Tutti i soldi del mondo

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Marco Simone, ex attaccante del Milan, è intervenuto sul canale Twitch OCW Sport e ha attaccato duramente Hakan Calhanoglu, che ha firmato per l’Inter dopo aver lasciato a parametro zero i rossoneri: “Non ho problemi a dire le cose, questo è il mio pensiero. Poi è logico, sono un allenatore professionista e certe cose non dovrei dirle… Io non gli avrei offerto nemmeno 300mila € netti. Gli avrei offerto 300mila € lordi”.

Fonte Calciomercato.com

Quando prendemmo il turco ero contento, mi piaceva molto il suo profilo di calciatore. Nei primi anni l’ho sostenuto molto, specie quando taluni presunti allenatori lo facevano giocare palesemente fuori ruolo. Quando poi il campionato è ripreso dopo la sospensione Covid, era evidente che era un altro giocatore, uno di quelli che ha beneficiato fortemente della mancanza del pubblico. Se la salute lo accompagna, è un buon giocatore da partite a porte chiuse. Il calcio vero, quello giocato con i tifosi appollaiati alla balaustra…ha detto altro. Ma nonostante ciò non ero contrario ad un suo rinnovo, specie se consideriamo le sue prestazioni nel miglior momento del Milan di Pioli; mi piaceva molto, in quel periodo, il suo modo di cucire il gioco, di tenere insieme i reparti. Chiaramente ero favorevole ad un rinnovo a cifre decenti, cifre che non sono nemmeno quelle della nostra offerta. Più che dal calciatore, io sono deluso dall’uomo Calhanoglu, un uomo avido di soldi al punto pensare al calcio beduino, al Galatasaray e altre amene destinazioni. Per lui eravamo solo un ripiego, tanto che “Per Qualche Dollaro In Più” è andato all’Inter. La sua storia, specie dopo Donnarumma, facevano di lui un calciatore finito, un calciatore che avrebbe trovato a San Siro un inferno. Ma adesso è ancora peggio, è andato all’Inter e allora mi chiedo se abbiamo gente attaccata un minimo alla maglia oppure solo un branco di mercenari. Adesso siamo impreparati e Maldini & Massara dovranno correre ai ripari. Aspettiamo e vediamo.

Amo da sempre le persone che si vivono intensamente e a Natale possiamo anche dircelo, possiamo anche un po’ abusare di un po’ di poesia. Le persone che hanno un grande dibattito interiore sono quelle che si tengono tutto dentro. Hakan Calhanoglu è un ragazzo fatto proprio così. Lo mettono per due anni fuori ruolo perchè bisogna fare il 4-3-3, lui lavora lo stesso e corre tanto, non sempre riesce a essere continuo, i tifosi lo criticano, ma piuttosto che alzare le voce per le sue esigenze tiene in primo piano quelle della squadra e sta zitto. Calha ti voglio bene, perchè quel pomeriggio di Milan-Bodoe Glimt eravamo tutti un po’ terrei all’idea di giocare senza Zlatan, senza Rebic e senza Leao contro quei giovani norvegesi che andavano come lippe. Ma ci pensato tu con due gol e un assist decisivo e ci hai pensato senza dircelo e senza farcelo pesare. Lo hai fatto e basta. Come in quell’attimo, sul campo del Rio Ave. L’uscita dall’Europa League in quel modo e in quel momento poteva spezzare l’incantesimo della stagione e tu non potevi fare da spettatore. Non lo sei per natura uno spettatore, sei un bravo ragazzo al servizio dello spettacolo che è un’altra cosa. Ecco perchè nell’area dei portoghesi non hai lasciato che ci andassero i ragazzi, o Daniel o Rafa o Lorenzo. Ci sei andato tu e hai determinato il rigore dell’uscita dall’apnea. Ti voglio bene Calha, perchè quando Rade ha sbagliato con il Celtic tu hai preso la palla e fatto subito gol e non hai esultato per te, ma sei andato a consolare il tuo compagno di squadra. Ti voglio bene Calha, perchè ricordo perfettamente il tuo volto sofferto in campo quando ai primi di ottobre del 2019 aveva segnato Schone ed eravamo in zona retrocessione prima della rimonta. Ti voglio bene Calha, perchè contro la Lazio ti può anche capitare di battere due corner bassi, ma quando poi calci come sai i tuoi compagni fanno gol. Non solo gol, ma doppio gol, e poi Natale, la gioia. So e immagino tutto quello che ti tieni dentro, ma da oggi accada quel che accada non devi avere più nessun tipo di zona d’ombra emotiva. Sei Hakan Calhanoglu, un bravo ragazzo, un sorriso che dice tutto di te, sei un uomo, un grande giocatore, indossi un numero 10 che ti dona. So benissimo quanto vuoi restare, e penso che sia giusto che tu resti. Poi ci penserà la società, ci penserai tu. Non serve una lustrina per essere un uomo d’onore, si dice in un grande film. Ecco Calha, non serve una firma per essere uno da Milan. Lo si è e basta.

Fonte Milan News

E dopo l’inarrivabile Piano Marshall, il temporaneo pareggio del Cesena…, adesso ti voglio bene Calha…

Gianclint

Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.