Il buon proposito

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Non ho seguito i Mondiali, ma devo dire che sono stato molto contento che Giroud abbia infranto un importante record e trascinato i suoi in Finale, insieme a Super-Kylian. Torna a casa Olivier e trasforma la tua rabbia in energia necessaria per lanciare il nostro 2023 oltre i traguardi ottenuti nel 2022. Questo il messaggio al nostro numero 9, cannoniere di razza purissima e tassello indispensabile per il Milan.
Il cambio nella finale Mondiale, una scelta di frustrazione del tecnico transalpino, non può non aver lasciato strascichi. E allora confido che il francese ancora una volta nella sua carriera da “Re degli underdogs”, un recordman che però è talmente poco egocentrico che può essere umiliato in finale dal suo mister, sappia con la professionalità e il suo gioco essenziale fatto di sponde, istinti e colpi da Fenomeno dell’area di rigore lasciare nuovamente gli scettici a mascella spalancata. Forza Giroud!

Si pronuncia DI-VOC O-RIGI o DAI-VOC O-RAIGHI?

Anche perché non arrivano buone indicazioni da Ante Rebic, ormai disperso nel boschetto della fantasia, intermittente più di un lampeggiante dei lavori in corso; né tantomeno da Origi sul quale lo staff ha lavorato specificatamente per puntare al recupero dopo la sosta. Le esequie si terranno venerdì.
Ecco, su Divock bisogna dire che se ci sembra che abbia giocato poco e niente…in realtà dobbiamo sapere che per i suoi standard siamo ben oltre il riferimento degli ultimi due anni; in mezza stagione il belga ha infatti assommato poco meno dei minuti totali trascorsi in campo tutto l’anno scorso e tutto l’anno prima. Sulle medie realizzative, non mi pare strano l’unico gol e assist fornito finora, ed è piuttosto fuoriscala che nella stagione ’21-22 abbia realizzato 6 gol e 4 assist in così poche presenze. Non aspettiamoci quindi miracoli, anche perché se nell’unico (speriamo) momento della stagione in cui può trovare minuti e continuità…è fermo ai box…rimarranno gli scampoli.
Comunque, questo c’è (o almeno ci dovrebbe essere) e questo ci sarà, tocca farlo andar bene.

Mi giudicate pessimo se vi confido che ieri leggendo del rientro di Calabria ho pensato “ah minchia, Calabria”. Nel senso, me l’ero scordato. Ma non perché non mi piaccia, o non lo ritenga forte; figurarsi, mi sono fatto mandare a quel paese da tutto il Night per anni per il mio sostegno a Davidino in anni in cui avreste preferito Leris, Jacopo Sala o Ghiglione. E’ che proprio boh, mi era passato di mente.
E questo mi ha fatto pensare a una cosa: che non sono pancia a terra. Da mesi. L’ho preteso dalla squadra, ma il primo mollo sono io. Perché dopo l’attraversamento del deserto più difficile della mia vita di tifoso (finora, e spero di sempre…), giunto all’oasi di Reggio Emilia in data 22/5/2022, francamente ho staccato.
Penso che anche la squadra un pochino abbia mollato il colpo. Perché io non lo abbia accettato con una certa riluttante serenità rientra nel mio quadro clinico/psichiatrico, però l’ipocrisia no: se fino a ieri mattina mi ero dimenticato che il Capitano del Milan era fuori causa e stava per rientrare…non è che posso sempre pretendere sangue, arena e un Pioli impeccabile stratega. Va beh che loro sono pagati, ma il sentimento è questo. Ci accomuna, probabilmente, un po’ di rilassatezza (meritata).
Ed anche il fatto che a ridosso di Natale, con lo spazio che qui mi è concesso, mi sia messo con l’intento di scrivere “IL PEZZONE SUL 2022” e sia finito a sparare cazzate a ruota libera…la dice abbastanza lunga. Bisogna superare Sassuolo-Milan, e cercare di farcela senza prendere pestate nei denti.
Io non ho vissuto il Milan sacchiano e capelliano, perché ero piccolo; quindi, specie in Italia, il Milan l’ho sempre visto vincere e poi stronzeggiare, anche per diversi anni. Il migliore augurio per il 2023 è quindi questo: NON STRONZEGGIAMO!

Buone Feste, e sempre Forza Milan.

Larry

22/11/1997, primo blu. Un ragazzino guarda per la prima volta l’erba verde di San Siro da vicino.Il padre gli passa un grosso rettangolo di plastica rosso. “Tienilo in alto, e copri bene la testa. Che fra un po’ piove”. Lapilli dal piano di sopra, quello dei Leoni. Fumo denso, striscioni grandi come case e l’urlo rabbioso: MILAN MILAN…Quel ragazzino scelse: rossonero per sempre. Vorrei che non fosse cambiato nulla, invece è cambiato quasi tutto. Non posso pretendere che non mi faccia male. O che non ci siano colpevoli. Ma la mia passione, e quella di tanti altri, deve provare a restare sempre viva.