Sghiacciarsi

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Giornata di caos arbitrali, e non è una novità purtroppo. Il torneo si sta delineando, anche quest’anno rivedremo gli spettacoli visti in precedenza?
Il Milan ha giocato bene contro la Samp, fin dall’inizio imponendosi e potendo anche dilagare. Tuttavia è parso fin da subito che oltre al palleggio doriano avremmo dovuto stare attenti anche alla direzione arbitrale, assai intermittente nel giudizio e poco coerente. Alla fine ne è venuto fuori un pasticcione classico: il Milan ha dovuto faticare molto più del previsto per uscirne vittorioso, la Samp ha usufruito degli episodi più controversi ma ha addirittura potuto lamentarsi; la partita è diventata tesa e molto più complicata del previsto, a pagare il conto però sempre noi con Leao fuori dai giochi per il very-big match contro il Napoli.
Confusione, tensione e in mezzo a questa una bella ‘sorpresa’. Strane scelte che ti privano di giocatori, e/o ti costringono a giocare in modo diverso. Film già visti, sia negli anni scorsi che in quelli di molto precedenti: anche basta, grazie.
Abbiamo comunque dimostrato di essere cresciuti, gestendo la tensione di un pubblico caldo e aggressivo, di un gol annullato in maniera fin troppo scientifica, di un pareggio subito subito dopo l’inferiorità numerica. La vittoria più importante del campionato, finora, da un certo punto di vista.

Sembra che ci siamo sghiacciati rispetto alla prime uscite, probabilmente oltre a non avere molto tempo per concludere gli esperimenti tattici sentivamo anche il derby. Fa specie che su una stagione di 50 partite, una possa pesare così tanto eppure è così. Manchiamo ancora di molti dettagli per dirci ‘tranquilli’, e anche contro il Napoli nonostante a pari punti e nonostante il titolo conseguito, non partiremo favoriti ma dovremo guadagnarci la vittoria nel solito modo: correndo di più, mettendo maggiore intensità, rispondendo col coraggio ad una organizzazione di gioco più classica e, probabilmente, sicura. Pur con le assenze di Leao e (gulp) di Origi e Rebic, Pioli avrà maggiori possibilità di scelta rispetto allo scorso anno, e questo la dice lunga. Non pare che ci siamo ancora avventurati in territori “ignoti” dal punto di vista tattico, ma qualcosina di diverso si inizia a vedere. Fa anche piacere trovarsi sulla stessa lunghezza d’onda del mister, che ha recentemente fatto notare i due aspetti che maggiormente mi indispongono, da sempre, del suo Milan: l’incapacità di gestire abbassando il ritmo, e la confusione con cui attacchiamo in alcuni spezzoni di gara (quasi mancassero 2 minuti dalla fine della finale del Mondiale, e stessimo perdendo 0-1). Segno che c’è la volontà di iniziare a lavorarci sopra.

Il match di Champions di stasera è capitale per il passaggio del turno, bisogna scrivere “3” nella casella punti e andare avanti. Il Milan di Salisburgo può non essere piaciuto, ma credo fosse il giusto compromesso fra la necessità di fare punti per il gironcino e l’obbligo di essere vicini al 100% in campionato. Perchè è inutile illudersi molto: la Seconda Stella è l’obiettivo, la Champions il plus necessario a sentirsi più grandi e più forti. Difficile dare veramente ordine a queste priorità, e stabilire come, ma non neghiamo l’evidenza e soprattutto non facciamo finta d’essere ciò che non siamo. Quindi, 1-1 a Salisburgo: very good. Più difficile sarà questa sera, dove abbiamo quasi un obbligo e quindi l’aspettativa non potrà essere tradita.

Se c’è un momento adatto per De Katelaere per salire in cattedra, per sghiacciarsi anche lui, è questo. C’è chi si aspetta una prima stagione tipo quella di Tonali e chi inizia a manifestare dubbi leciti, siamo comunque tutti abbastanza ‘freddini’ sul suo impatto. Intendiamoci, piuttosto che avere come unica risorsa di gioco il Brahim Diaz degli ultimi 12 mesi va bene anche questa versione minimale di trequartista moderno. Almeno due contrasti li regge, dribbling difficile che lo sbagli. Però, insomma, si vorrebbe vedere qualcosa di più.
Al momento Charles entra in campo visibilmente con troppi pensieri, scuretto in volto quasi. E’ sempre dentro l’impianto tattico del Milan, ma quasi mai completamente dentro il match. Ha la capacità di stupire e spiazzare che forse in rosa solo Leao ha, ma la applica ai compitini. Insomma sta cercando di conquistare il mister ma tralasciando un po’ di ‘corte’ al pubblico che appunto si sta raffreddando. L’aspetto più da “meh” è relativo alla finalizzazione: 3 tiri in 6 partite sono sintomo di timidezza, di sguardo ancora un po’ basso. Si, ha segnato contro la Samp; ma in che modo? Tecnicamente à la Pippo Inzaghi ma del tutto casualmente.
Io non credo potremo accontentarci e nemmeno attendere una crescita “lenta” del fantasista belga, non nel senso di vederlo maturare piano piano. Non c’è tempo: già dal match col Napoli non potrà più rifiutare l’obbligo di incidere. Dovrà prendersi più responsabilità e rischi, e io credo lo farà. Sinceramente dopo i molti dubbi sulla lunghezza della trattativa sono soddisfatto del suo acquisto perché ha caratteristiche uniche: un mix fisico e tecnico “anni novanta”, diligente ma capace d’improvvisare, e qualche lampo WOW.
Può bastare una partita e lo sappiamo. Senza Leao non dovrà nemmeno sforzarsi a entrare nei titoli di testa contro il Napoli: è già lì. Vai Charles, è il tuo momento.

Larry

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22/11/1997, primo blu. Un ragazzino guarda per la prima volta l’erba verde di San Siro da vicino.Il padre gli passa un grosso rettangolo di plastica rosso. “Tienilo in alto, e copri bene la testa. Che fra un po’ piove”. Lapilli dal piano di sopra, quello dei Leoni. Fumo denso, striscioni grandi come case e l’urlo rabbioso: MILAN MILAN…Quel ragazzino scelse: rossonero per sempre. Vorrei che non fosse cambiato nulla, invece è cambiato quasi tutto. Non posso pretendere che non mi faccia male. O che non ci siano colpevoli. Ma la mia passione, e quella di tanti altri, deve provare a restare sempre viva.