Road to terza stella…ma con ai piedi ciabatte de fonseca

6916

Quando pensi di averle viste tutte, purtroppo, arriva un teatrino dell’assurdo come quella di ieri mattina a farti capire che non c’è mai limite al peggio. L’ultimo baluardo al quale mi ero appoggiato per sperare di avere un futuro, è crollato sotto le domande (finte) e il quadretto pre impostato che la società ha messo in piedi per occupare un’ora del tempo dei tifosi, affamati di notizie e segnali di vita. Invece, l’encefalogramma è stato piatto. Un disastro su tutta la linea ma che sottolinea, se fosse ancora necessario, che la presenza di tutta questa banda non ha nessun legame con lo sport, con la competizione e con il calcio in generale. Questi sono tutti qui a traccheggiare, darsi le pacche sulle spalle, ridere e scherzare per preparare il giochino da mettere per bene in vetrina, pulito, lindo e farci un bel pò di soldi.

Già il fatto di fare una conferenza stampa con un presentatore dodicenne che fa delle domande pre impostate, farebbe pensare ad un evento svolto nella prigione di Yodok, in Corea del Nord. Se poi ci aggiungiamo che, ad inaugurare la stagione sportiva  2024/25 del Milan è stato uno che non è nemmeno nell’organigramma della società e che ha parlato di aria fritta per più di un’ora, coadiuvato da uno che per 12 anni è stato docente alla Univeristà Cattolica di “Teoria e tecniche della promozione dell’immagine” e se ne esce, senza nemmeno dei tempi comici, con un “Pensiamo alla terza stella”…beh, possiamo già chiudere il discorso. Game, set and match. In prima fila, sempre allegri e sorridenti, il management del Milan che, a detta loro, lavora e non parla, ma che se potesse evitarsi sta noia di parlare ai tifosi e potesse andare a fare un bell’aperitivo a Terrazza Martini, correrebbe più veloce di Jacobs. Più che una conferenza stampa è stata una masturbazione collettiva, ricca di sbrodolate e sboronate che basterebbero a riempire pagine di post per mesi. Auto celebrazione di un modo di lavorare che vogliono esportare in Italia e che ha già ampiamente dimostrato che NON FUN-ZIO-NA! La cosa ancor più triste è che di tutto questo cinema che di bright ha ben poco, è che la vittima sacrificale ha già un nome e cognome, Paulo Fonseca. Talmente considerato che lo pagano due lire. Presentato con un post social e annunciato da Ibrahimovic come nuovo allenatore del Milan con la stessa enfasi di un condannato a 30 anni. Saranno state usate massimo 100 parole per spiegare la scelta dell’allenatore e, apprendiamo che ci sono contatti “video” ogni giorno…insomma i prodromi di un bel disastro.

Faccia da terza stella

Siamo nella merda, a cercare di restare ottimisti, perchè non c’è una cosa che funzioni per il verso giusto. La comunicazione che se ne esce con quelle vaccate sopra citate, dopo una stagione del genere è palesemente fuori controllo, evidentemente troppo impegnata a rispondere alle mail ricevute per la trasferta di Roma di Europa League. Un’area sportiva che non parla ma fa parlare uno stipendiato dalla proprietà, come consulente. La sala stampa che è complice di questa situazione e ne sarà per sempre responsabile con domande poste che fanno raccapricciare la pelle, con voci rotte dalla paura di andare fuori spartito e con un servilismo che sta solo facendo del male al Milan. Non c’è nessuno che pensi al bene del Milan, nemmeno Ibra, che può lanciare slogan altisonanti come quella sul futuro ma la realtà dei fatti è quella sotto gli occhi di tutti. Siamo pronti a diventare una barzelletta, perchè queste vaccate fatte in mondovisione, le pagheremo. A caro prezzo. Loro pensano che i tifosi abbiano la memoria corta e siano degli automi, ma non è così. Potranno spingere la campagna abbonamenti quanto vorranno ma l’equilibrio, in questo momento, è delicatissimo. Quindi, o ti va deve andare tutto per il verso giusto, o se per caso ti si inceppa l’ingranaggio sarà dura sistemare le cose. Non avendo un minimo di empatia per e con i tifosi, sarà dura proseguire con il costante sacrificio di ex giocatori. Per me si parte da 20 punti di svantaggio dall’inter, da un secondo posto mai lottato, da una campagna europea indegna e se l’inizio della stagione 24/25 è questo, beh c’è poco da stare tranquilli perchè a me non basta uno slogan, servono fatti. Veri e concreti. Traduco per la fanfara che già è pronta a sbatterci in faccia Zirkzee e le commissioni, a me non frega nulla di spendere 40/50/100/200 milioni di euro. Non è mai stato un problema. I soldi vanno spesi bene e con un progetto che preveda la vittoria finale, non la partecipazione. Non mi esalto per un “colpo” in base alla spesa, mi esalto se il colpo è funzionale a portare la squadra a crescere e a fare un upgrade. Per assurdo, sarei più felice di un arrivo come Walace, perchè c’è dietro una ratio, piuttosto che imbonire la folla con un 9 pagato tanto che, per inciso, non è un 9 e non ha in canna 20 gol a stagione. Ibra ci dice che sarà un Milan più giovane perchè escono Giroud e Kjaer, come se dimenticasse che la presenza dei due citati, insieme alla sua, abbia aiutato gente con la mentalità di Leao a vincere uno scudetto dal nulla, visto che la massima priorità del portoghese è fare un featuring con Action Bronson.

