Pagelle Milan Bari 2-0 Coppa Italia

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Il Milan regola senza troppa fatica con un gol per tempo un Bari appena volenteroso e avanza ai sedicesimi di Coppa Italia.

Partirei dall’atmosfera di San Siro, semplicemente surreale, con cinquemila tifosi baresi venuti a fare il loro mestiere e sessantacinquemila spettatori rossoneri intenti a fare le comparse: non so se questa sera ci fosse qualche agevolazione particolare per favorire l’accesso a sostenitori muti, ma se il buongiorno si vede dal mattino credo che quest’anno per il Milan giocare in casa o fuori farà ben poca differenza.

Provando a parlare di calcio giocato, è veramente troppo presto per formulare giudizi di senso compiuto, il work in progress nella costruzione di un’identità di squadra è talmente evidente che sarebbe ingeneroso sputare sentenze a metà agosto.

Le prime impressioni sono quelle di una linea difensiva davvero troppo rozza con il pallone tra i piedi per essere vera, in assenza di un acquisto last minute di qualità nel reparto (chimera) sarà indispensabile che il play designato di turno (Ricci? Modric? Jashari?) si abbassi con costanza per provare a dare un senso alla prima impostazione (e quanto meno quest’anno il play c’è, l’anno scorso non c’era nemmeno quello).

La sensazione è che Allegri stia provando a costruire una squadra più raccolta ed equilibrata, con baricentro basso e densità centrale, pronta a scatenare la corsa dei quinti (buono l’impatto di Saelemaekers, rivedibile quello di Estupinan, una volta scontata la pena credo che il quinto titolare a sinistra sarà Jimenez) e ad affidarsi all’estro là davanti degli unici due fuoriclasse rimasti in rosa, Pulisic e Leao (che il Signore ce li conservi in salute).

Non me ne voglia il terzo, quel Luka Modric che avrei voluto vedere con la nostra maglia tre lustri fa, che anche a quarant’anni rimane una gioia per gli occhi per come tocca il pallone e per come si muove in campo, ma dal quale sarebbe illogico pretendere più di quanto possa realisticamente dare.

Come vedete, sto sforzandomi di parlare di calcio, esercizio sempre più difficile nel piattume emozionale che questa società di strozzini sta forgiando anno dopo anno, vorrei però che nel limite del possibile provaste a farlo anche voi: i motivi per vedere abbastanza nero ci sono tutti, ma declinare nel E’tuttaunamerdaNight finirebbe per rendere questo blog davvero illeggibile.

Maignan: 6.5 Praticamente inoperoso per novanta minuti, ma il riflesso sul tiro all’incrocio di Sibilli è da fuoriclasse

Tomori: 6 Impacciato con il pallone tra i piedi, mezzo punto in più per il cross pregevole che mette Leao davanti alla porta

Gabbia: 6- Tranquillo e ordinato in chiusura, praticamente nullo nella prima impostazione (e lui sarebbe tra i tre quello con i piedi più educati)

Pavlovic: 5.5 Troppo rozzo per fare il centrale titolare, generoso irruento ed aggressivo ma quella cosa rotonda che rotola sembra proprio incapace di ammaestrarla

Saelemaekers: 7 Non prende la palma del migliore per una certa imprecisione in fase conclusiva ma per il resto chapeau, un motorino instancabile su tutta la fascia capace di fare le due fasi con eguale efficacia (Okafor SV)

Estupinan: 5+ Un paio di incertezze difensive e di errori in fase di impostazione, discreto in fase di spinta ma cerchiamo di uscire subito dall’equivoco: Theo non l’ha venduto lui, e lui non si è comprato da solo, non è giusto farlo diventare il capro espiatorio di scelte scellerate altrui (e in tutti i casi, sarà solo una buona riserva)

Loftus-Cheek: 6.5 Se starà bene fisicamente, credo che per l’idea di calcio di Allegri finirà per giocare spesso e volentieri, classico box to box potente che ad Acciughina piace un sacco (Jashari: SV Diamogli il tempo di inserirsi con calma)

Ricci: 6 Se si toglie da dosso quel senso di timidezza che al momento sembra limitarlo al compitino può diventare un giocatore utile alla nostra mediana, senso della posizione e pulizia di tocco non gli mancano (Modric: 6+ Vediamo quale sarà la sua autonomia a regime, in ogni caso sarà un piacere per gli occhi)

Fofana: 6.5 Te lo aspetti a far legna e te lo trovi invece a cercare gloria ed inserimenti là davanti, l’impressione è che la nostra mediana sia ancora alla ricerca dei giusti equilibri e della corretta divisione dei compiti tra lui e RLC (ma se conosco bene Allegri, li vedremo spesso assieme)

Leao: 7 Pronti via e gol da centravanti vero, costretto a fermarsi subito dopo per un risentimento al polpaccio, speriamo bene (Gimenez: 6- Entra a freddo e fatica a trovare la giusta posizione, anche se ha il merito di fornire a Pulisic l’assist per il raddoppio)

Pulisic: 7+ (il migliore) Un pò largo a sinistra, un pò sotto punta sulla trequarti, un pò finalizzatore, insomma uomo ovunque del reparto offensivo che fa sentire sempre e comunque il suo peso di giocatore serio e continuo (Musah: SV)

 

Max

 

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Il mio primo nitido ricordo del Milan risale all'8 aprile 1973, compleanno della buonanima di mio papà: sono sulle sue spalle a Marassi, e' il Milan allenato dal Paron e da Cesare Maldini, vinciamo 4-1 e lui mi indica la 10 di Gianni Rivera... Da allora tutta una vita accanto ai nostri colori, vivendo con la stessa passione gioie e delusioni, cadute e rinascite, disfatte e grandi trionfi, fino alla foto a fianco...ecco, il mio Milan è finito lì, dopo è iniziata l'era del Giannino....ma adesso, forse, si ricomincia.