Milan-Bologna presentazione

4616

A bocca asciutta. Quanti calcoli, per due settimane. Già ci stavamo facendo la bocca buona, ammettiamolo. Lo faccio io per primo: ero convinto (non dico sicuro, ma quasi) che questo turno ci sarebbe stato favorevole. Forse favorevolissimo. Con Atalanta-Napoli e Juventus-Inter sicuramente una o entrambe le nostre contendenti avrebbero perso preziosi punti per la lotta allo Scudetto. Magari un pareggino a testa, o addirittura due sconfitte… e magari tac, con i tre punti del Milan ecco serviti i +6 e +9. E invece azzurri e nerazzurri hanno piazzato due vittorie in trasferta pesanti, pesantissime. Perché in questo periodo dell’anno i big match valgono se non doppio quasi, ed è ora il Milan che deve giocare con la schiacciante pressione di avere di fatto un solo risultato obbligato stasera. Ed è ora di fatto il Milan, con ancora le trasferte con Lazio e Sassuolo e i match casalinghi contro Atalanta e Fiorentina, ad avere il cammino meno agevole. D’altronde è anche giusto così: nessuno poteva aspettarsi che il resto del campionato fosse una passeggiata di salute, e anzi, ora avremo la necessità di giocare con la concentrazione a mille, consci di non poter fare passi falsi.

Il Milan delle ultime uscite non è parso brillantissimo, ma comunque efficace. Difesa sul pezzo e attacco prolifico quanto basta per portare a casa punti fondamentali. Continuare su questa strada è d’obbligo, magari con qualche guizzo in più dalla panchina. Non mi stancherò mai di dirlo: chi deciderà (nel bene o nel male) il nostro finale di stagione saranno i Diaz, i Rebic, i Saelemaekers, giocatori che hanno finora deluso (per varie ragioni), ma che hanno nelle corde i colpi giusti per cambiare le partite. Poi, dovranno reggere anche i Kalulu e Tomori, che bene hanno fatto finora e da cui ancora tanto ci aspettiamo. Infine, il pelo sullo stomaco degli Ibrahimovic e Giroud, esperienza al servizio dei compagni.

Nel Bologna l’assenza più pesante è senza dubbio quella di Sinisa Mihajlovic, purtroppo alle prese ancora con il male che qualche anno fa ha bussato alla sua porta e a cui mandiamo il più caloroso e sentito abbraccio. A livello di 11 iniziale out De Silvestri, Kingsley e Dominguez. Per il resto confermata la solita formazione, che ha in Arnautovic la punta di diamante, in Soriano un pericoloso elemento di disturbo, in Orsolini una freccia pungente e in Barrow un’alternativa mortifera davanti. Finora i felsinei hanno reso molto al di sotto delle loro possibilità, ma attenzione, sono una squadra di buonissimo livello che potrebbe farci male, eccome. Probabile formazione (3421); Skorupski; Soumaoro, Medel, Theate; Hickey, Schouten, Svanberg, Dijks; Orsolini, Soriano; Arnautovic.

Per Pioli ancora l’11 che al momento dà più garanzie, con maggiore solidità, ma meno fantasia. Giroud preferito a Ibra davanti, Kessié e Messias a Diaz e Saelemaekers. Sarà fondamentale proprio il ruolo dell’ivoriano, che dovrà essere bravo a tenere corta la squadra accorciando in fase difensiva dando una mano ai mediani e contemporaneamente sostenendo il bomber francese in quella offensiva. Probabile formazione (4231): Maignan; Calabria, Kalulu, Tomori, Theo; Tonali, Bennacer; Messias, Kessié, Leao; Giroud.

Vincere. Vinciamo, ragazzi, vinciamo per avere una partita in meno davanti a noi. Vinciamo per tenere a distanza gli avversari, per rispondere ai loro 3 punti a testa, vinciamo per crescere e per guardare avanti con più fiducia. Vinciamo da squadra. Vinciamo e basta. Forza Milan!

Fab

Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.