Mar Morto e dintorni

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Ma che buone le lasagne!

Ma che Domenica fantastica! La vita è bella. Meraviglioso pranzo con squisite lasagne alla bolognese. Dopocena con ammazzacaffè al sapor di ambrosia. E vai! Ma cos’hai fatto, Theo? Ben tornato, Magic! Difesa imperforabile. Nemmeno un’occasione ha concesso. Sono rinata. Dopo il derby ero più morta del Mar Morto. Pensavo: “ Prestazione orrenda. Non stiamo in piedi. Abbiamo un allenatore la cui semplice vista mi risulta fastidiosa. Siamo a meno 5 e tra poche partite saremo a meno 10. Se incrocio qualcuno che mi parla di carri, lo sbrano.” Insomma, uno stato d’animo da depressa andante, trafitto, però, da squarci di rabbia furibonda. Ho cercato di consolarmi, pensando allo splendido scudetto che fa orgogliosamente capolino sulla nostra maglia. Niente da fare. Gravi distonie nella percezione del tempo me lo facevano sembrare lontano. Lontanissimo. Mi pareva risalire al tempo in cui il Mar Morto era ancora vivo. E urlavo. Urlavo tanto. Staff atletico e medico di infima categoria. Allenatore del Carso. Gerry Jongho Cardinale. Predicevo tante e tali disgrazie che Cassandra, a confronto, era un’ottimista. Be’, meno male che non sono una profetessa attendibile. Manco di equilibrio? Che c’entro io? Il problema è che la nostra parvenza di allenatore non dà equilibrio alla squadra! I ragazzi non stanno in piedi, cappero che preparazione atletica, e lui, che della preparazione è responsabile, li manda allo sbaraglio con sciagurate scelte tattiche. Fenomeno!

Malick magique!

Insomma, dal vulcano in ebollizione della mia anima è eruttato di tutto in quel Gennaio orribile e in quell’inizio di Febbraio con la seconda umiliazione nel derby. Qui lo stratega aveva capito che bisognava coprirsi di più, ma l’ha fatto in modo sbagliato, mortificante. Presagi funesti. Delusione frustrante. Ira a gogo. Poi….. Pian piano ci siamo assestati. Abbiamo scoperto Thiaw, che prima faceva da riserva pure a Gabbia. Non era pronto? Sei tu a non essere pronto, salame! Siamo risaliti a piccoli passi, ricominciando a correre e recuperando un protagonista perduto: il clean sheet. Niente esaltazioni, per carità. Fiorentina e Tottenham incombono minacciosi. Però abbiamo vinto con merito, ritrovando gioco e pressing. Fossimo meno bulimici in zona gol… Ora sono serena. Mi sembra di vivere in un altro mondo. Un mondo più bello. A dire il vero, c’è un signore che rivitalizza il mio umore già qualche giorno prima della partita. Il suo nome? Mike Maignan. Il suo rientro mi elettrizza. Mi manda ai 7 cieli. Anche a 8. Resto in apprensione fino alla fine, eh. Si sa mai…. Non sto più nella pelle dalla voglia di vedere in campo il mio Mike. E Benna? Bah! Grrrrr!!!!!!! Poi…. Quanto ti amo, Bologna! Sììììììì!!!!!!! Ma adesso tocca a noi! Dai, che li raggiungiamo!

Finalmente, Magic mio!

Una parola. Con l’Atalanta sarà dura. Durissima. La formazione, come sempre, non mi piace. Mi tornano in mente le parole di Sacchi, che ha invitato Pioli a non fare il tattico ma lo stratega. Caro Arrigo, ho un’opinione diversa dalla tua. La strategia è la pianificazione degli obiettivi. La tattica è la messa a punto delle azioni da fare per raggiungerli. Dopo aver ingurgitato macedonie amarissime, fatte da 3, 4, 5 pere, la strategia non può essere che quella di evitare di prendere gol. E’ sulla tattica che non sono d’accordo con Pioli. Per me il reparto che dà equilibrio a una squadra è il centrocampo. E io lo avrei irrobustito da tempo immemorabile. Invece sembra che a lui faccia schifo mettere più di due centrocampisti, che devono cantare e portare la croce. Benna, con la sua lieve lesione muscolare, è fuori già da un mese. Da noi funziona sempre così… Temo che il povero, sfinito Sandro, finisca per farsi male. Anche oggi Tonali e Krunic. Nel frattempo i nostri ragazzi, che sono mezze ali, marciscono in panchina. Proprio là dove fino a 2 settimane fa immalinconiva lo splendido Thiaw. Ancora Brahim titolare. La cosa mi intristisce. E c’è anche Messias. Insomma, tutto procede more solito. E io mi inquieto, perché penso che siamo troppo sbilanciati. Certo, ha sdoganato Thiaw, capendo che forse è un tantinello meglio perfino di Gabbia. Geniale! Con Pierre, Malick e Fik dietro siamo robusti. E poi c’è lui! Finalmente! Sììììììììì!!!!!!!! Quanto mi sei mancato, Magic mio! Mi hai mandato in crisi da astinenza.

