Eh… già

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Eh…. già. Io sono ancora qua. Dove eravamo rimasti, ragazzi? Bah! Non mi ricordo. Comunque non è che le cose siano cambiate nel frattempo. Detestavo questa Società di cartapesta e questo allenatore di pasta frolla prima, come li detesto ora. Stendo un pietoso velo sulle partite di Monza e di Rennes e passo alla stretta attualità. Il Milan con l’Atalanta mi è piaciuto. Ho visto una squadra più ordinata, più compatta del solito. Non ha lasciato agli avversari quelle immense voragini, che mi facevano sempre imbufalire. Al di là del fatto che la nostra manovra offensiva si basa su iniziative individuali e non su collaudati schemi di gioco, meritavamo di vincere. E l’avremmo fatto, senza pesanti interferenze arbitrali. Ma faccio un passo indietro e torno al mio pre partita, che, come mi capita da tempo, vivo senza particolari tensioni, con assoluto disincanto. Penso alla questione stadio, diventata davvero… curiosa. All’intervista dell’ecclesiastico, che apre a soci di minoranza, dice lui. Sorrido amaramente. L’unico modo per tornare a sognare per me è di liberarsi dagli squallidi profanatori del Tempio. Mi sorge una vaga speranza. La seppellisco con un “ Figurati.” Forse, però, qualcosina comincia a muoversi, dai. Sento la formazione. Non mi stupisce, vista la caratura del coach. Insomma, una persona normale come me avrebbe schierato Isma vertice basso con Reijnders e Loftus mezze ali. Già, una persona normale…. Mi sa che devo prendere il pallottoliere e aggiornare il record dei gol presi in una settimana. Per lo meno stavolta Stadioni non ha caricato la squadra con una delle sue mirabili interviste…

Tu sei il mio campione

Invece… va molto meglio del previsto. Ora qualche buontempone dirà che non mi vuole sul carro di Pioli. Niente paura. Non ci salirò mai. Sia perché non piace il carro, sia perché non mi piace la compagnia. Non sono mai scesa, invece, dal carro di Leao. Rafa, con i suoi difetti, è il nostro miglior giocatore. Con la Dea ha tramutato in atto le sue immense potenzialità. Sì, ma lo fa raramente. Siamo sicuri che la cosa dipenda esclusivamente da lui, da quel suo carattere un po’….trasognato, non adatto a farlo concentrare come dovrebbe sul calcio? Bah! A me piacerebbe vederlo in mano a uno staff tecnico e atletico normodotati. Stiano, comunque, tranquilli quelli che lo vogliono vendere a tutti i costi, per poi prendere qualcuno che sarà sicuramente molto forte, vista l’assoluta competenza dei nostri meravigliosi dirigenti. Eh, questi sì che se ne intendono e tengono al Milan. Quindi esaudiranno il desiderio. E poi lavorano in armoniosa sinergia con il coach. Che fantastico il GLI! Mica come quell’incapace, asociale di Maldini, che insegue solo le sue ambizioni personali e non vuole il bene del club. Dunque, via Rafa e dentro qualcun altro. I giocatori passano. La maglia resta. E per quella bisogna tifare, senza fare critiche. Non ci si deve preoccupare delle ambizioni di chi acquista, o vende, ciò che sta sotto la maglia e della qualità di chi ciò che sta sotto la maglia lo allena. No. Non è possibile. Altrimenti uno è un tifosotto.

Che trio meraviglioso. ( il quarto non lo conosco. Ma non può essere peggio dei primi 3)
Che fantastico trio! Il quarto non lo conosco. Ma non può essere peggio dei primi 3.

Eh… già. Anche il tifosotto nota il bizzarro rigorello che ci viene fischiato contro. E non è certo la prima volta. Grazie, Orsato. Grazie, Var. Quanto è bello un protocollo modificabile ad personam. Con il Monza il Var non poteva intervenire, perché il netto fallo su Theo trasformato in una punizione per lorsignori era una valutazione di campo. In quanto tale spettava solo all’arbitro. Con l’Atalanta, invece, lo sfioro di Giroud sul petto di Holm, viene ritenuto meritevole di intervento. Solo il fatto che quello si sia rotolato a terra tenendosi la faccia tra le mani meritava un giallo per simulazione. Invece Orsato va a rivedere un attimo e fischia il più ingiusto dei rigori. E vogliamo parlare della bizzarra gestione dei cartellini gialli, un must ricorrente per noi? Scalvini ha fatto di tutto su Leao. Nessuna sanzione. Rafa, per una timida e garbata protesta, si è preso il giallo. Credo che fin qui ci sia pieno accordo tra le due anime rossonere. Ma cosa divide anche in questo caso i tifosi di serie A da quelli di serie B, ai quali io purtroppo appartengo? Semplice. Ci trattano a pesci in faccia, perché la Società non conta nulla. Non si fa mai sentire, per mettere alla berlina queste ingiustizie. Nulla le interessa dei risultati sportivi. E per questo mi repelle. Altri sono forti sia in campo che fuori. Non trascurano nessun dettaglio. Vanno a Lissone. Intrattengono buoni rapporti con chi fa i calendari e decide anticipi e posticipi. Il tifosotto nota che, per esempio, il recupero all’Atalanta è stato messo dopo e non prima della partita contro di noi. E vogliamo parlare di come ce l’hanno incartata con la faccenda delle gare post Europa League? Loro, magnanimi, ci avevano proposto il Lunedì. Noi ci cucchiamo la Domenica alle 15 e facciamo pure una figura di palta. Una delle solite, del resto.

Eh…. già. Colpa mia, se ce l’ho con tutti, tranne che con i giocatori? Secondo me loro sono messi nelle peggiori condizioni atletiche, tecniche e psicologiche. Con un’altra guida potrebbero rendere di più. Nonostante tutto, hanno fatto parecchi punti in campionato e sono usciti dalla Champions nell’istante in cui il gravissimo infortunio di Thiaw ha fatto scendere il gelo su tutti noi. Poi lo stratega ha messo Krunic centrale, invece di spostare Theo… Quelli che difendono Pioli e lo vorrebbero in panchina anche la prossima stagione sono pronti all’ennesima ecatombe di infortuni, all’ennesima riproposizione di una squadra sbilanciata, disposta sciaguratamente in campo? Sono pronti ad affidarsi alle individualità, in assenza di un’accettabile organizzazione di gioco? Quale senso di appartenenza possono mai avere i giocatori, se sono in balià di una Società, che non tutela la squadra né dentro né fuori dal campo? Mi sa che, volente o nolente, dovrò cuccarmi un altro scempio. Ma i giocatori, quelli bravi, possono andarsene. Non mi illudo per la buona prestazione con la Dea. Vedremo cosa accadrà con la Lazio. Timeo Pioli et dona ferentes. Salvate il soldato Reijnders! Sono più serena, nonostante il risultato, visto che, per una volta, non abbiamo giocato male? Non proprio. Ma meno nuvolosa sì, dai. E allora non auguro all’ecclesiastico, a Stadioni, a Furlani, a Pioli di perdere tutti i denti. No. Voglio che ne conservino uno. E che quell’uno faccia loro male. Malissimo! Comunque sia…. Eh…. già. Io sono ancora qua. Forza Milan!

Chiara

Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.