Vado controcorrente

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Il maledetto Covid, che ha colpito anche lui, non basta per spiegare il suo involontario assenteismo, dovuto soprattutto ai tipici acciacchi dell’età, che inevitabilmente frenano anche i più grandi professionisti, attenti come Ibrahimovic alla cura del proprio fisico. Eppure, nonostante Zlatan abbia giocato soltanto 13 partite, il Milan ha chiuso il girone d’andata in testa e a 8 giornate dalla fine è al secondo posto con 4 punti di vantaggio sul Napoli, quinto, che in realtà sarebbero 5 visto che in caso di arrivo alla pari i confronti diretti premierebbero i rossoneri per la differenza reti, dopo il 3-1 a Napoli e lo 0-1 a San Siro. Ciò significa che Ibrahimovic è stato importante nella crescita della squadra, ma non indispensabile come Lukaku. E poi c’è un altro aspetto da considerare, perché avvicinandosi ai 40 anni che compirà in ottobre Ibrahimovic ha dimostrato di pensare più a sé che del Milan. Gli impegni extracalcistici a Sanremo e prossimamente sul set cinematografico, aggiunti al clamoroso ritorno in Nazionale, sicuramente gli hanno tolto e gli toglieranno energie da dedicare al Milan.

Fonte Milan News

Tre tombe per Emerson, Essien e….

Non so se preoccuparmi o meno, ma è la prima volta, e anche probabilmente l’ultima, che mi trovo d’accordo con Alberto Cerruti. Per me, e lo dico oggi, rinnovare il contratto ad Ibra è pura follia; parliamo di un quarantenne che non puoi relegare in panchina e che non ci permetterebbe di guardare avanti. Se il nostro futuro immediato dipende da un quarantenne, allora non si è costruito nulla. Ha instillato sicuramente in tutti una mentalità vincente che prima latitava, ma adesso è giunto il momento di camminare con le proprie gambe. E’ giunto il momento di puntare su un grande centravanti che abbia prospettiva e che purtroppo non vedo né in Leao e nemmeno in Rebic. Parliamo di gente troppo discontinua, gente che ne gioca una bene e che ci fa sperare e parlare bene, me per primo; poi però si assentano fino a latitare. Spesso hanno anche atteggiamenti puerili. E noi che facciamo? Ancora Ibra? Io il campione non lo discuto, ma il personaggio si, non lo trovo un personaggio positivo, non mi diverte e non mi esalta. Capisco di essere il solo, ma non fa nulla, se mi sbaglio io (molto probabile) il Milan andrà bene, se ho ragione invece sarò uno dei pochi, pochissimi, ad averlo predetto (magra consolazione). Non intervengo su espulsioni e pagliacciate in ristoranti chiusi, rientra abbondantemente in quanto scritto sopra.

La prossima partita, come sempre, sarà molto importante, ma gli scontri diretti tra Atalanta e Juve e tra Napoli e Inter la rendono, a parer mio, molto decisiva; è facilmente prevedibile che le nostre concorrenti si toglieranno punti tra loro e i tre punti contro le pippe del Gormitaro sono quasi obbligatori; a guardare così la classifica non dovrebbe essere difficile, ma siccome la giochiamo in casa, qualche elemento di preoccupazione emerge. Spiegare perché abbiamo questo pessimo andamento casalingo mi risulta difficile, specie se penso al fatto che lo scorso anno i nostri hanno cominciato a giocare bene proprio in casa, in assenza dei fischi e degli improperi di San Siro. Inoltre i Gormitari vengono da una arrendevole sconfitta casalinga contro la Juve, pertanto contro di noi giocheranno alla morte, come da copione. Certo, se poi ci complichiamo la vita con qualche stupida espulsione, frutto di inutili intemperanze, allora vuol dire che ce le cerchiamo.

A tal proposito mi sembra quanto meno suicida riesumare la salma di Manzukko. Io mi sbaglierò, ma questo rischia di battere il record di Vieri, allorché firmò per 3,5 milioni netti, ma fece solo due gol e dopo sei mesi ebbe la dignità di rescindere ed andarsene; praticamente 875.000 euro a gol. La mummia ha firmato per 1,8 per sei mesi e vediamo se sarà capace di fare peggio. Io, per metterci avanti nel lavoro, inizierei a scavare la terza fossa vicino a quelle di Emerson ed Essien, le cui spoglie riposano nella vasca di sabbia di Milanello. Furono traslati ed arrivarono praticamente mummificati. Il processo di mummificazione di Manzukko è già molto avanzato e lascia ben sperare.

Non scrivo da giorni e non ho potuto ricordare il decennale di un avvenimento inenarrabile: il 2 aprile 2021 è stato l’anniversario del leggendario Piano Marshall. In questo meraviglioso articolo, intriso di sportività e lungimiranza, l’esperto di editoria sportiva nei giusti toni e di telecronache televisive nonostante l’isolamento…, consigliava ai sui fedeli di sperare in un Piano Marshall…che permettesse alla Juve di tornare protagonista. In 10 anni hanno vinto:

  • 9 campionati consecutivi;
  • 4 coppe Italia
  • 5 supercoppe italiane

Dopo un simile articolo e dopo gli effetti successivi…c’è poco da aggiungere; a certa gente dovrebbe essere impedito di scrivere di Milan. Scrivesse per gli juventini o per i tifosi del Monza. Ahahahahahah a proposito…Brokko Brokki non si tocca! Deve rimanere lì a testimoniare l’incapacità di certi presunti imperatori del mercato. E non scrivesse nemmeno di Covid per criticare il prof. Galli. Dopo certi articoli si è scatenata la terza ondata. Silenzio, è meglio, per sempre.

Gianclint

Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.