Prove tecniche di Giannino. Invadiamo la Svizzera!

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Si sostiene che per non far giocare a Okafor 3 partite in 6 giorni, l’ultima delle quali ininfluente e nell’ultima delle quali si infortuna mentre è in campo nel suo gioco di guizzi e scatti, sia necessario l’uomo di calcio che si faccia rispettare e faccia rispettare il club. Penso di no. Per carità, più risorse di prestigio ci sono in un grande club e meglio è, ma penso soprattutto che se in un caso del genere manca persino la telefonata chiamiamola di Ippocrate fra medici, fra due grandi istituzioni come l’AC Milan di Milano e la Nazionale Svizzera che ha fatto l’ultimo Mondiale meritatamente al posto degli Azzurri, non sia il caso di scomodare l’organigramma. Si può legittimamente dedurre che quelli della Svizzera sapevano in cuor loro di averla combinata, di aver in qualche modo forzato la situazione e si sono evitati una comunicazione imbarazzata, lasciando che fosse il ragazzo a raccontare di essere uscito alla terza partita con la sua Nazionale perchè aveva male. Altrimenti sarebbe rimasto in campo fino alla fine anche alla terza partita? Chi può dirlo, ma azzardarlo è lecito. Visto il “metodo”.

Fonte Milan News

E così il Muezzin di Casa Milan ha chiamato tutti i fedeli della sua congrega alla guerra santa contro la Svizzera e il suo commissario tecnico, reo di aver fatto giocare Okafor (ne avrebbe diritto…) tre volte in una settimana. Chiaramente la chiamata alla guerra santa contro l’infedele svizzero è la solita furbata per nascondere l’ennesimo infortunio, dal momento che a Casa Milan i dirigenti, o presunti tali, non sanno più che pesci pigliare. La dirigenza rossonera e l’area tecnica sono totalmente allo sbando, al punto tale da far giocare Maignan con la febbre, visto e considerato che il secondo portiere è…ahimè infortunato. Viene preso per sopperire ad un Maignan che ad ogni parata si accascia al suolo, ma quello sparisce appunto per infortunio. Però se Pioli fa giocare Giroud a 37 anni 3 volte in 7 giorni va bene, se lo fa il CT della Svizzera allora è da crocifiggere, anzi no…, mi sono sbagliato, da lapidare…

Diciamolo chiaramente, l’ennesima emergenza infortuni è una farsa ormai che ci fa deridere da mezzo mondo, ma siccome Furlani e soci sono totalmente a digiuno di come si gestisce una squadra, ecco che si da mandato alla comunicazione ufficiale e compiacente, ma anche a quella non ufficiale (ancora più compiacente) di minimizzare, enfatizzare altrui infortuni, bacchettare chi osa criticare e muovere sullo scacchiere dell’informazione (parolone) le truppe cammellate. Basta sentire una conferenza stampa qualsiasi per rendersi conto dello scadimento informativo; già ascoltare Pioli è di per se pesante, specie adesso che si è auto proclamato scienziato del calcio a prescindere; se poi ci aggiungiamo le domande del Muezzin, del Telecavallino che parla di nani, fate, astronomia, riportando visioni (e allucinazioni) fiabesche e Frango Agli Ordini, allora lo spaccato è chiaro. Queste sono le forze in campo a cui occorre aggiungere le incursioni aeree da siti di news e da paginette Facebook asservite; considerando anche questi allora la situazione si fa squallida ai limiti dell’indecenza. La cosa più ridicola è che si tende ad ammettere (pensate un po’…) che il numero degli infortunati è anomalo, ma si sottolinea che non bisogna cercare colpevoli.

Il fatto è che, nonostante questo sforzo comunicativo, atto a mascherare l’evidenza, ormai la situazione è divenuta insostenibile, al punto tale che è stata necessaria l’ennesima “sculata” di Pioli, l’epifania del culo. Come si è manifestata? Ma in un modo semplice, si è appalesato un tecnico che riesce ad essere anche peggiore di Pioli: Italiano! Uno che fa giocare Plastic Bertrand e tiene in panchina Nzola è ufficialmente più scervellato di Pioli. Nonostante questo, la Viola non meritava assolutamente di perdere e voglio essere generoso. Purtroppo, come dico da mesi, Pioli è prigioniero della sua presunzione, si è auto proclamato scienziato e allenatore dei due mondi (tre se consideriamo anche quello immaginario di Pellegatti…). Non vale nemmeno più la pena sconfessare le follie del Presuntuosodiparma, sono evidenti ed innegabili. Innegabili chiaramente per chi usa un minimo di cervello, per gli obnubilati dalla comunicazione…è un genio. E guai a criticarlo.

Per quanto riguarda la buffonata mediatica sul povero Camarda, tipica operazione per distogliere l’attenzione dalle cantonate prese in sede di mercato circa la gestione del parco attaccanti…, vi riporto un accadimento leggendario che vi farà capire il momento che viviamo:

Nuovi giocatori? No, a Milanello è tempo di arrivi, ma si tratta di dolci. Più precisamente di deliziosi tronchetti all’ananas preparati e confezionati dai proprietari della pasticceria Croissant d’Or di Sesto San Giovanni, padre e figlio Francesco e Matteo Manico. I due, che venerdì scorso hanno pranzato a Milanello con Inzaghi e Berlusconi ai quali avevano annunciato ed offerto in anteprima il nuovo gioiello culinario, hanno raggiunto quest’oggi il Centro Sportivo di Carnago per consegnare il nuovo dolce. “Una vera squisitezza“, l’aveva definito il Presidente settimana scorsa, dicendo alla squadra: “Ci sarà un nuovo dolce all’ananas che oggi non penso sia pronto, ma presto lo assaggerete“. Anche per i ragazzi, quindi, è arrivato il momento di gustarselo come dimostra la foto pubblicata stamani dal profilo ufficiale Twitter del Milan, @acmilan, con tanto di conferma dell’apprezzamento del Presidente (“suo dolce preferito”).  Le mani dei pasticcieri sono quelle di fiducia in casa Milan, apprezzate da tutti e soprattutto da Kakà.

Si andò avanti una settimana a parlare di questo dannato tronchetto, ogni giorno articoli che parlavano di un dolce. Allora preparatevi, perchè presto cominceranno a parlare di cazzate come questa…, ah no…, hanno già cominciato.

Gianclint

Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.