Abilmente poi si è spinto, ancora una volta, sulla squadra Under 23, che diventerà il prossimo singolo in uscita per l’estate del duo Furly&Scar1 feat Ibra. Si continua a raccontare una bella storia sulla U23, personalmente, se ne avrò occasione la seguirò live più della prima squadra, peccato che non ha nè senso nè logica creare tutto questo hype. In primis perchè molto probabilmente finiremo nel girone C della Serie C (se non dovessero concedere delle deroghe), notoriamente il girone più complicato, competitivo e con trasferte molto lunghe, ad alto rischio di imbarcate. In secondo luogo perchè, prima di dare questa importanza a questa squadra, bisogna attrezzarla seriamente per giocare in C. La primavera, con qualche puntello in C prende tante mazzate e ne esce con le ossa rotte. Altro che lavorare con la prima squadra e tante belle storie. Questi nono conoscono giocatori italiani per la Serie A, figuratevi che conoscenza possano avere della C. Occhio anche a tutta la narrazione su Camarda che in C non lo aspetteranno certo con i guanti bianchi e gli inchini. Rimane un ragazzo di 16 anni che deve formarsi tanto, attenzione a renderlo una copertina. Insomma, profilo basso my dear americans perchè voi non avete un cazzo da insegnare a noi su come si fa il calcio ma se continuate con questa spocchia, in C picchierete duramente la faccia. Lì gli algoritmi e i giocatori del software di Moncada e Zirkovski che arrivano solo da Francia e Belgio, non funzionano. Scaricate almeno un aggiornamento dal web. Anche piratato, dai.

Adesso attenderemo la presentazione del povero Fonseca, che per quando mi riguarda godrà del mio supporto, in quanto buttato nelle sabbie mobili senza nemmeno uno spago per salvarsi. Fara’ il suo lavoro e vedremo se andra’ a schiantarsi come qualcun altro. Allora piveranno critiche. Attendiamo anche qualche altro “alto” dirigente parlare ai microfoni e raccontarci che gli obiettivi della stagione 24/25 sono 4 competizioni (Ibra ha detto 4 trofei ma diamogli l’attenuante della lingua), per poi arrivare a novembre e ridimensionare il tutto a seconda delle necessità, raccontando che la Coppa Italia è troppo provinciale, bisognerebbe sostituirla con la Coppa degli Stati Uniti D’Europa e della NATO e che la necessità per “crescere” è garantirsi l’accesso alla Champions l’anno successivo, il resto [ un di piu. Film già visto.

Tanto l’importante è spararle grosse, anche quando il silenzio sarebbe più indicato.

The future is bright but the present is shitty

FORZA MILAN

Johnson

Seguiteci anche su

WhatsApp

Telegram

YouTube

"...In questo momento l'arbitro dà il segnale di chiusura dell'incontro, vi lasciamo immaginare fra la gioia dei giocatori della formazione rossonera che si stanno abbracciando..." la voce di Enrico Ameri chiude la radiocronaca dal San Paolo di Napoli. Napoli-Milan 2-3, 1 maggio 1988. Per me, il lungo viaggio è cominciato da lì, sempre e solo con il Milan nel cuore.