Alleluia Alleluia!

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A leggere certi resoconti e a sentire certi cantori dell’epopea rossonera, a Parma la porta avversaria è stata sottoposta ad un bombardamento che quello di Dresda fu una festa di quartiere per pensionati. Leggere di 27 tiri in porta è un qualcosa che ricorda l’Istituto Luce, mancano solo i Balilla al posto dei raccattapalle. Che ci sia stata voglia di vincere, che gli avversari non siano esistiti sono due aspetti che non si possono negare, ma, per favore, fermiamoci a questo. Basti pensare che per vincere è stato necessario un esterno voglioso che ha sfruttato l’unico assist fatto bene in tutta la partita…, assist di un avversario. Se avessimo dovuto aspettare un tiro fatto bene dei nostri oppure un assist che permettesse un gol facile…saremmo tutti morti d’inedia. La manovra è migliorata, specie se prendiamo in considerazione le prime partite dove il verbo del GIAMMAESTRO è stato foriero di sciagure, dolore e stridore di denti.

Il resto della partita è vissuto su un gioco di una lentezza esasperante e su pochi guizzi che portavano a tiri scontati e poco pericolosi. Le motivazioni possono essere tante, ma il tutto è riconducibile a due cause fondamentali: poca intelligenza dei rifinitori e attaccanti inesistenti. Ogni giocatore che deve fare la giocata decisiva la sbaglia, facendo un tocco in più, passandola al compagno peggio piazzato, inventando giocate che ancora urlano vendetta. Cross spediti su Urano, tiri a mozzarella, assist per i raccattapalle (i Balilla di cui sopra) e quanto di peggio si possa vedere su un campo di calcio. Viene da chiedersi se questi giocatori ne sono capaci ed è solo un problema contingente oppure siano totalmente negati. Io propendo per la seconda ed è per questo che a gennaio ne cambierei un bel numero, come da me scritto tante volte; da queste rape è inutile sperare in altro e Pioli, per il quale sono contento della vittoria, non penso possa ottenere di più. Abbiamo giocatori scarsi, senza palle che vanno bene per sparare quattro minkiate sui social o rilasciare interviste imbecilli, ed ogni riferimento a Piatek è voluto. In un momento di delirium tremens ha affermato che sarà ceduto soltanto a 70 milioni di euro; io dico che questo Piatek se vale 70 euro è anche troppo. Di sicuro non è servito a dovere, di sicuro non è sereno, di sicuro è scarso. Amen. Purtroppo Leao Tacco&Punta non mi pare che si renda conto di dove si trovi, come anche Kessie con l’aggravante, per quest’ultimo, di continuare a giocare senza conoscere il risultato della partita che sta giocando. Mi ricorda molto Niang quando guardava il tabellone e cercava il binario del treno…

Fortunatamente la partita ci ha regalato tre punti che sono ossigeno purissimo per una squadra che fa veramente piangere, ma del resto è espressione di quanto voluto e costruito da questa società di sapientoni. Per me il mercato di gennaio è un spartiacque in questa stagione, mercato nel quale voglio vedere la volontà di sovvertire le cose e non soltanto la solita presunzione e il solito ego che non ti fanno segnare un gol nemmeno a pagarli oro. Quando sento parlare di tempo per tornare competitivi mi sento preso per il culo: a Cagliari e Bergamo sono serviti un presidente appassionato, un direttore sportivo decente e tanta umiltà; il risultato sono due squadre che divertono i loro tifosi e giocano belle partite, ma da noi i fonati lavorano indefessamente h 24 per trovare delle soluzioni: risultato della loro scienza? La classifica pietosa. Ma è inutile ripetersi, quello che si vede in campo basta e avanza.

Basti pensare a quello che ho appena scritto: un presidente appassionato…, chi sarebbe da noi? La proprietà di calcio non capisce nulla, ammesso che gliene freghi qualcosa. Stadioni? Ahahahahaha lasciamo perdere, un figura emblematica del nulla che siamo. Di Fangazzidis nemmeno parlo più dopo quello che ho scritto sabato, un altro niente travestito da nulla. Il direttore sportivo? Ahahahahahahahahaha qui c’è da ridere fino allo sfinimento rotolandosi per terra con le dita delle mani consumate a furia di grattarsi la pancia. Dimenticavo cazzo, se non facciamo ste quattro mura dello stadio non possiamo più giocare a calcio. Si sbrigassero a vendere, hanno rotto. Poi sparissero tutti, Stadioni, Fangazzidis, i parvenue e il ragazzo di bottega.

Gianclint

Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.