Una gestione economicamente sostenibile e miserabile

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Il presidente del Milan Paolo Scaroni riprende le parole di ieri di Marotta: “Si rischia di chiudere i battenti”. Scaroni ha espresso tutto il suo disappunto al Sole 24 Ore, lanciando un appello disperato: “Non si capisce perché al calcio di vertice si sia deciso di non assegnare nulla a differenza di tante altre imprese che si sono dovute fermare e che hanno ottenuto contributi. Se saremo costretti a ridimensionarci o a chiudere i battenti sarà un problema per tutti gli italiani” Si concentra poi sulla situazione del Milan: “La nostra società in tempi così difficili si è impegnata a intraprendere un percorso economicamente più sostenibile ed è bene che tutto il movimento si adegui. Comunque non è ammissibile questo trattamento per un’industria come la nostra che dà lavoro a 300.000 addetti“.

Fonte Radio Rossonera

Nel preciso istante in cui il presidente Stadioni belava queste quattro frasi fatte, il suo collega Marotta spendeva 27 milioni e rotti per prendere Gosens… Credo non ci sia nulla di da aggiungere che bisognerebbe fare a meno di questa inutile figura e già si risparmierebbero 400.000 euro lordi; soldi letteralmente gettati dalla finestra per sentire un disco rotto, un dirigente monotematico che 365 giorni all’anno parla solo ed esclusivamente di un fantomatico stadio che esiste solo nella sua mente. I dirimpettai, pluri indebitati, non dipendono da questo stadio, ma vogliono vincere e non lesinano. In pratica stanno vincendo un campionato e investono ancora. Noi invece, che potevamo vincerlo, ci limitiamo all’ennesimo ragazzino che chiaramente i portavoce, portaborse, portaborracce, portalingua, portaradula, portaruffiani…stanno esaltando. Addirittura il telecavallino, che vive in un mondo fantino parallelo, ha rivangato esempi di Zenoni ed Inzaghi.

Io di questi “milanisti a stipendio” ne ho piene le scatole e da oltre un decennio: sono il cancro di questa società, sono quelli che occupano tutte le testate più importanti e sono quelli che fanno opinione. Purtroppo ci sono troppi milanisti che li leggono e seguono sui social, roba che dovreste lasciarli soli a leggere se stessi; non fanno altro che sputare sulla macchina dei social, ma vi svernano e prosperano anche per colpa di tutti quegli ebeti che li osannano.

Come al solito è servito che Juve e Inter andassero pesantemente sul mercato per destare le menti; a me non frega un cazzo di quello che fanno, ma il mio grido è qui presente da mesi! Io non chiedo ai Ragionieri di Elliott di spendere 70 milioni per un giocatore o 27 per un altro: io da mesi chiedo rinforzi a centrocampo ed in difesa. Possibile che nemmeno in serie B ci sono due prospetti che possono dare una mano? O dobbiamo sempre sperare che Moncada ci porti il solito francese che sta in piedi grazie alla gravità, ma vaga per il campo con un bastone piantato nel culo? Giovani, giovani, giovani e poi li mandiamo via a parametro zero. Non prendevi quell’ameba di Skassaiokò, non paghi lo stipendio e Scaroni e chiudi Milan Tv…, stai tranquillo che hai qualcosa da offrire a qualche giocatore.

Ma siamo sempre lì, ai Ragionieri di Elliott non frega un cazzo di vincere; Maldini e Pioli hanno messo su una compagine decente, ma non era nei piani dei due Speculatori venuti a fare soldi. Non mi venite a raccontare la storia che ci hanno salvato, questa raccontatela a quello del sabato mattina, il quale sarà felice dello Spezia ancora in serie A. Così, invece di rispettare la giustizia che tanto invoca, potrà anche l’anno prossimo fare la telecronaca di Spezia-Juve in qualche scantinato televisivo lombardo. Alla Juve non tollerano di stare dietro e nonostante un decennio di vittorie e di debiti se ne fregano. Io non chiedo di fregarsene e nemmeno di vincere nel modo in cui fanno loro, ma almeno che si ammiri la loro voglia di perseguire la vittoria.

Gli speculatori stanno lì per preservare il loro investimento fatto agli sciagurati cinesi, niente di più, non per salvarci il culo. Non siamo certo davanti ad un Dino Armani che paga una fidejussione da 8 miliardi, questi sono venuti solo ed esclusivamente per speculare. Il problema è che non hanno capito che qui non si vince più niente da un decennio e che i milanisti intelligenti se ne fregano del cazzo di stadio di Scaroni. Avevamo l’occasione per poter vincere qualcosa, ma i Ragionieri di Elliott non hanno alcun interesse sportivo. Allora fatemi tutti il piacere di non criticare i vari Donnarumma, Turchi e Kessie che se ne vogliono andare; speculano anche loro, vogliono guadagnare di più.

Come vedete non ho parlato della partita della Juve o del derby prossimo venturo. A padre figlio speculatori non frega una beata minkia, perché dovrebbe fregarmene a me che mi faccio il sangue amaro come voi, mi impegno su questo blog da anni per portare avanti questi colori e poi devo leggere articoli e articoli dei soliti servi che inneggiano a questa proprietà che non ha interessi agonistici? Del resto non si protesta mai, i calendari sono fatti per giocare a San Siro d’inverno ogni due giorni con un prato vomitevole. Qualcuno protesta? Qualcuno è presente nelle opportune sedi a far pesare le cose? Ma no, meglio scimmiottare slogan tipo “We Are A.C. Milan”! Ma “We” chi? Che cosa? Chi è We? Chi è milanista? Vendete, prendetevi il profitto e infilatevelo dove meglio credete. Dimenticavo, portatevi con voi anche la solita squallida pletora di milanisti a stipendio: quelli ve li regaliamo, non sia mai crediate che vogliamo farvi spendere dei soldi!

Gianclint

 

Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.