
Signori è tornato il grande Milan.
In barba ad ogni forma di scaramanzia ve lo scrivo il 12 settembre, quest’anno in Italia non c’è trippa per i gatti.
Quello che succederà in Europa inizieremo a scoprirlo ad Anfield da mercoledì prossimo, lì è chiaro che dovremo tenere un profilo un po’ più basso ma questa squadra ha tutto per potersela giocare a viso aperto con chiunque.
Ha corsa e gamba in diversi elementi (Theo, Leao e Rebic su tutti), prestanza atletica unita a ferocia agonistica (Tomori e Kessie), uomini di classe, carisma ed esperienza (Kjaer, Giroud e Ibrahimovic), entusiasmo e freschezza di giovani in grande crescita (Calabria, Tonali, Diaz e Saelemaekers), ricambi finalmente all’altezza dei titolari (Romagnoli, Bennacer, Bakayoko).
E poi, vogliamo finalmente dirlo una volta per tutte, in panchina questo Milan ha un grande allenatore: Pioli è un uomo onesto ed educato (mai sopra le righe rispetto a tanti suoi colleghi presuntuosi che vanno per la maggiore) che ha fatto dell’applicazione costante sul lavoro e della saggezza del buon padre di famiglia il suo mantra.
Questa sera si è letteralmente sgranocchiato Sarri in 3 semplici mosse: marcatura a uomo dell’avversario più pericoloso (Kessie su SMS), pressing asfissiante a tutto campo per togliere lucidità ai costruttori di gioco (Luis Alberto e Lucas Leiva), verticalizzazioni immediate sul lato debole con Leao a fare a fette il malcapitato Marusic.
Adesso andiamo a giocarci senza la paura le nostre chances ad Anfield, ma soprattutto cerchiamo di tenere la stessa intensità domenica prossima allo Stadium, è il momento di riprenderci con gli interessi ciò che ci è stato tolto dal 2011 in poi.
Maignan: SV Sicuro nelle uscite e su un sinistro di Immobile nel finale, ma il senza voto esprime meglio il dominio messo in campo dal Milan nella circostanza
Calabria: 7 Dalle sue parti si alternano due clienti non propriamente scarsi (Pedro e Felipe Anderson) ma il buon Davide contiene senza problemi chiunque transiti in zona e si propone con costanza per ribaltare il fronte d’attacco
Tomori: 7 Immobile gli fa il solletico, sprigiona una forza fisica straripante che dà fiducia e sicurezza a tutto il reparto
Romagnoli: 7 Al ritorno nell’11 titolare sciorina una prestazione di grande livello, formando con Tomori una cerniera centrale invalicabile e dimostrando che probabilmente un centrale di riserva di questo calibro in Italia non ce l’ha nessuno
Hernandez: 7 Corroborato dall’esordio in nazionale, Theone nostro inizia a scaldare il motore, formando con Leao prima e Rebic poi una catena di sinistra a tratti devastante
Tonali: 7,5 Sandrino è in crescita esponenziale, dimenticate titubanze e timidezze dello scorso anno si è ormai impadronito in pianta stabile delle chiavi del nostro centrocampo, mediano capace di cantare e portare la croce, distruggere il gioco avversario e costruire la nostra fase propositiva con uguale efficacia
Kessie: 6 La gamba non gira ancora al meglio e il rigore sbagliato abbassa la media, ma sarebbe ingeneroso non riconoscere la grande sostanza che mette in mezzo al campo, annichilendo con una marcatura ad uomo asfissiante l’avversario di maggior spessore (Milinkovic-Savic)
Bakayoko: 5 Molto lontano da una condizione di forma accettabile, il suo ingresso in campo è assimilabile a quello di un elefante in cristalleria, palla persa e fallo da arancione, poi fortunatamente si fa male ed evita di fare danni ulteriori
Bennacer: 6+ Entra con la gamba frizzantina e distribuisce subito buoni palloni, con i tanti impegni ravvicinati avrà senza dubbio i suoi spazi ma nella fase attuale non sembra più essere una prima scelta
Florenzi: 6 Partita ordinata e diligente nelle due fasi, ormai si è capito che da quelle parti Pioli richiede soprattutto equilibrio
Saelemaekers: 6+ Porta freschezza e vivacità nel momento del bisogno, fornendo anche ad Ibra un assist che meritava migliore finalizzazione
Brahim Diaz: 6,5 Inizia un po’ così ma cresce alla distanza, interpretando al meglio il ruolo di guastatore tra le linee che Pioli gli sta cucendo addosso
Ballo-Tourè: 6 Ho l’impressione che questa gazzella sgraziata, seppure a scampoli, ci farà divertire
Leao: 8 (il migliore) Fa letteralmente impazzire Marusic che non lo prende praticamente mai, e segna un gol di rara bellezza per tecnica, velocità di esecuzione e freddezza davanti al portiere, forse sta davvero arrivando il momento in cui le vaghe promesse diventano realtà concreta
Ibrahimovic: 6,5 Il vecchio leone deve togliersi ancora un po’ di ruggine dalle giunture, ma il suo ingresso è sufficiente per accendere lo stadio dii nuova energia, e lui ringrazia timbrando subito
Rebic: 7,5 Nel primo tempo si adatta con umiltà a svolgere un ruolo non propriamente suo ma trova comunque il modo per mettere Leao davanti al portiere, nella ripresa torna sull’amata fascia sinistra ed offre ad Ibra un cioccolatino già scartato
Pioli: 7,5 Di lui ho già scritto sopra, aggiungo soltanto che le grandi carriere iniziano da giovani per i predestinati ma in questo mondo per fortuna c’è spazio per tutti, anche per chi riesce a conquistarsi un posto al sole soltanto nella fase della maturità
Max