Waterloo

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Una stagione fallimentare. Non voglio usare giri di parole, non ne vedo l’utilità, per descrivere in maniera schietta ciò che rappresenta quest’annata e chi l’ha messa in piedi perché i fatti dicono che dopo il meritatissimo scudetto siamo a 18 punti dalla prima in classifica, usciti al primo turno di coppa italia, presi a schiaffoni in supercoppa, con il mese di gennaio peggiore della storia occupando il quarto posto in classifica a pari merito, nemmeno in solitaria. Cos’è questa roba? Liquame.

Non ci sono le tonalità di grigio, questo è nero profondo, un disastro senza fine culminato sabato sera con la sconfitta contro una squadra incapace di vincere in casa in campionato da ben due mesi, facendo risultare decisivo un giocatore inconcludente come ikoné (grazie Tomori) e facendo addirittura segnare Jovic, uno a cui negli highlights degli ultimi due anni avran dovuto aggiungere pure le grigliate di cevapcici per arrivare a 30 secondi.
Qui però boh tutto tace, sembra quasi sia una cosa normale per i giornalisti (un po’ come sull’altra sponda del naviglio), sia mai incominciare a puntare qualche dito perché in fondo siamo solo a marzo è ancora troppo presto, dopotutto siamo solo usciti da quasi ogni competizione e si potranno giudicare gli accadimenti solo quando saranno macerie comparse “improvvisamente” perché guai far domande ora, no no va tutto bene.
Un po’ come la storia propinataci dai giornali che con Ibra cambia la musica negli allenamenti: a me sta musica ha fracassato i co*****i. Han passato la settimana post vittoria con l’Atalanta a dirci che era cambiata l’aria: dominati dalla viola. Si vede che era aria da petrolchimico. Io capisco che alla società faccia comodo agitare Ibra come vessillo per sviare dal resto, ma il resto rimane e se anche ti giri è sempre lì e dovrai farci i conti. Troppo comodo tirar fuori Ibra a piacimento a seconda dei risultati, troppo troppo comodo.

I conti iniziano analizzando il periodo e non nascondo che dopo le prove balbettanti ma vincenti con Torino e Monza quella con i bergamaschi mi aveva fatto rivedere un po’ di vecchio Milan ma mi ero illuso. Sì illuso perché sarebbe bastato vedere il cammino recente dei bergamaschi con una sola vittoria nelle ultime 6 con ben 4 sconfitte. L’unico pareggio è quello di sabato contro una squadra che non vince da più di un mese. Mi sono illuso ecco la verità.
I conti poi proseguono con chi ha allestito questa squadra perché ha peccato di presunzione pensando fossimo molto più forti delle altre dimenticando o sottovalutando il rafforzamento delle avversarie. Aggiungiamoci che l’anno scorso c’era qualcosa che quest’anno non possiamo per forza di cosa avere cioè lo spirito di chi vuol fare il risultato di una carriera, uno spirito che poteva essere sostituito solo dalla consapevolezza nei proprio mezzi (smarrita definitivamente nel pareggio della Roma) e da acquisti di giocatori vincenti che non sono arrivati.

