I veri meriti e la solita vergogna

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Nonostante lo scetticismo, il campionato prosegue verso la sua conclusione e vede un Milan che prova ad onorare al meglio la competizione. La partita con la Roma è stata difficile dal punto di vista climatico ma ha dimostrato che in questo finale di stagione, seppur anomalo, questa squadra può dare ancora qualcosa. Se guardiamo il contesto nel quale queste ultime giornate sono state preparate, personalmente, reputo un miracolo aver ottenuto due vittorie ed un pareggio dalla ripresa.

Penso che i meriti principali debbano essere dati ad un allenatore che, nonostante fosse fuori dalla porta ogni giorno, ha comunque tenuto un gruppo unito e ha retto agli urti degli scossoni che sono stati assestati dall’alto. Io non sono certo un fan di Pioli ma va dato merito ad una persona, in primis, che ha preso sul serio un impegno che, fin dal 9 ottobre, di serio aveva (e ha) ben poco. Il contesto nel quale si sta lavorando a Milanello da tempo a questa parte è irreale, mantenere la barra a dritta in una stagione così particolare è sicuramente una medaglia che Pioli potrà portarsi sul petto. Non ha mai detto una parola fuori posto mentre imperversava anche il fuoco amico, si è affidato ad un’idea di gioco semplice e si è messo dalla sua parte la squadra. Sembra cosa da poco, ma avere i tuoi giocatori a bordo, in un quadro societario come questo, è già un ottimo risultato. Quindi, bravo al mister e vediamo se anche le prossime partite saranno foriere di segnali positivi, visto che ormai il mio pensiero va alla prossima stagione e alla speranza di poter avere qualche conferma da questa rosa.

La Roma non sarà stato un avversario in palla ma è pur sempre la Roma e, ogni tanto, sarebbe bello uscire dal contesto che prevede ad ogni vittoria rossonera il dubbio sul reale valore dell’avversario. Quando si vince, si vince. Punto. Il Milan di domenica ha sofferto praticamente nulla, lo stesso con Juve e Lecce, e ha creato alcuni pericoli che poi hanno portato i tre punti. Oltre ad aver ricevuto un rigore che, di per sè, è già una notiziona. Quindi, rimane la mia idea sulla società gestita letteralmente con i piedi, ma almeno nella pochezza generale, sul campo qualcosa di decente si sta vedendo. Poi sapete come la penso sul campionato, per me sono partite vere, quando entrano in campo i calciatori vogliono vincere nè più nè meno di quando lo fanno a gennaio. Ovviamente il clima è un fattore esterno che inciderà non poco. Però in campo c’è competizione.

Chi trova il nostro Top Player durante Milan-Roma?

Mentre sul campo ci sono segnali incoraggianti, la fanfara rossonera, sempre ben attiva anche in periodi di virus e temperature sahariane, pensa subito di allisciarsi per bene il nuovo amministratore delegato rossonero per avere un posto sicuro in tribuna stampa. I due hobbit ci hanno ricordato, all’apice della loro sicumera, che chiudere il bilancio a -100 milioni di euro è…udite udite, un buon risultato. Tutta colpa del Covid perchè altrimenti si sarebbe potuto chiudere anche a -80 o –70 milioni. Nonostante queste notizie fantastiche, non ho avuto conferme di caroselli per strada di tifosi rossoneri nonostante sia stato avvistato girovagare per Milano uno strano signore che urlava “Stadioooo”. Ma nel loro magico mondo della Contea ci informano anche che non abbiamo posizioni debitorie e che il fatturato forse non supererà i 200 milioni. “Me cojoni” direbbe Rocco Schiavone. Io mi permetto solo di scrivere due cose, giusto per cronaca, almeno magari sul tavolo mettiamo tutte le notizie e non solo quello che questi ospiti della sala stampa scrivono senza vergogna. Ammesso e confermando che l’effetto Covid impatterà molti bilanci, non solo quelli delle società di calcio e del Milan, però non è colpa del virus se a bilancio abbiamo lo staff di Gattuso, non è colpa del virus se a bilancio abbiamo Giampaolo e il suo staff, non è colpa del virus se a bilancio abbiamo Pioli e il suo staff, non è colpa del virus se a bilancio abbiamo la buona uscita di Boban, non è colpa del virus se a bilancio abbiamo gli stipendi dei mille mila nuovi dirigenti e non è colpa del virus se non entra uno sponsor serio neanche pagando. Forse proprio tutta colpa del Covid non è. Forse prima di riportare certe notizie solo per comodo, il dovere di cronaca dovrebbe farla da padrona. Ma d’altronde siamo abituati, solo qui a Milano possono continuare a proliferare questo tipo di proprietà che riescono a far passare indenni le peggiori porcate, solo grazie a queste penne affezionate.

FORZA MILAN

Johnson

"...In questo momento l'arbitro dà il segnale di chiusura dell'incontro, vi lasciamo immaginare fra la gioia dei giocatori della formazione rossonera che si stanno abbracciando..." la voce di Enrico Ameri chiude la radiocronaca dal San Paolo di Napoli. Napoli-Milan 2-3, 1 maggio 1988. Per me, il lungo viaggio è cominciato da lì, sempre e solo con il Milan nel cuore.