Nuove prospettive?

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Gerry Cardinale, il gran capo di RedBird Capital Partners, ha firmato il contratto di acquisizione della maggioranza del Milan dal fondo Elliott. L’annuncio ufficiale è atteso molto probabilmente nella giornata di domani. Si tratta del cosiddetto “signing”, ovvero la firma sul contratto preliminare, mentre il closing (cioè il passaggio della quote societarie) dell’operazione ha tempi più lunghi. Almeno un paio di mesi. Il signing è invece avvenuto nei giorni scorsi, in gran segreto e non a Milano. Il club rossonero, rilevato nel luglio 2018 dal fondo di Singer per l’inadempienza di Li Yonghong che nel 2017 era subentrato a Fininvest, cambia di nuovo proprietà, restando però sempre sotto la bandiera a stelle e strisce. Anche RedBird, fondo d’investimento già impegnato attivamente nello sport, ha sede a New York come Elliott, che resterà con una quota nella società rossonera. Si parla di circa il 30 per cento. La cifra complessiva per l’acquisizione del club rossonero parte da una base di 1,3 miliardi di euro, che potrebbero lievitare in base ad alcuni risultati di esercizio. “Tutto sta andando come previsto – ha detto il presidente rossonero Scaroni a Firenze, a margine dell’assemblea Anfia –. Credo che nei prossimi giorni si concretizzerà la trattativa con il nuovo fondo proprietario, anche se poi tra signing e closing passerà qualche mese. Io mi auguro che ci sia una situazione definita in modo da poter affrontare il mercato che abbiamo davanti a noi con una proprietà chiara perché questo agevola la vita a tutti”.

Fonte Gazzetta dello Sport

Avrei voluto parlare della gioia che ancora non è sparita dal mio sorriso per la vittoria del campionato; e mi sarebbe piaciuto interloquire con voi sul perchè Pioli sia entrato nei nostri cuori, ma mi riservo di farlo a breve. Avrei tanto voluto, ma l’attualità sposta (ed è un peccato) la nostra attenzione sull’ormai prossimo passaggio di proprietà del Milan. Francamente, da un certo punto di vista, ne avrei fatto volentieri a meno, ma sono cose più grandi di noi e allora sotto con RedBird. Le modalità di acquisto, rispetto a Elliott, sono totalmente diverse ed è inutile tornarci sopra: rilevo tuttavia che chi spende oltre un miliardo di euro abbia intenzioni più che serie. Lo vedremo prossimamente e, dal rinnovo di Maldini & Massara, passando per il mercato…, ne sapremo molto di più e il quadro sarà necessariamente molto chiaro. Rilevo inoltre la celerità e riservatezza della trattativa, nel più puro stile di Elliott, senza pagliacciate e buffonate che vedo, ahimè, tornare di moda in quel della Brianza. Io quelli non li voglio nemmeno vedere e sapere chi sono; mi priverò anche di vederli contro di noi, soprattutto contro di noi, allorquando riemergeranno i rigurgiti dei nostalgici, soprattutto di quelli che svernavano nella sala stampa: nausea e vomito.

Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, RedBird punta a un progetto “media company” per il Milan con l’obiettivo di creare, come già avviene negli Stati Uniti, sinergie in altri settori, che non siano strettamente il calcio (tv, immobiliare, retail), in modo da aumentare il giro d’affari della società rossonera che oggi, nella stagione 2020/21, si aggira sui 260 milioni di euro. Un dato che crescerà sicuramente per la stagione 2021/22 con la partecipazione alla UEFA Champions League e il ritorno del pubblico allo stadio.

Fonte Calcio & Finanza

Beh se l’obiettivo è quello di realizzare una media company ci sarà da divertirsi, calcolando soprattutto il settore tv. Con l’attuale tv la vedo difficile aumentare il giro d’affari…, tenendo presente lo stato medievale della tecnologia, l’approssimazione dell’informazione che dire antiquata mi sembra un complimento. Speriamo in un totale reset, ma che sia quello vero, senza “promoveatur ut amoveatur”, ma con un vero progetto industriale, basato su gente competente e su tecnologie di ultima generazione.

Concludo dando un caloroso benvenuto a GERRY CARDINALE…il cui cognome darà molto fastidio a qualcuno, specie se dovrà pronunciarlo spesso… Fidatevi di me.

Gianclint

Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.