Il punto sui numeri 10

5540

 

Charles, Brahim e Yacine tre trequartisti, tre “numeri 10” ma molto diversi tra loro.

Inutile tornare sul nostro mercato, si è fatto abbastanza? Forse si. Si poteva fare di più? Probabilmente, anzi quasi certamente si. Siamo alle solite con palesi limiti sulla destra(ottima però la partita di Saelemakers a Salisburgo) ma ci ritroviamo con tre trequartisti, anzi quattro se vogliamo contare anche Rade Krunic, che nel rush finale della scorsa stagione era il nostro 10 titolare.

Brahim Diaz oramai lo conosciamo, poche volte è stato un folletto imprendibile, molte invece è stato come far giocare un allievo in una squadra di adulti. Anche a Salisburgo il suo apporto è stato pressoché nullo, non ha intuito minimamente la splendida imbucata di Origi, ha sbagliato un paio di appoggi semplici e ha perso tutti i duelli fisici.

Beninteso non si può pretendere da lui che vinca i contrasti ma il suo apporto alla nostra squadra è pressoché nullo.

Segna pochissimo e sbaglia molti ultimi passaggi, troppi per un trequartista che invece dovrebbe mandare in porta i propri compagni. Non capisco il motivo per il quale sia stato inserito in lista Champions a discapito di Adli, Brahim oramai lo conosciamo questo può fare ed è palesemente insufficiente, inoltre, dato il suo praticamente certo ritorno a Madrid, a fine stagione quando scadrà il prestito, difficile comprendere il perché non si sia deciso di puntare su Adli in Champions, lui invece si, di nostra proprietà, il quale sarebbe più giusto valorizzare.

 

Yacine Adli lo abbiamo visto poco finora, spezzoni di gara contro Bologna e Sassuolo, come detto non lo vedremo in Champions e dovrà quindi essere la riserva e il primo cambio di De Ketelaere in campionato.

Elegante e con un bel tocco di palla ma non di facile collocazione tattica nel nostro modo di giocare, ama farsi dare la palla anche marcato, (più volte lo abbiamo visto sbracciarsi a Sassuolo). Pioli non lo vede come come cambio di Bennacer e Tonali, e sono d’accordo con lui, ma secondo me non ha nemmeno il passo per giocare esterno atipico come in qualche caso ha fatto per esempio Krunic negli anni passati. La sua posizione sarà quindi sottopunta ma se non ho dubbi che possa farlo perché tecnicamente dotatissimo ho qualche perplessità sulla sua velocità e sulla sua mobilità.

 

E per finire due parole su Charles De Ketelaere. Sarò sincero, ero entusiasta del suo arrivo perché lo avevo visto più volte col Bruges e mi aveva impressionato ma il giocatore che abbiamo visto finora non è nemmeno lontanamente suo parente. Un paio o forse tre lampi di classe ma per il resto poco o nulla. Palesemente ancora un pesce fuor d’acqua nel gioco di Pioli, forse come normale che sia, conosce ancora poco i suoi compagni. Nelle nostre linee di passaggio sulla trequarti lo si è visto pochissimo, spesso è venuto a prendersi palla nella nostra metà campo e tranne in un paio di occasioni è riuscito a mettere in moto la sua falcata.

Ci sta tutto perché è un ragazzo venuto in un paese diverso dal suo e in un contesto di gioco totalmente differente. Onestamente mi aspettavo qualcosa di più a livello di personalità ma non sono molto preoccupato perché il talento c’è e verrà fuori. Bisogna dargli tempo e fiducia proprio come abbiamo fatto con Leao, va fatto giocare e non riposare perché deve crescere di condizione e aumentare le conoscenze di gioco e compagni che solo le partite ufficiali ti danno. Contro la Samp spero possa partire titolare perché il ragazzo c’è e perché se fai un investimento del genere va protetto con tutte le forze.

 

MattLeTiss

"Che cos'è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione". Per questo ho amato alla follia Dejan Savicevic e Matt Le Tissier. Milanista da generazioni, cuore Saints grazie a "Le God". Sacchi mi ha aperto un mondo, Allegri me lo ha chiuso. Sono cresciuto col Milan di Arrigo, quello per me era il gioco del calcio, tutti gli altri prendono a calci un pallone.