Forza Charles!

Speriamo, dai. Il mio primo grande, irrefrenabile desiderio di nome Mike si sta realizzando. Qual è il secondo? Quello di veder sbocciare CDK, naturalmente. Sarei disposta a sputare sangue per un suo gol. Qui la faccenda si fa dura. Ma io non dispero, eh! Dipendesse da me, lo farei giocare con continuità dall’inizio al posto di Brahim. Dietro a lui e Leao schiererei tre centrocampisti, per dare equilibrio alla squadra. Ma non dipende da me. E, più nolente che volente, mi devo adattare. Tra uno sbuffo, un’imprecazione, un pensiero malevolo rivolto a Pioli, il mio cuore rossonero è sempre lì a trepidare per il suo Milan. Pistaaaa!!!!!! Atalanta, fatti da parte! Noi dobbiamo agganciare gli Orrendi.

Altro gioiello regalato alla Dea.

Magic è in campo! Che emozione rivederlo. Lo osservo con sguardo adorante. Una tenerezza infinita intrisa di entusiasmo si impadronisce di me. Dai, che ce la facciamo. Poi la partita. La affrontiamo col giusto piglio. Esplodo al gol di Theo. D’accordo, si tratta di autogol di Musso, ma Theo ha cesellato un gioiello inimitabile. Con la Dea si esalta. Controlliamo la gara. L’Atalanta ci fa il solletico. Anzi, neanche quello. Però sbagliamo troppi gol. Ed ecco che divento preda di una sottile paura. Non vorrei che i troppi sprechi venissero puniti dagli dei del calcio. Anche se, con il mio Magic, sono tranquilla. Come i nostri difensori. Quando ha la palla tra i piedi lui, mi sento serena. Con Tata, invece, mi veniva addosso di tutto. Ecco che a un quarto d’ora dalla fine entrano Ibra e CDK. Wow! Zlatan! Ti raccomando il ragazzo. Messias, dopo aver dilapidato da due passi, si infila su un lancio al bacio di Leao. Scavetto su Musso! Goooolllll!!!!!! Sììììììì!!!!!!! E il risultato ci sta pure stretto. Atalanta innocua!

Abbiamo giocato bene! Theo ha rimesso il turbo. Abbiamo ritrovato la gamba. Mar Morto, se noi siamo rinati, c’è speranza anche per te. L’Atalanta non ha mai tirato in porta. Splendidi i tre difensori. Bravi tutti. Mi resta un cruccio biondo. Il Gennaio orrendo ce lo siamo messi alle spalle. Guardiamo avanti. Non faccio la pace con Pioli. Se io già fatico a camminare e devo andare in mezzo alla neve, mi metto ai piedi delle racchette. Distribuendo il mio peso su una superficie maggiore, diminuisco la pressione e affondo di meno. Lui in un momento di grande difficoltà sotto gli scarponi ha messo le lame dei pattini, facendoci sprofondare. E ha mortificato il nostro Mercato. E adesso? Fiorentina per la zona Champions e Tottenham per la qualificazione in Champions. Due impegni difficili che dipingeranno il nostro futuro. Speriamo che il colore sia un bell’azzurro. La squadra pare in ripresa. Anch’io mi sono ripresa da una depressione che mi faceva sembrare il Mar Morto situato su un altopiano. Occhio, che si fa presto a tornare ai tempi cupi. Milan, adelante con juicio. Forza Milan!

Chiara

Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.