Allora apriamolo il capitolo acquisti, una roba senza senso in cui bisognerebbe capire se dg e ds si parlano con l’allenatore. La prima cosa a cui ho pensato dopo lo scudetto è la necessità di mutare il proprio modulo “base” nel 433 vista anche la partenza di kessiè. Non servivano cose fantascientifiche ma normali perché Kessié non è modric, casemiro o chi volete volete voi e a questo centrocampista andava poi aggiunto un’ala destra e una punta di livello facendo scomparire sto feticcio del trequartista. La verità è che a centrocampo sei stato arrogante specie nel momento in cui adli lo usi come soprammobile coi riccioli perché fa simpatia. Cosa diamine lo hai comprato a fare per stare un anno seduto; non parlo di Asterix Vranckx perché già si è capito che con tutta probabilità avrà un riscatto obbligatorio condizionato dalle presenze.
A questa presunzione sul nostro centrocampo si è aggiunta la waterloo dirigenziale Origi-De Ketelaere, da una parte un giocatore fatto e finito (forse in tutti i sensi) e dall’altra un giovane talento capaci di arrivare alle porte della primavera senza aver combinato nulla quando dovevano rappresentare il fiore all’occhiello di una campagna acquisti già di per sé non eccelsa. Non mi interessa chi li abbia voluti sia Maldini, Massara, Moncada, Pioli o il fantasma formaggino perché ciò che conta è il risultato ed è scadente. Sono scarsi? Non si integrano? Il mister li impiega poco e male? Tutto quello che volete ma se dopo 6 mesi siamo a questo punto il fallimento nei risultati è conseguenza del fallimento tecnico o di chi li ha presi o di chi dovrebbe valorizzarli se non entrambi.

I conti a questo punto coinvolgono chi dovrebbe valorizzarli partendo dal caso ultimo, emblema del suo stato di confusione: bakayoko. Il fashion designer di cappelli all’uncinetto dopo essere stato usato come sagoma negli allenamenti negli ultimi due anni di Milanello e dopo essere stato in procinto di passare alla Cremonese (ripetete con me: Cre-mo-ne-se) fino all’ultimo giorno del mercato invernale, improvvisamente è entrato nelle rotazioni. Perché dico io, quale diamine di logica potrà mai avere schierare un corpo estraneo che con tutta probabilità tra tre mesi firmerà per una squadra turca? Inconcepibile per me.
Altrettanto inconcepibile è la deriva del nostro modo di fare calcio. Il Milan di Pioli che ricordo non era questa cosa in cui i difensori rincorrerebbero l’avversario fino al cesso se necessario facendo un tackle sul rotolo di carta igienica, in cui i centrocampisti sono delle specie di pallina da flipper e lo schema offensivo più intelligente è un pallone sparacchiato in avanti per la spizzata di giroud o palla a Leao pregando non tiri un mozzarella a simil giro. Cosa diamine è questa roba, per quale diamine di motivo non siamo più in grado di difendere come reparto ma dobbiamo per forza difendere con pressione a uomo anche quando non necessaria. Non ha senso, come non ha senso non avere soluzioni offensive manovrate frutto di schemi ben precisi perché oramai rappresentano davvero un’eccezione, una tale rarità da dover trattenere le lacrime per la commozione se no chi lo spiega a mia figlia.
Il mister paga probabilmente anche lo scotto del doversi confermare dopo una vittoria, ma qui andiamo ben oltre il lecito visti i risultati elencati a inizio post e in dirigenza nessuno ha voluto prendere decisioni quasi al motto di “tutti uniti” senza cambiare una virgola, solo che sembra essere più un’unione per reciproca convenienza che altro.

Sui singoli nemmeno mi voglio esporre, non sono pochi quelli del gruppo scudetto che stanno facendo ridere e dovrebbero cospargersi il capo di cenere per le prove abominevoli inanellate in questa stagione perché un minimo di amor proprio ci vorrebbe senza che sia la società o il mister a fartelo capire. Da questa waterloo non mi attendo molto, il massimo è centrare il piazzamento champions per il rotto della cuffia e indipendentemente da ciò occorrerà cambiare molte cose. Adesso testa alla sfida col tottenham perché una vittoria contro la perfida albione è sempre una soddisfazione vista l’attuale premier league e può portare un minimo di sereno e morale. Forza ragazzi.

Seal

Ricordo Baresi entrare in scivolata e poi l'ovazione del pubblico, da quel momento ho capito che fare il difensore era la cosa più bella del mondo. Ancora mi esalto quando vedo il mio idolo Alessandro Nesta incenerire Ferrara sulla linea di porta mentre credeva di essere a un passo dalla gloria. Se la parola arte fosse compresa appieno le scivolate del n.13 sarebbero ammirate in loop al MoMA di New York.