Pagelle Juventus-Milan 0-0

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Non so a voi.

A me questo calcio di plastica non piace, uno stadio senza pubblico è come una pizza surgelata accompagnata da una coca calda, se proprio hai fame e il frigorifero non offre altro la mangi ma arrivi a metà e hai già voglia di piantarla lì.

Fuor di metafora, il Milan esce imbattuto dallo Stadium dopo un’era geologica ma come già successo 8 anni fa in un’altra semifinale di Coppa Italia è un pareggio che non serve a nulla, grazie al rigore generosamente concesso ai bianconeri nei minuti di recupero della sfida di andata: certo è curioso che per eliminare questo derelitto Milan ai gobbi siano serviti due espulsi, due rigori e tre giocatori determinanti squalificati, ma questi sono dettagli di cui gli almanacchi non recheranno traccia.

La prima mezzora della nostra squadra è sconcertante, subiamo un torello vergognoso interrotto soltanto da un rigore ingenuamente regalato e da una mossa di taekwondo che avrebbe meritato un tatami all’altezza, poi visto che il risultato rimane miracolosamente in equilibrio proviamo ad assestarci e alla fine ne viene fuori una prestazione tutto sommato decorosa, visto che giochiamo quasi tutto l’incontro con l’uomo in meno: rimane l’impressione che non saremmo riusciti a segnare nemmeno giocando fino all’alba, ma quanto meno salviamo la faccia e usciamo a testa alta (sai che soddisfazione…).

Donnarumma: 6,5   Attento e concentrato, gli avanti bianconeri non sono in gran serata e lo chiamano poco in causa, ma quando succede lui risponde sempre con sicurezza

Conti: 5   In palese difficoltà sulla fascia di Alex Sandro e Douglas Costa, con la ciliegina di un rigore regalato in maniera davvero ingenua

Calabria: 5   Sulla fascia sinistra è un adattato, su quella destra un disadattato

Kjaer: 7 (il migliore)  Difensore coi fiocchi e professionista esemplare, dimostrazione lampante che più che l’età contano la testa e la serietà, ci sono tutti i presupposti perché non venga riscattato (unica speranza, la K nel cognome)

Romagnoli: 6,5 Sbaglia poco o nulla formando col compagno di reparto una cerniera praticamente insuperabile

Bennacer: 5,5   Prestazione complessivamente sottotono, tanto dinamismo ma troppi palloni persi nella zona nevralgica del campo

Kessie: 6+   Per lunghi tratti è sembrato persino un giocatore di calcio, soliti errori banali in fase di impostazione ma veramente tanta corsa al servizio dei compagni

Paquetà: 6   Un paio di tacchi e suola giusto per non perdere il vizio ma per il resto partita di sacrificio e di sostanza, riuscisse a crescere un pochino in personalità probabilmente potrebbe ancora essere utile alla causa

Bonaventura: 5,5   Difficoltà atletiche evidenti inframezzate da qualche sprazzo di antica memoria, come quando serve un pallone invitante sulla testa di Calhanoglu ad inizio ripresa

Leao: 5,5   Qualche pallone spizzato di testa e un paio di spunti in velocità appena entrato, ma difficilmente la paglia appicca incendi

Calhanoglu: 5,5   Fa quello che può per sopperire all’inferiorità numerica della squadra, di fatto corre un po’ dappertutto per chiudere le linee di passaggio, pagando in termini di lucidità quando arriva sulla trequarti

Rebic: 3   Probabilmente la partita non sarebbe cambiata nemmeno in parità numerica, visto che lo slavo è tutto meno che una prima punta centrale in grado di reggere il peso di un intero reparto, ma per togliere ogni dubbio non trova di meglio che farsi espellere per un intervento da minus habens

 

Pioli: 6  Deve fare a meno di 3 titolari e si ritrova pure a giocare con l’uomo in meno dopo un quarto d’ora, considerato il ruolo da dead man walking che è costretto a recitare per la confusione societaria che lo circonda chi sono io per non regalargli almeno la sufficienza?

 

Max

 

 

Il mio primo nitido ricordo del Milan risale all'8 aprile 1973, compleanno della buonanima di mio papà: sono sulle sue spalle a Marassi, e' il Milan allenato dal Paron e da Cesare Maldini, vinciamo 4-1 e lui mi indica la 10 di Gianni Rivera... Da allora tutta una vita accanto ai nostri colori, vivendo con la stessa passione gioie e delusioni, cadute e rinascite, disfatte e grandi trionfi, fino alla foto a fianco...ecco, il mio Milan è finito lì, dopo è iniziata l'era del Giannino....ma adesso, forse, si ricomincia.