in difficoltà non ha esitato a giocare sporco utilizzando fruste e bastoni contro avversari a mani nude. E, d’altra parte, chi gli si metterebbe contro? Certo dell’ennesima impunità si fa avanti contro Davidino ed un paio di centre le piazza. Convinto di averla spuntata per l’ennesima volta ed un pò tronfietto si limita a dileggiarlo ma, questa volta, ha sbagliato i conti. Davidino, pur con i segni addosso, gli si scaglia contro e lo colpisce ripetutamente. Il bidello li divide ma i lividi sul faccione di Golia testimoniano che questa volta le ha prese di santa ragione. Davide torna a casa finalmente raggiante e da quel giorno inizia a metterli in riga tutti uno dopo l’altro e finisce l’anno scolastico con un certo rispetto.

Dopo le ferie si torna a scuola e Davide crede di essersi finalmente conquistato un po di credibilità ma non aveva fatto i conti con le dicerie che circolano tra banchi e corridoi. “Ma che volete che sia, non è nessuno, un pezzente a cui è andata bene qualche volta” dice uno, “tutta fortuna”. “Solo perché Golia quel giorno non stava bene”, replica un altro. “no, ma che dite, li hanno divisi i bidelli” chiosa un terzo. “Gli è andata bene che non c’era nessuno a guardare se no si cacava sotto e le prendeva di santa ragione…” dichiara sicuro quello dell’ultimo banco, “e poi, diciamocela tutta, non lo considerava nessuno e li ha presi di sorpresa, ma vedrete che adesso tornerà ad essere il povero sfigato di prima…”

Insomma, pare che nessuno ancora consideri Davidino, ma lui stavolta è determinato a farsi valere. Inizia da subito menandosi con qualche outsider venuto da fuori. Qualche bottarella la prende ma ne esce per l’ennesima volta vincitore con la testa alta. A scuola, nel frattempo, tutti vogliono sfidare Davide convinti che, prima o poi, ne prenderà una barca e tornerà ad essere lo sfigatello di sempre. Ormai li ha tutti contro anche perché, avendo scalato le posizioni, da un pò troppo fastidio. Eppure, com’e come non è, imperterrito li affronta uno dopo l’altro. Ne saccagna parecchi e, solo in qualche caso, più per sfiga che per altro, i match finiscono in pari. Pure il capoclasse ci ha provato. Il tipo, figlio del Gonde della città, un altro che crede di essere intoccabile, ha dovuto piegare la testa ed incassare la sconfitta. “ha barato, l’hanno aiutato!”, grida in classe, “cazzo i miei non mi comprano più niente, come potevo fare contro questo qua… Se mi compravano il gatto a nove code, due kalashnikov e la bomba termonucleare che gli avevo chiesto gli facevo vedere io. ma come posso combattere senza queste due cosette…”. Se vabbè… le hai prese e te le tieni…

Il giorno fatidico arriva e Davidino sa che dovrà di nuovo misurarsi con Golia. Va a casa un po preoccupato. Tutte queste risse lo hanno indebolito, è un po stanco, pieno di acciacchi, lividi, e bende. Non è certo al suo meglio e persino la fionda, che ha usato a profusione, ha i lacci sfibrati. Un po preoccupato prova a mettere rimedio. “mamma” esordisce quando arriva a casa, “mi compreresti la fionda nuova,’ in fondo non mi comprate mai niente ed una fionda costa poco, la mia ha i lacci sfilacciati ed ormai non serve quasi più a niente”. “fionda?”replica la signora inviperita…” Lo sai che non abbiamo i soldi per giochi ed amenità. Quei pochi li stiamo mettendo via per il nuovo fienile”. Nel frattempo, il babbo appisolato sul divano percepisce qualcosa… “Fienile? Qualcuno ha detto FIE-NI-LEEEEE? Si e sarà il fienile più bello del mondo. Magari piccolino, ma sempre il più bello”, e si riaddormenta… RONFFFF…

“Ma Pà, ma che c’entra il fienile. mi serve solo una fionda, in fondo sono pochi soldini, qualche spicciolo. E poi basta con sto cazzo di fienile. Sembra che conti solo quello mentre io vado a scuola con le pezze al culo e mi prendono tutti in giro. Non mi comprate mai nulla accidenti… e poi, non è nemmeno tutto nostro. Lo devi fare insieme con i genitori di quell’odioso del capoclasse di merda…”. “Basta così”, risponde mamma “lo sai come stanno le cose. Non rompere e piantala con questi capricci. Lo sai che senza il fienile nuovo rimarremo dei poveretti per sempre e quindi anche un soldino è importante. Dopo, quando avremo costruito quella meraviglia, se potremo, ti comprerò la fionda nuova, i vestiti e tutto il resto”.

Cazzo, se aspetto il fienile faccio in tempo a morire, ma quel merdoso di Golia mi aspetta domani nel cortile della scuola. Adesso mi serviva la fionda nuova, non nel prossimo secolo”. Rassegnato se ne va a dormire. Sa che sarà dura ma ormai è abituato. Non cercherà scuse, non se la darà a gambe. Si farà trovare al cospetto del gigante e combatterà come sempre. Fionda o non fionda, acciacchi, bende e lividi. Non arretrerà e poi vada come vada…
il momento arriva e le cose non si mettono bene. Prende un pugno e lo sente ma reagisce. Tira fuori la fionda e scaglia un sasso che colpisce il Golia in pena fronte. Ma non è cosa. Un po la fionda è rovinata e pure il sasso era difettoso. Era di tufo e, pur lasciando il segno, si sfalda sul faccione di Golia che pur tramortito si riprende. Comincia ad estrarre bastoni e fruste (tutta robetta che i genitori gli comprano a profusione) mentre nelle tasche di Davide non è rimasto più niente se non le pezze. Stavolta deve incassare la sconfitta ma non scappa, combatte fino all’ultimo e ne esce comunque con onore. Prima o poi doveva capitare di perdere e non per questo si sente sconfitto.

La voce gira in un attimo. “Golia ha vinto, è il più forte!”, “Golia ha saccagnato Davide” e via così. I bambini pensano che la favola è finita e che adesso tutti potranno ricominciare a menare Davidino che non saprà reagire e che il suo è stato, come avevano pronosticato in molti, un fuoco di paglia.  Si sa, le voci che girano si ingigantiscono e pure il Nerd della classe di Davide pensa che è arrivato il suo momento. A mo di scherno Lo chiamano il professore, se la tira come se sapesse tutto lui. Il citrullo pensa che è il momento giusto per affrontare Davide visto che è tutto pesto, dolorante e con la fionda pezzi, dargliene una manica ed almeno per un giorno fare la parte del duro… Becca Davide in un corridoio e lo provoca per avere almeno una scusa. Questo, imperterrito, non ci pensa né uno né due e gli rifila un paio di schiaffoni. Non contento lo ritrova dopo poco e glie ne dà giù un altro po’… Qui finisce la storia, mannaggia, perché mancano le ultime pagine. Come finirà? Qualcuno ne sa qualcosa? Io non ne ho idea, ma sarei pronto a scommettere che Davidino ormai è cresciuto e si farà comunque rispettare. Vada come vada…

A Mà… almeno la fionda nuova però potresti pure comprargliela. E possibilmente non di quarta mano… 

FORZA MILAN

Axel

Puoi cambiare tutto nella vita. La fidanzata, la moglie, l'amante, la casa, il lavoro, la macchina, la moto e qualsiasi altra cosa che ti viene in mente. Solo una cosa non potrai mai cambiare. La passione per questi due colori. "il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari". Grazie mamma che mi hai fatto milanista, il resto sono dettagli.