Una vittoria con le palle

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Diaz è sembrato volare come in un touchdown!

…a questo punto, considerata la scaramanzia che circonda il calcio, e lo sport in generale, è lecito chiedersi se Cardinale “oserà” presentarsi nel match di ritorno col Tottenham: stessa città, Londra, ma posta in palio decisamente più alta. Chi non si fa coinvolgere da questo genere di approccio, invece, bada al sodo. E il sodo parla di un’altra abbondante manciata di milioni messa in palio dal possibile accesso ai quarti di finale. Al di là della quota elargita dalla Uefa, basta pensare all’incasso da botteghino: San Siro bisserebbe i 9 milioni registrati ieri sera, che sono il record assoluto per una partita di calcio nel nostro Paese. Iniezioni di liquidità che fanno bene al bilancio e faranno bene in sede di mercato estivo, anche se il budget futuro non potrà prescindere dal mantra dell’autosostenibilità di cui Cardinale porta avanti l’eredità dopo il passaggio di consegne da Elliott. Il modello di gestione resta lo stesso della famiglia Singer, così come l’essenza della proprietà rossonera: adesso come prima, la quota di maggioranza del Milan è gestita da una realtà che maneggia per lo più soldi di altri finanziatori. Cardinale intanto gongola perché nel suo orizzonte di sviluppo globale del marchio Milan, una vittoria come quella di ieri sera è lo spot perfetto. Il caro, vecchio Diavolo che torna protagonista nell’Europa più illustre sconfiggendo una nobile rappresentante del calcio più ricco del pianeta è un assist formidabile in termini commerciali e di visibilità. Gerry anche questa volta è passato da Milano senza lasciare tracce ufficiali – zero dichiarazioni, zero foto, privacy rigorosa –, ma ha fatto un punto importante soprattutto con l’area sportiva. Con Maldini, in particolare. E quando ieri sera ha lasciato San Siro, sono per lo meno filtrate sensazioni e riflessioni.

Fonte Gazzetta dello Sport

Manu Chao ieri sera con il completo rossonero

Non ci sono andato leggero con le critiche a società, allenatore e giocatori dopo i disastrosi gennaio e febbraio, ma che avevano la loro genesi nel mese di agosto e nel prosieguo dell’autunno. Senza dover tirar fuori i soliti argomenti, va detto che la vittoria di martedì sera è meritata ed è un vero peccato che non si sia riusciti a raddoppiare: nessuno avrebbe avuto nulla da ridire. Partita gagliarda, giocata all’arma bianca, con un’intera squadra determinata a vendere cara la pelle e a non cedere neppure un millimetro. Il gol è la perfetta sintesi della partita, voluto, bramato, desiderato, agognato con ogni stilla del proprio sudore. Io li massacro, ma quando vedo impegno, determinazione, sudore e voglia batto le mani a prescindere. Io adoro partite come questa, io adoro i valori gettati oltre ogni umana comprensione, a me piacciono le vittorie fatte con il cuore e con le palle.

Pioli ha gran merito in questa vittoria, non si può soltanto criticare e a prescindere. Se è stata colpa sua un periodo molle perchè la squadra era composta da stramorti è anche merito suo però questa parziale rinascita. Alla fine questi inglesi (come io sostengo da molto tempo) non sono questi mostri inarrivabili, io stesso mi annoio a vedere certe loro partite con una evidente sopravvalutazione del loro campionato. Io non penso che Kane da noi segnerebbe lo stesso numero di gol. Opinione mia. Se è vero che dopo il secondo tempo contro il Toro, il malato ha dato segni di vita, adesso possiamo dire che lo stesso malato è uscito dalla terapia intensiva. Di certo il Milan non sta ancora bene, ma ci sono evidenti segnali che forse possiamo ritornare una squadra credibile, non certo quella umiliata in casa dal Sassuolo con 5 gol al passivo. Occorre attendere altre prove, anche se forse lo sforzo di martedì sera lo pagheremo in campionato.

Di certo Pioli ha una colpa/merito, cioè quella di aver impiegato poco Manu Chao, ma il merito di averlo messo in campo nelle ultime partite al posto di quel cadavere di Calabria. Francamente con lui la difesa, specie nel gioco aereo, è fortemente coperta, ma anche di piede ha dato grande sicurezza. Chiaramente i peana e i ditirambi, capeggiati dal Telecavallino, si sprecano, ma lasciamo tranquillo questo ragazzo, senza osannarlo subito, diamogli fiducia e non puniamolo al primo errore per far giocare quell’ameba del falso capitano. Tolti dai piedi anche Rebic e Origi, guarda caso il Milan è rinato. Sarà un caso. Per il Katekista mi dispiace, sinceramente mi ha fatto tenerezza; non sta bene psicologicamente, non è tranquillo e in questa situazione si sbaglia un gol come quello di ieri sera. Fa male vederlo così.

Caro Jerry, venuto da oltre Atlantico in visita pastorale e a controllare l’incasso…, come vedi il pubblico del Milan ha risposto alla grandissima, con 9 milioni di euro di incasso e con un sostegno alla squadra che tu, nei tuoi sport americani, te lo sogni: Oscar Wilde diceva che nel baseball chi lo pratica si annoia di più di chi lo guarda…e ho detto tutto. Sei sparito per i tuoi affari mentre qui grandinavano gol e disfatte. Adesso sei magicamente apparso e mentre scrivo starai già pregustando un fantastico ottavo, ma non di ritorno, ma inning dei New York Yankees… Io credo che tu debba fare un atto di contrizione per non aver voluto investire ulteriormente in questa squadra, lasciandola alla mercè degli stregoni dello staff medico e di una pattuglia di belgi che poco ha a che fare con il calcio. La scenografia di ieri sera, l’amore incondizionato e il sostegno alla squadra ti dovrebbero aver fatto capire che questo è il Milan; a noi delle stronzate sulla sostenibilità e delle deliranti visioni di Stadioni non frega un cazzo. Il calcio è quello della prossima partita, non quello del futuro.

Gianclint

Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.