Il re è nudo

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Mai ‘na gioia? Ci pensa Pedro a darmene una! Adelante Pedro! Pedro, adelante con juicio. E tu, di giudizio, Pedro, ne hai avuto tanto. Quanto pesava la palla del rigore? Tantissimo. A me tremavano le vene nei polsi. A te no. Caro Manzoni, poche storie. Il mio Pedro è molto più giudizioso del tuo. E così una serata che si profilava, come al solito, tremenda ha preso colore e sapore. E ha dato importanza ai punti che abbiamo inopinatamente sottratto agli Orrendi. Certo, noi abbiamo ovviamente perso a Roma. Ma chi se ne frega? Io ho guardato Parma – Napoli. Prestazione tutt’altro che gagliarda dei partenopei, nonostante i tre legni. Mamma mia, quanto ho sofferto. Le due partite sono finite al centesimo minuto. E io ne sono uscita stravolta. Alla fine mi è sfuggito un urlo liberatorio. Anche se non è finita. Napoli, non fa’ lo stupido con il Cagliari. Sì, sei tutt’altro che brillante. Ma ormai il traguardo è a portata di mano e tu non sei Dorando Pietri. Ridicolo, surreale il silenzio stampa degli Orrendi in segno di protesta contro le ingiustizie arbitrali. Sì, poverini, hanno contro l’AIA e pure la FIGC. Visto com’è stato inflessibile Chinè con il Brescia? E anche con altre squadre. Tranne una, naturalmente. E questa sarebbe giustizia?  Che faccia di bronzo hanno! Occhio, Napoli, che il Cagliari è di Giulini. Non aspettarti un avversario malleabile. Mi sono spiegata?

Ci sei o ci fai, uomo de nada?

La nostra partita con la Roma? Non l’ho vista. Non me ne importava nulla. Era più importante quella con il Bologna. Ed è andata come temevo. Mi spiace per i ragazzi, per la Uefa League che è sfumata. Una Società da schifo come la nostra, però, non meritava altro. Il re è nudo. Eh, sì, proprio come nella favola di Andersen. C’è ancora qualcuno, oltre agli aedi stipendiati, che ha il coraggio di difendere gli sciagurati vandali di un luogo dell’anima chiamato Milan? Questi ci distruggono. E lo fanno impunemente, senza subire le contestazioni feroci che una tifoseria normale farebbe e avrebbe fatto da tempo. Tutte le volte che parla qualcuno dei mammalucchi è uno strazio. Un’offesa per la nostra intelligenza. Ma restate muti, somari! Almeno, se tacete, c’è chi può dubitare del fatto che siate idioti. Quando aprite bocca, spazzate via ogni dubbio. L’ultimo a deliziare il popolo rossonero è stato Moncada, uomo de nada. Mi rifiuto di starlo a sentire, perché so che verrei assalita da impulsi insani e violenti. Mi riferiscono che, tra le altre scempiaggini, abbia detto che sono delusi e ora hanno ancora più fame di vittorie. Ah, sì? Avete ancora più fame? Se l’ignoranza volasse, bisognerebbe darvi da mangiare con una fionda. Ha parlato pure di Milan Futuro. E qui il mio cuore sanguina per il gruppo di ragazzi mandati allo sbaraglio, come quelli della prima squadra, da un manipolo di imbecilli, capeggiati dall’odioso piccolo Napoleone. Mi spiace per il calo di prestigio subito dalla Bocconi e dalla Harvard University, presso le quali si vanta di aver conseguito laurea e master. Fossi in loro, gli farei causa per danni di immagine. Un bravo uomo dei conti, narra la vulgata. Ma può essere bravo uno che si mangia i soldi della Champions, del Mundialito per Club? Uno che depaupera il valore della rosa? Questo sarebbe uno capace di gestire bene economicamente un club di calcio? Questo il calcio dovrebbe prenderlo là dove non batte il sole! Questo mette il sedere davanti ai calci.

