Il Milan degli indifendibili

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Questa volta fa male, molto male, quasi a livello di una finale persa oserei dire, perché assesta una botta definitiva alle nostre speranze di rilancio e mette a dura prova la nostra fede rossonera.
Con l’ingaggio di Stefano Pioli abbiamo toccato il fondo e dire che lo abbiamo toccato svariate volte negli ultimi anni, questa volta però ce lo hanno fatto toccare Paolo Maldini e Zvonimir Boban ovvero due che pensavamo fossero “due di noi” ed invece stanno buttando via quel poco che era rimasto del nostro Milan.
Tutti noi sapevamo più o meno che Giampaolo potesse miseramente fallire ma molti, compreso ahimé il sottoscritto, avevamo riposto una certa fiducia in Paolo Maldini pronti a catalogare il possible errore alla voce inesperienza. Stavolta no, se decidi di esonerare Giampaolo e prendere Pioli denoti una certa scelleratezza nonché incompetenza.
Non sarebbe stato meglio per l’Inter liquidare la pratica ed evitarsi altri anni di stipendi pagati a vuoto? Oppure è Spalletti che all’ultimo si è tirato indietro e non ha accettato di venire al milan? Arrivo a dirvi, ma questa è solo una mia sensazione, che potrebbe anche non essere mai esistita una trattativa Spalletti ma solo fumo gettato nei nostri occhi per far vedere che avremmo provato a prendere il meglio ma che per altre cause non ce l’abbiamo fatta.
Allora che si fa? Il piano B qual è? Stefano Pioli: l’esonerato da chiunque, esonerato ovunque. In pratica è come se a luglio decido di acquistare una Fiat Tipo del 1987, dopo tre mesi mi pento e tento di comprarmi una Maserati, quando vedo che non ce la faccio acquisto una Duna usata.
Siamo al ridicolo e con questo allenatore e questa dirigenza rischieremo a mio parere di lottare per la salvezza.
La pazienza è finita.
Marco Giampaolo non mi è mai piaciuto, non mi piace e probabilmente non mi piacerà mai ma il trattamento subito negli ultimi giorni è stato vergognoso. Esonerato di fatto, con comunicazioni all’ANSA e spifferi agli amichetti giornalisti, lasciato in pasto alla gogna mediatica senza il minimo rispetto, senza classe e senza educazione.
Elliott non mantiene i patti e le promesse? Bene, fai come Leonardo ti alzi e te ne vai, non comunichi a luglio che vuoi riportare il Milan dove merita e poi in tre mesi mi porti prima Giampaolo e poi Pioli. Intendiamoci, nulla contro le persone in questione anzi mi sembrano garbate e perbene però francamente la scelta di Pioli ha dell’incredibile.
Preferirei sentirmi dire nella conferenza stampa di inizio stagione che non c’è liquidità, che navigheremo a vista e che questo è quel che possiamo permetterci ma se mi dici che vuoi tornare in vetta al mondo non puoi ingaggiare Giampaolo e rimpiazzarlo successivamente con Pioli se no o mi prendi in giro o sei inadeguato.
Mi spiace tremendamente scrivere questo pezzo perché per me Paolo Maldini è stato un idolo e mi sono fidato ciecamente di lui ma questa scelta è onestamente indifendibile. Un segnale di ridimensionamento che mette a dura prova la nostra fede milanista.
Sarebbe anche ora che Ivan Gazidis ci mettesse la faccia oltre a farci sapere che tra sei mesi parlerà correttamente l’italiano, perché per adesso ha ritirato solo lo stipendio mensile senza fare nulla di significativo, abbiamo un dirigente che prende tre volte quello che prende il nostro allenatore. Ditemi se questa è una società seria e credibile.
Ci sarà da soffrire per arrivare a quaranta punti a mio parere, speriamo che i giocatori o presunti tali già col Lecce dimostrino un po’ di orgoglio, perché siamo stanchi e stufi di essere presi in giro.
Hanno preso queste decisioni e si stanno prendendo una grossa responsabilità.
Stadio vuoto, altroché stadio nuovo.
Personalmente del nuovo stadio non me ne importa nulla, mi interessa chi ci gioca e chi ci allena nel nostro stadio, che sia San Siro o l’Arena di Milano.
Ovviamente spero e prego di sbagliarmi e nel caso lo ammetterò anche se credo che tra un paio di mesi potremmo essere alla ricerca di un nuovo allenatore…

MattLeTiss

"Che cos'è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione". Per questo ho amato alla follia Dejan Savicevic e Matt Le Tissier. Milanista da generazioni, cuore Saints grazie a "Le God". Sacchi mi ha aperto un mondo, Allegri me lo ha chiuso. Sono cresciuto col Milan di Arrigo, quello per me era il gioco del calcio, tutti gli altri prendono a calci un pallone.