Il re di cogli ioni

Milan Futuro in serie D. Disastroso. Pazzesco. E le dichiarazioni di Moncada in proposito sono grottesche, deliranti. Questa gentaglia mortifica, sporca, distrugge tutto ciò che tocca. Pure le idee buone vengono calpestate, vilipese da un branco di incapaci che qualunque Società, anche di serie D, avrebbe licenziato. E invece sono ancora tutti lì, tronfi e vanitosi, perché la nostra proprietà è marcia. Cosa volete che me ne importi se Gimenez è stato espulso per lo stesso fallo commesso da un Bolognese su Gabbia? In sala Var c’era la stessa persona, Mazzoleni, che in un caso ha sorvolato, mentre nell’altro è stata inflessibile. Credo che Mazzoleni sia pure quello che ha richiamato l’arbitro per far espellere Kalulu in Lazio – Juve. Bizzarro che lo stesso individuo abbia comportamenti diversi in circostanze analoghe. E ho detto tutto. Vedo bene che siamo sempre mazzolati e irrisi dagli arbitri. Ma anche qui si evidenzia la colpa della nostra Società di… cartapesta, che nulla fa per farsi rispettare a livello istituzionale. Ricordo che a rappresentarci in Lega abbiamo quel popò ( l’errore è voluto) di presidente che di cognome fa Scaroni, il re dei cogli ioni, cioè degli atomi carichi negativamente o positivamente. Lui è un tipo che il curriculum dovrebbe chiederlo a se stesso. Il re è nudo, ha gridato Zvone, come il bambino della favola. Ci sarà ancora chi non vuole accorgersene? Il nostro vero, grande problema è liberarci di questa gentaglia. Altrimenti siamo, come i nostri ragazzi mestamente retrocessi in serie D, un Milan ( senza) Futuro. Ma sembra che l’idea fatichi molto a farsi largo nei cervelli di tanti tifosi. Non vi dico cosa ho pensato di quelli che allo stadio Olimpico cantavano “ Pioli is on fire”, perché sono una signora.

Omaggio al piccolo Napoleone

Com’è possibile aver ridotto il Milan a un caravanserraglio? Mica è facile farlo. E’ difficilissimo sbagliare tutte le scelte. Insomma, è improbabile fare tredici al Totocalcio. Ma lo è ancora di più fare zero. E tutte quelle dichiarazioni surreali sono sintomo di dissociazione dalla realtà o di presa per i fondelli? Magari sono un mix di entrambe le cose. E adesso, nella penosa pantomima del Ds, spunta Congerton. Incredibile. Da questi ci si può aspettare di tutto. Io non dico di mettere davanti alla porta di casa di Furlani una testa di cavallo. Mica sono truce. No, gli farei trovare un bel disegno di una testa d’asino, con una garbata dedica: “Per ringraziarti dell’ottimo lavoro svolto al Milan, ti regaliamo un tuo ritratto.” Sono curiosa di vedere la robusta contestazione che verrà fatta nella partita con il Monza. Ritengo la curva complice degli sciacalli. Quelli sono capaci di mostrare il loro fiero dissenso, cantando “Pioli is on fire.” Sì, perché tante menti sopraffine ritengono che il grosso errore sia stato licenziare il somaro di Parma. Bocca mia statti zitta.

La scelta tra le cose da fare per me è molto semplice. Esistono due opzioni. Contestare duramente. Non certo come è stato fatto finora da una Sud, per la quale il mio livello di stima è pari a zero. Andare sotto casa Milan con i forconi, per spiegare garbatamente a quei maledetti sciacalli che se ne devono andare. Oppure andarcene noi. Io sarei da una vita per la prima opzione. Hanno rimosso qualche striscione davanti a Casa Milan? Be’, un conto è fare i gradassi, trovandosi di fronte a 4 o 5 persone. Un altro è doverne fronteggiare alcune migliaia. Una manifestazione organizzata richiamerebbe tantissimi cuori rossoneri affranti e arrabbiati. Si deve combattere per ciò che si ama, maledizione al secchio! Bisogna sottrarre il nostro Milan dalle grinfie di chi lo dilania. Tra pochi giorni finirà la stagione. Dovrei tirare un sospiro di sollievo? Neanche per sogno. Ci sarà il Mercato a mortificarmi. Con tanto di allenatore mediocre. Questi avevano venduto Theo al Como. Avevano rinnovato a parole a Maignan e poi non si sono fatti più vedere per le firme. Il fogliaccio rosa interista è pappa e ciccia con Furlani, che vorrebbe ovviamente al Milan per decenni. Mirabile la sua campagna contro Leao. Come si fa poi a pretendere che i giocatori, bistrattati da squallide parodie di dirigenti, sputino sangue in campo? Possibile che non si riesca a individuare i veri colpevoli e a lottare per cacciarli? Eh, sì, caro Zvone, il re è nudo. Ma continua imperterrito a farci del male, contando anche sulla connivenza e sull’apatia dei tifosi-clienti. Io non sarò mai complice di questi maledetti, perché…. Je suis Paolo Maldini. Je suis Zvonomir Boban.

Chiara

P. S. Forza Napoli! Forza PSG!

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Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.